Nuestra America - Ecuador

 

 

Correa non esclude che la CIA attenti

contro di lui prima delle elezioni

 

 

  7.01.2013 - www.granma.cu

 

 

Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, non scarta la possibilità che la CIA stia preparando un attentato contro la sua vita, prima delle elezioni presidenziali.

 

Il presidente Correa ha fatto riferimento alle recenti denunce realizzate dal giornalista cileno Patricio Merym, che ha rivelato presunti piani della Centrale d’Intelligenza statunitense (CIA) per attentare contro la sua persona.

 

“Sono cose credibili, perchè sono già avvenute in America Latina”, ha detto Correa.

 

Il presidente ecuadoriano ha riconosciuto di sentirsi sollevato dopo le dichiarazioni dell’ ambasciatore degli USA a Quito, Adan Namm, che ha sostenuto che il suo governo non si intrometterebbe mai nel processo elettorale che si vive in Ecuador.

 

“Probabilmente è così”, ha commentato Correa, che ha comunque avvisato quello che non dicono è che questa agenzia, la CIA, ha un agenda propria che non è nota nemmeno al presidente Obama.

 

“È ben chiaro che affronteremo una campagna durissima”, ha ammesso Correa, che non ha escluso qualsiasi probabilità o qualsiasi tipo d’azione di destabilizzazione: “Che potrà giungere a livello fisico, perchè l’opposizione sa che non ci potrà battere nelle urne”.

 

Correa ha fatto queste dichiarazioni nella provincia di Guayas durante uno dei percorsi che realizza nel paese, nella cornice della campagna elettorale per le elezioni presidenziali del paese, dalle quali uscirà il capo dello Stato per il mandato 2013 – 2017, e che si svolgeranno il 17 febbraio.

 

L’attuale presidente è favorito nelle inchieste con una differenza di 20 punti al disopra del suo rivale più vicino, l’ex banchiere Guillermo Lasso.

 

Nell'ottobre scorso l’ex ambasciatore britannico in Uzbekistán, Craig Murray, aveva denunciato che la CIA investe 87 milioni di dollari, in maggioranza fondi del Pentagono, per influenzare le elezioni in Ecuador e questo apre il cammino alla campagna dell’opposizione per ricattare e comprare i media dell’informazione e i funzionari ufficiali.