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Il traduttore si scusa per gli errori

 

 

Il Venezuela ha celebrato il 59º

compleanno di  Hugo Chávez

 

 

  29.07.2013 - Jesús Adonis Martínez www.granma.cu

 

 

Il Venezuela, ieri 28 luglio, ha festeggiato il 59º compleanno di Hugo Chávez, l’uomo che ha sognato d’essere pittore,  giocatore di baseball e che imboccò definitivamente la rotta del soldato  sino a scalare la presidenza del suo paese e il primo piano nella storia contemporanea.

 

Una breve salva di fuochi artificiali e di bengala ha rotto il brusio sordo - non il silenzio - ed ha graffiato il cielo notturno di Caracas  alle 12 in punto di ieri domenica 28 luglio 2013.

 

Chávez nacque il 28 luglio del 1954 a Sabaneta de Barinas e in questa che chiamiamo vita era stato, da bambino, un venditore di dolci  un "arañero", nipote  di "mamavieja", discendente di Maisanta -"l’ultimo uomo a cavallo"-, apprendista di artisti e giocatore di baseball, cadetto e comandante sollevato, capo di Stato e il politico più influente dell’America Latina tra i due secoli.

 

Una volta aveva spiegato che udiva la storia cavalcandole dentro e che lo faceva forse con i cavalli di Simón Bolívar,  che riscattò dal  giallo esilio dei libri e dal marmo ghiacciato delle statue, per metterlo al centro del suo progetto politico, il "bolivarianismo", il detto socialismo del XXI secolo.

 

Diceva di venire dalla massa storica del negro, dell’indio e del bianco e che immaginava che un giorno sarebbe stato solo savana a vento.

 

Chiunque però lo ha  dubitato,  solo al vedere le esequie del suo corpo per le strade di Caracas  dopo la sua morte d’uomo il 5  marzo scorso.

 

Ora in tutte le parti del Venezuela è stato festeggiato non solo l’amico, l’individuo, il compagno di lotta, lo statista, ma il mito - e quanti dei suoi nemici lo credono tale - che in qualche modo è la somma e la sintesi di tutto questo.

 

“Dobbiamo ringraziare Dio per averci dato per 59 anni un uomo in un tronco di palma, che ha resuscitato la Patria, che è stato degno figlio di Bolívar”, ha scritto nel suo spazio in twitter il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, che è stato ieri, domenica 28,  con il suo gabinetto nel piano di Barinas.

 

In un secondo messaggio, Maduro ha scritto: “Grazie vita, grazie Patria, grazie Chávez, il tuo popolo non ti deluderà mai, perchè ha ricevuto da te l’amore cristiano di un gigante!

 

Oggi cantiamo per te e ti ricorderemo come tu volevi, trasformando il dolore e l’amore in azione per costruire questa Patria. Chávez vive!”, ha assicurato in un ultimo messaggio.

 

Maduro è tornato da L’Avana dopo aver assistito a Santiago di Cuba alla manifestazione per il 60º anniversario dell’assalto alla Caserma Moncada, azione guidata da Fidel Castro, che iniziò il ciclo delle lotte terminato con il trionfo della Rivoluzione, nel 1959, nell’Isola di Cuba.