Cuba fissa la posizione sul Trattato

del Commercio delle Armi

 

 

20.03.2013 - www.granma.cu

 

 

Cuba ha difeso un Trattato sul Commercio delle Armi che risponda alle preoccupazioni umanitarie associate al traffico illecito e irregolare di questi strumenti di morte e non danneggi nè limiti gli interessi di difesa e sicurezza nazionali.

Parlando nella seconda giornata dei detti negoziati finali su questo accordo, l’ambasciatore cubano Rodolfo Benítez ha rifiutato la fretta esistente per adottare un testo qualsiasi e di fronte a questo atteggiamento ha fissato la necessità di sviluppare un processo inclusivo e trasparente, che consideri le preoccupazioni e le proposte di tutti gli Stati.

Questo è il solo modo per ottenere un solido successo mondialmente accettabile ed efficace, ha detto.

Inoltre ha sottolineato che il progetto di trattato presentato nel luglio scorso non solo è lontano dal riflettere il consenso, ma che è anche molto illustrativo delle significative e differenti posizioni esistenti.

Il diplomatico cubano ha respinto il nome di “conferenza finale” dato a questa tappa dei negoziati e alle affermazioni che si tratta dell’ultima opportunità di approvare il documento.

In nessun caso le limitazioni di tempo devono essere causate come pretesto per ignorare o minimizzare le posizioni di determinate nazioni, ha precisato.

Vogliamo che sia chiaro che non appoggeremo nessun trattato che non sia pienamente consistente con i principi della Carta delle Nazioni Unite, ha detto, ed ha aggiunto che Cuba sostiene l’inclusione di elementi che non siano suscettibili all’abuso e alla manipolazione per ragioni politiche.

Poi ha chiamato ad introdurre formule indirizzate ad evitare che il testo divenga uno strumento mal bilanciato a favore degli Stati esportatori, a detrimento dei legittimi interessi degli importatori, ed ha assicurato che Cuba insisterà nel proibire i trasferimenti di armi ad attori non statali, che non siano debitamente autorizzati.