Nuestra America - Ecuador

 

 

Correa invia un saluto solidale

al comandante Hugo Chávez

 

 

  14.01.2013 -  Pedro Rioseco www.granma.cu

 

 

Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha inviato un saluto di solidarietà, dal punto di vista umano e politico, al comandante Hugo Chávez Frías ed al popolo venezuelano, in occasione del sesto anniversario della Rivoluzione Cittadina.

 

Dinnanzi a migliaia di persone riunite nella Piazza Rossa della capitale andina della provincia di Bolívar, Correa ha ribadito al popolo venezuelano che “l’Ecuador è con voi, con il Comandate, è dalla parte della Rivoluzione Bolivariana”.

 

Ha reiterato il suo impegno su “questa integrazione latinoamericana, processo che portiamo avanti con vigore e che ha permesso ai fratelli della Patria Grande di riprendersi il sogno dell’unità e della sovranità che forgiarono tanti protagonisti tra cui Antonio José de Sucre, Simón Bolívar, José de San Martín”.

 

Nel suo discorso di bilancio su questi sei anni, il candidato alla rielezione per il Movimento Alleanza PIS ha ricordato che questa Rivoluzione ha portato via dall’Ecuador la base militare straniera di Manta ed ha affermato che non ne saranno autorizzate altre perché lo vieta la Costituzione del 2008.

 

“Siamo sognatori compatrioti, siamo rivoluzionari, con capacità critica per dar forza a questo progetto radicale, profondo e pacifico”, ha sottolineato Correa.

 

“Oggi cominciamo il percorso della speranza attraverso tutti gli angoli dell’Ecuador, per celebrare la vita, per incontrare la Patria nei volti dei portatori di handicap, dei lavoratori mai più sfruttati, contadini, pensionati, casalinghe, giovani”, ha segnalato.

 

“Dobbiamo difendere ciò che abbiamo conquistato, dobbiamo sostenere i cambiamenti, questa è la tua Rivoluzione e non si può tornare indietro”, ha affermato Correa dopo aver avvertito i manifestati di fare attenzione alle manovre di coloro che vogliono portare il paese verso un passato che ha chiesto di non dimenticare.

 

“Questo è un uragano di illusioni, di sogni, questo è il momenti ed il luogo per unire le mani, per unire le forze, per rendere radicale, per consolidare la nuova alba che vive l’Ecuador”, ha concluso Correa accompagnato dal suo governo, dai membri dell’assemblea e dai candidati.