Il Consiglio dei ministri ha analizzato

 

temi vitali per l’economia nazionale

 

 

3.06.2013 - Leticia Martínez Hernández - Yaima Puig Meneses www.granma.cu

 

 

 

 

Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz ha presieduto, venerdì 31 maggio, la riunione del Consiglio dei Ministri, nella quale sono stati tratti temi vitali per lo sviluppo del paese e sono state approvate varie politiche che permetteranno di continuare ad avanzare nell’attualizzazione del modello economico.

 


 

I primi tre temi presentati da Marino Murillo Jorge, a capo della Commissione Permanente per le Implementazioni e lo Sviluppo sono stati dedicati ad esporre le trasformazioni che si realizzeranno nella base produttiva del settore agricolo, dell’allevamento e forestale, così come il perfezionamento del commercio degli strumenti, apparecchi, servizi specializzati, mangime e altri prodotti industriali per l’alimentazione animale, decisioni che dovranno apportare un incremento alla produzione, l’efficienza e la qualità.

“La base produttiva del settore agricolo, dell’allevamento e forestale, ha spiegato, è formata dalle imprese, Granjas Estatales, Unità Basiche di Produzione cooperativa (UBPC), Cooperative di Produzione Agricola e dell’Allevamento (CPA), Cooperative di Crediti e Servizi (CCS) e piccoli agricoltori”.

“Attualmente il popolo, rappresentato dallo Stato, è proprietario dell’80% della terra mentre il 70,5% dell’area agricola totale è in consegna al settore contadino e cooperativo come padrone o affittuario. Senza dubbio le misure che per decenni si sono messe in pratica nella forma di gestione della terra, non hanno condotto al necessario aumento della produzione”, ha assicurato Murillo Jorge, che ha considerato che è necessario rettificare le distorsioni che hanno danneggiato i risultati economici. Inoltre ha detto che è urgente porre in uguaglianza di condizioni tutti i produttori, liberare le forze produttive e propiziare la loro efficienza.

A questo dà una risposta la politica approvata dal Consiglio dei Ministri, con cui si avanza verso l’implementazione di varie Linee approvate nel VI Congresso del Partito Comunista di Cuba, riferite all’adozione di un modello di gestione della base produttiva, per facilitare il suo funzionamento, ottenere autonomia, dare priorità alle produzioni che generano entrate dall’estero o che sostituiscono le importazioni, ridurre le terre non lavorate, aumentarle la resa e sviluppare un’agricoltura sostenibile.

“Nei principi delle nuove disposizioni c’è la concentrazione, soprattutto nelle imprese statali, di voci importanti come gli agrumi le coltivazioni protette, le sementi registrate, la riproduzione porcina, la genetica delle specie e l’allevamento dei bufali”, ha segnalato il ministro Murillo Jorge.

Le produzioni indirizzate a soddisfare la domanda statale pianificata si controlleranno mediante contratti stabiliti tra le parti e inoltre si autorizzerà tutta la base produttiva, dopo il compimento degli obblighi stabiliti, a vendere i suoi prodotti alle persone naturali e giuridiche che consideri.

Nelle cooperative agricole si adotterà il regime economico riferito alla formazione e distribuzione dei fondi, considerando le caratteristiche di ognuna.

Ugualmente si autorizzeranno i piccoli agricoltori vincolati alle Granjas Statali, UBPC, CPA e associati o no alle CCS ad avere relazioni direte con persone naturali e giuridiche per ciò che riguarda il mercato degli strumenti, servizi e prodotti.

Come parte di questa ristrutturazione del settore agricolo e dell’allevamento, Murillo Jorge, che è anche vicepresidente del Consiglio dei Ministri, ha esposto la proposta per il commercio degli strumenti, gli apparecchi e i servizi specializzati e questo costituisce un passo concreto nel cammino per continuare a sviluppare le forze produttive.

