Prigioniero britannico denuncia abusi sessuali

 

2.08.2013 -

http://news.you-ng.it/

 

 

Nel carcere americano di Guantanamo, situato sull’isola di Cuba, c’è ancora un prigioniero britannico, unico ed ultimo cittadino inglese ancora rinchiuso nella struttura detentiva che ospita per lo più presunti terroristi islamici.

 

Si tratta di Shaker Aamer, catturato in Afghanistan nel lontano 2001. Ad oggi ancora non conosce i suoi capi di imputazione, ma nonostante ciò è rinchiuso a Guantanamo da ben 12 lunghi anni.


Il suo caso, ma soprattutto la sua denuncia, sono ripresi dal sito inglese
Indipendent, che in un lungo e dettagliato articolo riporta il testo integrale della telefonata del quarantaseienne britannico con il suo avvocato, durante la quale denuncia e descrive ripetuti abusi sessuali subiti durante i lunghi anni di detenzione.

 

Una precisa accusa delle tremende condizioni di vita in cui sono costretti a vivere gli uomini in tuta arancione, molti dei quali rinchiusi senza processo e senza capi di imputazione.

 

Nella telefonata Aamer ha spiegato che troppo spesso le perquisizioni corporali diventano prima aggressioni fisiche e poi si trasformano, con estrema facilità, in abusi sessuali. Questa pratica, secondo il prigioniero britannico, viene definita “Gitmo”, ovvero il soprannome che viene dato alla prigione di Guantanamo. I prigionieri vengono stesi su una lettiga di legno o una semplice tavola, trasportati lì come un sacco di patate e rimangono in attesa di subire la violenza sessuale. Aamer racconta questi momenti con grande e profonda ansia, descrivendo il tutto come attimi di immenso dolore, fisico ma anche psicologico.

 

Shaker Aamer è nato a Medina, in Arabia Saudita, ma è cittadino britannico avendo anche sposato un donna inglese dalla quale ha avuto quattro figli. Il suo caso è ormai entrato nell’agenda di politica estera inglese, tanto da essere presentato a Barack Obama dallo stesso David Cameron durante l’ultima conferenza del G8. In tutta l’Inghilterra si stanno, inoltre, verificando azioni di solidarietà nei confronti di Aamer, che ha sempre dichiarato di trovarsi in territorio afghano per attività di volontariato, mentre è accusato dal governo USA di combattere con i terroristi afghani. Tra le manifestazioni di sostegno, quella del comico inglese Frankie Boyle, che è entrato in sciopero della fame per attirare l’attenzione sulla situazione di Shaker Aamer.


Una forma di protesta che si è sviluppata da diversi mesi in tutto il carcere di Guantanamo, dove la maggior parte dei detenuti, tra cui lo stesso Aamer, è entrata in sciopero della fame per denunciare le quotidiane torture e le non umani condizioni di detenzione in quella che è conosciuta come una delle peggiori carceri di tutto il mondo.