Il Movimento cubano condanna il

ruolo delle basi militari straniere

 

 

20.09.2013 - Damy Vales www.granma.cu

 

 

Il Movimento Cubano per la Pace ha analizzato e condannato il ruolo che esercitano le basi militari straniere, in particolare le statunitensi, con la scusa della lotta contro il terrorismo  e il narcotraffico.

 

Durante un seminario che si è svolto nella sede di questo gruppo, i partecipanti hanno condannato l’ingerenza delle grandi potenze nella sovranità dei popoli.

 

Doris Quintana, membro della segreteria del Movimento, ha denunciato i vizi giuridici e le violazioni del diritto internazionale da parte degli Stati Uniti nel territorio occupato dall’illegale Base Navale di Washington, nell’orientale provincia cubana di Guantanamo, ed ha spiegato che con il falso patto di un affitto infinito, l’amministrazione nordamericana deposita 4085 dollari USA ogni anno in una banca, somma che il Governo cubano non riscuote, perché non riconosce questo accordo.

 

Inoltre ha ricordato che in questa base, la più grande di questa nazione in America Latina e nei Carabi, con 910 militari nordamericani, si commettono violazioni dei diritti umani, con l’applicazione di torture ai reclusi, nel carcere lì stabilito.

 

A Guantánamo c’è la Base Navale grazie ad  un’appendice introdotta  alla Costituzione di Cuba nota come Emendamento Platt, al principio del secolo scorso mediante la quale gli Stati Uniti si arrogarono il diritto di creare basi carbonifere  in questo arcipelago.

 

Manuel Carbonel, funzionario del Ministero delle Relazioni Estere,  ha messo in risalto che lo strumento principale della politica estera degli USA negli anni, è stato l’uso delle sue forze militari.

 

Carbonel ha aggiunto che nell’amministrazione del presidente Barack Obama, il termine di base militare è una mascherata, nella strategia della sicurezza per mitigare la pressione politica.

 

In questo caso appaiono i concetti di installazione militare, luoghi operativi d’avanzata e movimenti di sicurezza operativa, tra l’altro, che hanno un solo obiettivo: l’egemonismo e l’ingerenza.

 

È stata condannata la scalata espansionista militare degli Stati Uniti e di altre nazioni in forma aperta o segreta nei paesi dell’America Latina e dei Caraibi, come nel Medio Oriente e in altre parti del mondo.

 

L’appuntamento ha  sottolineato anche  la minaccia che rappresentano le basi militari per i popoli del pianeta per la loro molteplicità, la modernizzazione tecnologica,  la loro rete di guerra, capitanate nella maggioranza dei casi dagli Stati Uniti.