Una delle cause principali dei problemi che attualmente si affrontano, è la prevalenza del metodo d’assegnazione delle risorse attraverso pacchetti tecnologici per la produzione di interessi statali, mentre al resto non sempre si assicurano, nè a tempo nè per quantità.

Si consegnano gli strumenti senza considerare la capacità finanziaria e l’efficienza dei produttori, ai quali non si garantisce la vendita dei medicinali di uso veterinario.

Per dare una soluzione a questa e ad altre mancanze, la politica approvata dal Consiglio dei Ministri propone di passare gradualmente dall’assegnazione amministrativa degli strumenti e degli apparecchi, a metodi economici che permettano l’accesso diretto, al mercato all’ ingrosso e al minuto. Questo commercio si realizzerà a prezzi non sussidiati e in forma libera.

Ugualmente si adotteranno misure con l’obiettivo d’evitare nel possibile che l’incremento dei prezzi danneggi la popolazione.

Con il proposito di accertarsi della fattibilità di questa forma di commercio, inizierà a partire dal 2014 un esperimento nel Municipio Speciale Isola della Gioventù, dove esiste un programma di sviluppo territoriale, che si potrà estendere con altri prodotti nel resto del paese.

Murillo Jorge ha anche informato sulla proposta per perfezionare la produzione e il commercio del mangime e dei sotto prodotti industriali destinati all’alimentazione animale. “Le misure, ha sottolineato, sono incamminate allo sviluppo di un programma integrale di investimenti, riparazione e manutenzione nell’industria, del trasporto, la conservazione in magazzini delle materie prime e altro, con il fine di dare risposte alle domande nel piano d’economia.

Così si potenzierà l’utilizzo dei sottoprodotti industriali nazionali, come fonte per dare risposte alla domanda di mangime e materie prime.

Inoltre è stato previsto di creare nel Municipio Speciale Isola della Gioventù, in forma sperimentale, un mercato di vendita libera di questi prodotti a prezzi non sussidiati, per tutti i produttori, che si estenderà lentamente al resto del territorio nazionale, quando sarà conclusa l’esperienza. Prima della sua messa in moto si svilupperà un programma di preparazione e addestramento di circa sei mesi.
 


ARTE E SCIENZA: POTENZIARLI

DALL’EFFICIENZA ECONOMICA
 


Leonardo Andollo Valdés, secondo capo della Commissione Permanente per l’implementazione e lo sviluppo, ha esposto la politica per ristrutturare la rete dei centri d’insegnamento artistico professionale, il cui obiettivo fondamentale è continuare ad elevare la qualità e il rigore, con il conseguente uso migliore delle risorse che si dispongono per questo.

Tra i problema principali ha segnalato che i Consigli Nazionali e Provinciali delle Belle Arti e delle Arti Sceniche non hanno proiettato, nella loro necessità di formazione, le prospettive di sviluppo delle province e dei municipi.

“Ugualmente è deficiente lo stato della costruzione, ci sono carenze di strumenti e le strutture e gli organici sono esagerati; i gruppi di insegnamento di alcune di queste scuole non contano sull’esperienza e la solidità e il risultato artistico necessari”, ha affermato.

La preparazione generale degli studenti a livello medio professionale dell’arte non è simile a quella di un liceo e questo limita la possibilità di continuare gli studi a livello superiore.

Per esempio in queste scuole non si insegna la matematica.

In questo modo la politica è indirizzata a ristrutturare, nei corsi 2013–2014 y 2014–2015, la rete dei centri per l’insegnamento artistico professionale con un criterio regionale nelle specialità. I programmi di sviluppo saranno elaborati considerando le prospettive a livello territoriale e le possibilità economiche del paese.

Si adegueranno le strutture e gli organici per ottenere una maggior razionalità e si svolgerà un programma d’investimenti per il periodo 2014–2019 che garantisca il miglioramento delle condizioni dell’infrastruttura e con gli strumenti necessari per questa formazione così speciale.

