La morte del
comandante presidente Hugo Chávez Frias, il
5 marzo, provoca immenso dolore e
costernazione nel popolo venezuelano, in
tutti i popoli latinoamericani e
nell'immensa legione di ammiratori,
sostenitori, amici e alleati che con la sua
forza interiore, il suo carisma, i suoi
talento ed energia ha conquistato alla
Rivoluzione Bolivariana e alla causa della
liberazione nazionale e sociale del suo
popolo.
Hugo Chávez entra nella
storia come una delle maggiori figure che
siano nate sul suolo latinoamericano. A
fianco di Fidel Castro, il comandante della
Rivoluzione Cubana, è stato il principale
leader antimperialista dei tempi attuali,
depositario della fiducia dei popoli della
“Nostra America”, come l'aveva chiamata José
Martí.
E' stato effettivamente un gigante. Chávez
ha guidato un importante movimento politico
fin dai suoi primi passi. Con la forza delle
sue idee trasformatrici e il suo esempio
edificante di dirigente rivoluzionario e
statista, tale movimento tende a
consolidarsi e a perpetuarsi come la grande
tendenza della nostra epoca. Il movimento
politico che ha avuto come protagonista e
dirigente Hugo Chávez ha come contenuto
l'antimperialismo, che è l'autentico spirito
della nostra epoca, il segno della
resistenza tenace dei nostri popoli
all'offensiva neocolonialista dei potentati
internazionali sotto l'egida
dell'imperialismo statunitense.
Un altro segno indelebile del suo pensiero e
opera è la democrazia popolare,
partecipativa, la mobilitazione permanente
del popolo, arma di vittoria in qualsiasi
battaglia contro i nemici più potenti che si
possano immaginare.
Chávez ha forgiato l'unità del popolo,
bandiera di speranza, a partire dalle
esigenze e aspirazioni dei più umili, dei
lavoratori, degli sfruttati e oppressi del
suo paese, in lotta contro oligarchie
fameliche e crudeli.
Ha fatto anche dell'unità dei popoli
latinoamericani e dei Caraibi una bandiera
di lotta, una meta da raggiungere, i cui
primi risultati sono evidenti nelle attuali
conquiste democratiche, patriottiche e sul
piano dell'integrazione sovrana e solidale,
le cui maggiori espressioni sono L'Alleanza
Bolivariana dei Popoli della Nostra America
(Alba) e la Comunità degli Stati
Latinoamericani e dei Caraibi (Celac).
Chávez passa alla Storia come un
internazionalista, uno stratega che messo
all'ordine del giorno i compiti più
importanti dell'epoca, la lotta per i
socialismo, per l'indipendenza nazionale e
la pace.
Hugo Chávez è il liberatore moderno del
Venezuela e dell'America Latina. Prima della
sua vittoria elettorale nel 1998, le
prospettive del suo paese e di tutta
l'America Latina erano le più oscure. Era in
corso una tremenda offensiva
neocolonialista, con l'onorevole eccezione
di Cuba rivoluzionaria, l'imperialismo
contava sul consenso, il permesso, il
beneplacito delle classi dominanti,
oligarchie e governi locali. Tutto andava
nel senso della sottomissione al cosiddetto
Accordo di Libero Commercio per le Americhe
(Alca).
Questa situazione ha cominciato a mutare a
partire dalla presa del potere da parte di
Hugo Chávez. Egli ha lanciato la parola
d'ordine dell'integrazione dei popoli,
dell'unità latinoamericana e dei Caraibi, a
partire dal patrimonio di idee del
liberatore Simon Bolivar.
Chávez ha iniziato in Venezuela la
rivoluzione democratica, ha redatto la
Costituzione Bolivariana, che gli ha dato
forza e legittimità per avviare la
demolizione del sistema politico delle
oligarchie legate all'imperialismo.
Chávez ha introdotto un nuovo modo di
governare e di affrontare la questione
sociale, così acuta nel suo paese. Non si è
lasciato trasportare dalla routine dello
Stato burocratico. Ha lanciato un ambizioso
programma sociale e di mobilitazione
popolare che è stato chiamato Missioni, con
cui sono stati affrontati i problemi
dell'educazione, della salute,
dell'alimentazione e del benessere sociale.
Sull'altro fronte strategico, Chávez ha
nazionalizzato il petrolio, che ha così
alimentato non più gli appetiti insaziabili
del profitto delle multinazionali, ma ha
sostenuto lo sviluppo di un paese sovrano.
In tal modo, il leader bolivariano ha
conquistato un'impressionante adesione
popolare, ma anche, sull'altro versante,
l'odio della borghesia e dell'imperialismo.
Per questa ragione è stato vittima di un
colpo di Stato, di sabotaggi all'economia, e
di un tentativo di revoca del suo mandato.
Sono stati tentativi controrivoluzionari
comandati dall'esterno, dall'imperialismo
con l'appoggio delle oligarchie interne.
Dopo 14 anni di esercizio del potere da
parte di Hugo Chávez, basato su un ampio
fronte politico di sinistra e sull'immenso
movimento popolare che lo sostiene, il
Venezuela è avanzato nella costruzione del
benessere sociale e nell'elevazione della
coscienza politica del popolo.
Già malato, ma consapevole delle sue elevate
responsabilità di fronte alla Nazione, il
popolo e i paesi fratelli, Chávez ha
accettato la sfida del confronto elettorale
che è culminata con la sua vittoria
schiacciante il 7 ottobre dell'anno scorso,
occasione in cui ha affermato: “ciò che è in
gioco è la Patria stessa”. Cosciente delle
dimensioni che questa battaglia aveva per
l'America Latina e il mondo, il leader della
Rivoluzione cubana, Fidel Castro, ha detto
che “poche volte, forse mai, si è potuto
assistere, così nitidamente, a una lotta
ideale tra il capitalismo e il socialismo
come quella che si manifesta oggi in
Venezuela”.
I nemici della libertà e della sovranità dei
popoli lo comprendono, e hanno condotto una
ripugnante, vigliacca e sleale campagna di
destabilizzazione del paese. Tutto indica
che cercheranno di approfittare del momento
di transizione per dare corso ai loro
tentativi golpisti.
In tale contesto, risalta l'affermazione del
vice-presidente Nicolás Maduro, nel discorso
in cui ha annunciato la scomparsa di Hugo
Chávez “La sua eredità non morirà mai”, come
pure l'accorato appello all'unità e alla
mobilitazione del popolo per difendere le
conquiste della Rivoluzione e portarle
avanti.
La morte di Chávez è una perdita
irreparabile, apre un immenso vuoto. Non è
facile sostituire un leader della sua
portata e della sua dimensione. In questo
momento di profondo dolore, gli amici del
popolo venezuelano in tutto il mondo gli
sono vicini e fiduciosi che saprà andare
avanti, con una nuova guida, con la luce e
la forza delle idee e dell'esempio di
Chávez. Sempre!
* Editor del Portale Vermelho, direttore di
Cebrapaz e segretario della Comunicazione
del Partito Comunista del Brasile (PCdoB) |