Astri e tombe degli

 

aborigeni cubani

 

 

 

 

22 agosto 2013 - Adalys Pilar Mireles www.granma

 

 

Storiografi e speleologi, archeologi e altri investigatori, stanno scrutando una caverna dell’occidente cubano cercando le tombe degli aborigeni e la loro possibile connessione con  i corpi celesti.

 

Certi seppellimenti primitivi nel grotte possono avere relazione con gli astri, soprattutto per l’influenza del sole e della luna in determinati momenti, dicono gli esperti.

 

L’intensità della luce nelle spelonche in epoca di solstizio e di equinozio, segnala spazi probabilmente sacri per i nativi, che lì realizzavano le inumazioni, ha dichiarato a Prensaa Latina lo storiografo Pedro Luis Hernández.

 

“Si tratta – ha detto - di un’ipotesi del master Jorge Garcell che è la motivazione delle esplorazioni nella caverna di El Perico, a Bahía Honda,  con gli esperti delle province vicine, come Artemisa e Mayabeque”.

 

La spedizione alla ricerca di queste prove funerarie in questa caverna, avverrà verso la metà di dicembre. 

 

Quattro tappe nel calendario annuale: due solstizi e due equinozi marcano l’inizio delle stagioni e soprattutto i solstizi  che sono separati da sei mesi, segnalano le date di quando l’emisfero nord e il sud ricevono il massimo o il minimo di luce solare.

 

I solstizi e gli equinozi erano  molto importanti per le antiche culture, dato che la loro osservazione avvertiva i cambi delle condizioni meteorologiche.

 

“La presenza della luce nella caverna indicava la selezione dello spazio funebre nelle comunità aborigene cubane”, ha detto ancora.

 

I sistemi di caverne  di Vueltabajo, come si conosceva questa zona, sono oggetto continuo d’investigazione per la presenza di siti archeologici vincolati  agli indigeni e al fenomeno degli schiavi ribelli fuggiti.

 

Con la presenza  di stazioni d’arte rupestre, questi luoghi diedero rifugio ai primi uomini che popolarono queste terre e successivamente  anche agli schiavi ribelli.