Cultura

 

 

Gli intellettuali annunciano il loro

Congresso nel mezzo dell’offensiva etica

 

 

 24.07.2013 - Charly Morales Valido www.granma.cu

 

 

La convocazione all’VIII Congresso dell’Unione Nazionale degli Scrittori e gli Artisti di Cuba (Uneac) rivive le aspettative sul dibattito sociale generato di recente in un emblematico luogo storico della Rivoluzione, dove è stato fatto un richiamo agli intellettuali della nazione, perchè contribuiscano con il loro lavoro alla formazione dei valori etici e culturali.

 

Questi obiettivi sono in sintonia con il recente reclamo fatto nel Parlamento dal presidente cubano, Generale Raúl Castro,  poco prima di un altro cruciale Congresso per i valori: quello dei giornalisti.

 

Cinque anni fa, l’ordine fu differente: dai dibattiti del VII Congresso della UNEAC, che  lasciarono un’atmosfera accesa, sui passò all’appuntamento dei giornalisti, con le stesse inquietudini e gli stessi impegni.

 

In un messaggio a quelle riunioni degli scrittori e artisti, il leader Fidel Castro affermò che tutto quello che rafforza eticamente la Rivoluzione è buono e tutto quello che la debilita è negativo.

 

Cinque anni dopo, l’intellettualità cubana fa suo quel reclamo per unire le forze con le istituzioni, per influire nella formazione e nel riscatto dei valori, come la famiglia e la scuola.

 

Forse per ratificare la necessità di sferrare questa grande battaglia, lo scenario scelto per convocare il VIII Congresso è stato il simbolico Mausoleo del II Fronte Orientale Frank País.

 

In questo luogo, camposanto di coloro che  lottarono per il trionfo del 1959, lo scrittore e deputato Miguel Barnet ha avvertito che la cultura cubana, con un potenziale straordinario, ha enormi doveri che non può tralasciare.

 

Il presidente dell’UNEAC ha riconosciuto che i suoi membri sono coscienti dei problemi   che devono affrontare e dell’ora cruciale che vivono il paese e l’ideale socialista.

 

L’opera iniziata a partire dall’atto  fondatore dell’assalto alla Caserma Moncada, il 26 di luglio del 1953, "dev’essere difesa con  lealtà e passione  di fronte ai nemici esterni e interni".

 

È tradizione dell’UNEAC l’esercizio del dibattito critico e autocritico, per aiutare ad affrontare mali come la mancanza di cultura, la marginalità e il deterioramento della spiritualità.

 

Barnet ha segnalato che la cultura dev’essere  terreno primordiale del combattimento in difesa della nuova maniera de vivere che la Rivoluzione ha creato, superiore all’egoismo insito nel capitalismo.

 

"Non faremo mai parte di una cupola lontana dalla maggioranza.  Non perderemo mai di vista che l’ambito culturale è molto più ampio di quello di qualsiasi specialista”, ha avvertito ancora.

 

La UNEAC è stata fondata il 22  agosto del 1961 da Nicolás Guillén, Poeta Nazionale di Cuba, con l’obiettivo principale di stimolare e difendere la creazione intellettuale e artistica.