Nuestra America - Ecuador

 

 

In appoggio a Rafael Correa Delgado

e alla Rivoluzione Cittadina

 

 

  2.02.2013 - www.granma.cu

 

Si ringrazia chi aiuterà a far circolare il testo che segue e invierà la sua adesione, indicando nome, professione e paese, all’indirizzo di posta elettronica: porlarevolucionciudadana@gmail.com

 

Il 17 Febbraio si svolgeranno le elezioni presidenziali in Ecuador.

 

Tutti noi che lottiamo per la pace, l’uguaglianza e l’emancipazione dei popoli, ci sentiamo obbligati ad esprimere il nostro deciso appoggio a RAFAEL CORREA DELGADO e alla RIVOLUZIONE CITTADINA, processo democratico che non solo ha materializzato per la prima volta nella storia ecuadoriana un vero progetto di giustizia sociale per le minoranze storicamente emarginate, ma che è anche diventato una forza fondamentale nella realizzazione del progetto storico della Patria Grande con Fidel, Hugo Chávez, Evo Morales, Cristina Fernández, Lula, Dilma Roussef, tra gli altri leaders latinoamericani.

 

Il neoliberismo e le oligarchie nazionali che hanno dominato nel lungo e sofferto XX secolo volevano farci credere che la storia non lo sarebbe stata mai più, che l’unico ordine possibile era il mercato e il suo controllo egemonico da parte dell’impero e dei suoi gruppi di potere.

 

Non contavano sul risveglio dei popoli più antichi, che hanno cominciato ad alzarsi con forza da ognuna delle loro espressioni culturali e concrete, per mostrare che la storia radica precisamente nella lotta per costruire un mondo più democratico, gusto e solidale, nel quale si riconoscono le differenze con uguaglianza, e che adesso sono i popoli quelli che la scrivono.

 

Neruda diceva nel suo Canto a Bolívar: "Despierto cada cien años, cuando despierta el pueblo"( Mi sveglio ogni cento anni quando si sveglia il popolo).

 

Sono stati molti i pericoli e le sfide da affrontare nei processi progressisti dell’America Latina. Il caso ecuadoriano non è stato l’eccezione.

 

Attaccata permanentemente dal potere finanziario e mediatico, da enormi mezzi corporativi d’informazione che coordinano le loro azioni offensive a livello emisferico ed anche seriamente minacciata nel 2010 con un tentativo di colpo di Stato, la Rivoluzione Cittadina ha smontato i meccanismi di dominazione che sostentano lo status quo, ed ha propiziato enormi trasformazioni sociali democratiche e integrazioniste.

 

Per questo tutti noi che condividiamo questo sogno di emancipazione, giustizia e unità, coscienti che solo l’unione degli sforzi e l’integrazione delle più varie forme che la sinistra incontra per esprimersi in ogni situazione concreta, ci porterà alla realizzazione del sogno di un altro mondo possibile, manifestiamo il nostro deciso appoggio a Rafael Correa Delgado, indiscutibile leader dell’Ecuador, che il prossimo 17 febbraio sarà eletto dal suo popolo per continuare a rendere più radicata la rivoluzione cittadina.

 

La Rete degli Intellettuali, Artisti e Combattenti Sociali in Difesa dell’Umanità.

 

 

 

Campagna di solidarietà con l’Ecuador

 

Manifesto d’appoggio al processo ecuadoriano della ‘Revolución ciudadana’

 

 

  19.01.2013 - www.granma.cu

 

 

Sono trascorsi sei anni da quando l'Ecuador, un piccolo paese andino con meno di 15 milioni di abitanti, ha deciso di lasciarsi alle spalle gli anni dell'instabilità politica e delle crisi economiche sofferte nelle ultime decadi, incamminandosi, con l'elezione dell'economista Rafael Correa nel 2006, in un progetto di profondo cambiamento politico e sociale conosciuto come la Revolucion Ciudadana.