Poi Andollo Valdés, ha parlato dei principali aspetti contenuti nella politica disegnata per il riordino dei più di duecento centri d’investigazione scientifica e tecnica esistenti, che hanno funzionato nella loro quasi totalità come unità garantite dal bilancio statale.

Attualmente il paese conta con differenti tipi di entità che si dedicano alla scienza, alla tecnologia e alle innovazioni, alle quali si assegnano differenti denominazioni.

“Per questo, ha detto, è necessario integrarle in modo coerente, in accordo con i loro obiettivi e in forma tale che si utilizzino al meglio le loro capacità.

Inoltre ha segnalato che partendo dall’implementazione della politica, la totalità di queste entità si denominerà “di scienza, tecnologia e innovazione”.

Le nuove decisioni si svilupperanno con criteri di razionalità e sostenibilità che permettano d’incrementare l’apporto di questi centri allo sviluppo economico e sociale della nazione, in modo che si ottenga l’applicazione nella pratica di quelle investigazioni che lo meritano.

Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, ha valutato che “ la chiave fondamentale si trova nell’investigare, sviluppare, produrre e commerciare, cosa che però non si comporta così in tutti i casi, e a questo proposito ha segnalato che esistono centinaia d’investigazioni alle quali non sempre si presta la debita attenzione, soprattutto nell’area delle scienze sociali.

Andollo Valdés ha spiegato che le entità i cui risultati apportano direttamente alla produzione passeranno a far parte del sistema delle imprese. Inoltre si potranno formare in forma sovvenzionata e con trattamento speciale, in maniera eccezionale e totalmente finanziate, soprattutto nelle scienze sociali, esatte e naturali.

Con queste decisioni si potenzia il ruolo delle università, considerando la doppia funzione di docenza e investigazione.

Tra le misure è previsto lo sviluppo di meccanismi che rendano possibile alle entità e al personale che vi lavora, di partecipare ai benefici economici che genera l’applicazione dei risultati e delle loro investigazioni; questo sarà un apporto per l’autonomia e la sostenibilità di questi centri.

Al termine dell’esposizione di questi temi, i membri del Consiglio dei Ministri hanno approvato le politiche disegnate per la cui implementazione sono stati presentati i rispettivi cronogrammi di lavoro.

 

 

ELIMINANDO LE PERDITE DI ACQUA

 

 

Inés María Chapman Waugh, presidentessa dell’Istituto Nazionale delle Risorse Idrauliche (INRH), ha informato sulle perdite d’acqua nelle case e sul programma per bloccare questa dannosa situazione.

“Nelle case, ha segnalato, si spreca il 22% dell’acqua fornita, per via del deterioramento delle reti interne, per il cattivo stato degli elementi idraulici, e per lo spreco generato dai contenitori elevati e le cisterne.

“ Di fronte a questo problema è indispensabile implementare un programma differenziato per assicurare e commerciare questi elementi di ferramenta a prezzi che non siano obbligatori e inaccessibili e stimolino le persone ad eliminare le perdite nelle loro case.

“A quelle persone che, dopo le analisi delle loro possibilità economiche, si dichiareranno non solventi, si applicherà un sussidio partendo dai procedimenti approvati dal Ministero del Lavoro e Sicurezza sociale”.

L’impresa industriale degli elementi idraulici e ferramenta, unica nel suo genere nell’Isola, è in cattive condizioni e obsoleta, dopo circa 30 anni di sfruttamento, e per questo riesce a soddisfare solo il 40% della domanda nazionale; il resto si completa con l’importazione.

Nella proposta di pianificazione per il periodo 2013-2016, è stato approvato un investimento per questa fabbrica che permetterà d’aumentare la sua produzione.

La vendita di questi materiali avverrà in tutto il paese e si darà la priorità alle città dove si lavora alle reti idrauliche. L’esecuzione dei lavori nelle case la farà la popolazione nelle nuove forme non statali.

La Presidentessa del INRH ha riferito le illegalità che si commettono nelle reti che conducono l’acqua, varie indiscipline che provocano il deterioramento del servizio e danni a volte irreparabili.

