La storia ha dato

ragione a Cuba

 

 

2.02.2013 - Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com/

 

 

All'effettuarsi,  lo scorso 28 gennaio 2013, la consegna della presidenza pro tempore a Cuba dal presidente cileno, nella sessione finale della riunione della Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC), siamo stati testimoni di un atto di giustizia e di riparazione delle farse organizzate e realizzate dal governo degli Stati Uniti e dalla CIA, in occasione della riunione dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA), tenutasi il 22 gennaio 1961, dove si espulse la Repubblica di Cuba da questa organizzazione regionale; prezzo pagato per il solo fatto di non accettare i dettami di Washington.

Secondo i documenti ufficiali del governo degli Stati Uniti ora declassificati, "il Dipartimento di Stato concentrò i propri sforzi nella riunione dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione degli Stati Americani per approvare la risoluzione di condanna di Cuba, al fine di isolarla dal resto dell'emisfero". Inoltre si pianificava in detto documento nord americano che: "La riunione dell'OSA sarà supportato da dimostrazioni pubbliche in America Latina, create dalla CIA, e da campagne psicologiche dell'USIA" (Agenzia d'Informazione degli Stati Uniti ora scomparsa)

52 anni dopo presidenti e ministri degli esteri latino americani, senza la presenza di nord americani e canadesi, hanno applaudito all'unanimità il presidente cubano
Raul Castro Ruz. In quel momento abbiamo ricordato le battaglie che ha dovuto combattere Cuba lungo mezzo secolo, contro la politica ostile delle diverse amministrazioni yankee impegnate a a distruggere il processo rivoluzionario cubano, guidato da Fidel Castro dal 1959.

Tra i ricordi affiorano la rottura delle relazioni di tutti i paesi della regione, ad eccezione di Messico e Canada, l'instaurazione della
guerra economica per ammazzare per fame e malattie il popolo, l'invasione mercenaria della Baia dei Porci, la creazione di gruppi controrivoluzionari, il furto di medici e altri professionisti, la falsa legge della perdita della Patria Potestà come asse dell'Operazione Peter Pan, migliaia di azioni terroristiche in cui furono bruciati interi campi di canna da zucchero, fabbriche e industrie fondamentali, incendi nei principali centri commerciali, affondamento di navi mercantili e pescherecci, attacchi a villaggi di pescatori, bombe in consolati e ambasciate cubane all'estero, assassinio di diplomatici, introduzione di malattie e parassiti contro gli esseri umani, animali e piante, e, naturalmente, i 600 piani per assassinare il presidente Fidel Castro.

Tuttavia, nessuna di queste azioni intimidì i cubani o li fece abbandonare dalla loro strada nonostante le forti pressioni e mantennero la rotta scelta dal suo popolo.

 

Oggi Cuba può mostrare quanto fatto e anche il miglioramento del suo sistema economico, una cosa che sconcerta i nord americani e i mafiosi anticubani nel sud della Florida.

Per questo come direbbe l'apostolo cubano José Martí Pérez "la libertà costa molto cara ed é necessaria, o rassegnarsi a vivere senza di essa o decidersi ad acquistarla al suo prezzo."

Cuba non si rassegnerà a vivere senza libertà, ha pagato alto il suo prezzo e la storia le ha dato ragione.

 

 

La historia le dio la razón a Cuba

Arthur Gónzalez

Al constatar el pasado 28 de enero del 2013, la entrega de la presidencia pro témpore a Cuba por el presidente chileno, en la sesión final de la reunión de la Comunidad de Estados Latinoamericanos y del Caribe (CELAC), presenciamos un acto de justicia y de reparación de las patrañas organizadas y ejecutadas por el gobierno norteamericano y la CIA, en la reunión de la Organización de Estados Americano (OEA) celebrada el 22 de enero de 1961, donde se expulsó a la República de Cuba de dicha organización regional, precio pagado por el solo hecho de no aceptar más los dictados de Washington.
De acuerdo a los documentos oficiales del gobierno norteamericano ya desclasificados, “el Departamento de Estado concentró sus esfuerzos en la reunión de ministros de Relaciones Exteriores de la OEA para aprobar la resolución de condena a Cuba, a fin de aislarla del resto del hemisferio”. Incluso se plantea en dicho documento norteamericano que:”La reunión de la OEA será apoyada por demostraciones públicas en América latina, generadas por la CIA y las campañas sicológicas por la USIA” (Agencia de Información de los EE.UU. ya desaparecida)
52 años después presidentes y cancilleres latinoamericanos, sin la presencia de los norteamericanos y canadienses, aplaudieron de forma unánime al presidente cubano Raúl Castro Ruz. En ese momento rememoramos las batallas que tuvo que librar Cuba durante medio siglo, frente a la política hostil de las diferentes administraciones yanquis empeñadas en destruir el proceso revolucionario cubano, liderado por Fidel Castro desde 1959.
Entre los recuerdos afloraron la ruptura de relaciones de todos los países de la región, excepto México y Canadá, la instauración de la Guerra Económica para matar de hambre y enfermedades al pueblo, la invasión mercenaria por bahía de Cochinos, creación de grupos contrarrevolucionarios, el robo de médicos y otros profesionales, la falsa ley de la pérdida de la Patria Potestad como eje de la Operación Peter Pan, miles de acciones terroristas en las que quemaron campos enteros de caña, fábricas e industrias fundamentales, incendios en los principales centros comerciales, hundimiento de buques mercantes y pequeros, ataques a pueblos pesqueros, bombas en consulados y embajadas cubanas en el exterior, asesinato de diplomáticos, introducción de enfermedades y plagas contra personas, animales y la flora, y por supuesto los 600 planes de asesinato al presidente Fidel Castro.
Sin embargo ninguna de estas acciones amedrentó a los cubanos, ni los hizo abandonar su camino a pesar de las fuertes presiones y mantuvieron el rumbo escogido por su pueblo. Hoy Cuba puede mostrar lo hecho e incluso el perfeccionamiento de su sistema económico, algo que desconcierta a los norteamericanos y mafiosos anticubanos radicados en el sur de la Florida.
Por eso como dijera el apóstol cubano José Martí Pérez, “la libertad cuesta muy cara y es necesario, o resignarse a vivir sin ella, o decidirse a comprarla por su precio.”
Cuba no se resignó a vivir sin libertad, pagó su alto precio y la historia le dio la razón.