 

L'Ecuador in questo periodo ha visto fiorire, attorno al concetto centrale del Buen Vivir, un modello di sviluppo inclusivo basato sulla centralità dell'essere umano e nella sua armonia con la natura. Un modello di sviluppo che è riuscito a rompere il paradigma neoliberale, le cui politiche asservivano gli interessi dei grandi gruppi economici e organizzazioni internazionali.

 

La Costituzione di Montecristi, approvata nel 2008, nel quadro di una entusiasta partecipazione della società civile rappresentata nell'Assemblea Costituente, stabilisce una rifondazione della comunità politica e una riconfigurazione delle relazioni di potere, mediante una nuova pianificazione partecipativa per lo sviluppo, una gestione sovrana del debito, un sistema finanziario di ordine pubblico regolato dallo Stato, nuove forme di lavoro veramente dignitose e il riconoscimento di nuovi diritti come la partecipazione civica (dei cittadini nelle decisioni e nel controllo dell'agire pubblico) e il riconoscimento dei diritti della natura.

 

Con l'applicazione di nuove politiche pubbliche, l'Ecuador della Revolucion Ciudadana ha ottenuto i suoi migliori risultati storici rispetto la riduzione della povertà e della disuguaglianza, occupazione lavorativa, investimenti in infrastrutture, nella salute, nell'educazione e nelle politiche abitative; grazie a una riuscita rinegoziazione del debito estero, che oggi è divenuto un esempio a livello internazionale e che dimostra che con la volontà politica l'economia può essere uno strumento al servizio degli esseri umani e della natura.

 

L'iniziativa Yasunì ITT, la proposta del governo ecuatoriano di non sfruttamento petrolifero in una delle zone più ricche di biodiversità del mondo, assieme alla proposta d'avanguardia sul concetto delle Emissioni Nette Evitate, che cerca di assicurare la partecipazione dei paesi in via di sviluppo in modo giusto ed equo con il governo globale del cambio climatico, sono un esempio di come si può impostare una diversa forma di attribuzione di valore e di corresponsabilità internazionale nella conservazione dei beni comuni.

 

L'Ecuador, un paese che per decadi è stato soggiogato al condizionamento degli organismi internazionali, marcato da livelli estremi di povertà e disuguaglianza, è oggi un paese nuovo.

 

L'Ecuador è oggi, uno dei migliori esempi che un altro mondo è possibile!

 

Tutti questi cambiamenti sono avvenuti velocemente e senza titubanze, ma non è stato facile. Essendo un processo politico che ha minacciato gli interessi economici ed egemoni di vari gruppi di potere nazionali e internazionali, la Revolucion Ciudadana ha sofferto di

 

tentativi permanenti di destabilizzazione durante questi anni. L'esempio più evidente e doloroso e stato il tentativo di colpo di Stato del 30 settembre 2010, nel quale si è tentato d’uccidere il Presidente Rafael Correa. Informazioni rese note in questi ultimi mesi, fanno ritenere che non si possano escludere operazioni in corso atte a evitare che Rafael Correa, che secondo i sondaggi elettorali vincerebbe con percentuali tra il 50 e il 60%, sia eletto nuovamente Presidente della Repubblica per il periodo 2013-2017.

 

È per questo che noi sottoscrittori del presente appello: intellettuali, politici, artisti e membri di movimenti sociali e della società civile internazionale in generale, vogliamo manifestare il nostro sostegno a questa trasformazione epocale che vive l'Ecuador, costituendo la Rete degli Amici de la Revolucion Ciudadana.

 

Ribadiamo il nostro appoggio a questo processo politico chiedendo che venga riconosciuta e rispettata la volontà che il popolo ecuadoriano, in modo sovrano e libero da qualsiasi ingerenza esterna, esprimerà nel febbraio 2013.

 

Italia Cuba - Rete degli Amici de la Revolucion Ciudadana