Tra le infrazioni più significative ha segnalato la connessione di attacchi alle condutture principali che sono disegnate per condurre l’acqua e non per distribuirla. Ugualmente ha parlato della mancanza di bilancio delle pressioni delle reti, prodotto nelle installazioni illegalmente, per rubare l’acqua, e questo fatto contribuisce ad un cattivo servizio.

Infine ha fatto riferimento all’accaparramento e alla vendita illecita di elementi idro sanitari e tubi, questione che ha provocato problemi all’economia e scontento tra la popolazione, per i prezzi elevati. L’Istituto, assieme alla Polizia Nazionale Rivoluzionaria, la Procura Generale della Repubblica, i governi locali e le organizzazioni di massa, lavora per sradicare le illegalità elencate.

Il Presidente cubano a questo proposito ha valutato che la maggioro responsabilità di questo problema ricade sul Governo e non solo implica il risparmio di acqua e di energia elettrica, ma che le città si mantengano pulite e libere da epidemie.

“Dobbiamo essere intransigenti di fronte a queste violazioni che quasi sempre si commettono davanti agli occhi di tutti. Per avere ordine e disciplina si deve avere anche esigenza”, ha sottolineato.

“Con questo fine, ha aggiunto Raúl, è necessario organizzare le poderose forze su cui contiamo e sommare il popolo a questo impegno, senza la cui collaborazione sarà difficile risolvere questi problemi.
 


CONTI DA RISCUOTERE E DA PAGARE
 


Lina Pedraza Rodríguez, ministra di Finanze e Prezzi, ha spiegato lo stato dei conti da pagare e da riscuotere alla fine del mese di febbraio: “Tema nel quale si deve continuare a lavorare con sistematicità per ottenere la riduzione dei debiti, e per questo motivo si realizza questo tipo d’analisi abitualmente nelle riunioni del Consiglio dei Ministri”, ha detto.

Riferendosi ai conti da riscuotere già scaduti in alcuni organismi dell’Amministrazione Centrale dello Stato, - OACE- , ha commentato che mantengono la tendenza alla diminuzione. Non c’è lo stesso comportamento in determinati consigli dell’ amministrazione provinciale - CAP - dove si osserva un certo aumento rispetto al dicembre del 2012, contrario a quanto constatato nel trascorso di tutto lo stesso anno.

I saldi da pagare già scaduti negli - OACE - mostrano un leggero aumento rispetto ai risultati del mese di dicembre del 2012, incremento contrario alla tendenza decrescente manifestata durante lo scorso anno. Alcuni CAP mostrano una riduzione dei debiti in questo senso.
 


UBICAZIONE LAVORATIVA

PER I NUOVI LAUREATI
 


Margarita González Fernández, titolare di Lavoro e Sicurezza Sociale, ha informato sul piano d’assegnazione dei laureati a livello superiore del corso diurno 2012–2013, nel quale sono state considerate le domande presentate dagli organismo dell’amministrazione centrale dello Stato e dei Consigli d’Amministrazione Provinciale.

Come conseguenza è stata data priorità all’assegnazione per il programma alimentare, il ferroviario, l’organizzazione superiore di direzione imprenditoriale BIOCUBAFARMA e il Ministero d’Educazione Superiore.

La Ministra del Lavoro ha detto che in questo corso si laureeranno 7695 nuovi professionisti, tra i quali circa 4000 in scienze tecniche e che sino ad oggi il 97% dei laureati ha avuto una risposta di lavoro e solo130 non hanno ancora un’ubicazione, anche si stanno cercando alternative per offrire opzioni affini ai loro profili.

Il Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri ha indagato sulla quantità di laureati in matematica ed ha considerato che è ancora insufficiente il numero di giovani che s’interessa a questa importante scienza.
 


L’ESPORTAZIONE DEI SERVIZI DI SALUTE
 


Il ministro di Salute Pubblica, Roberto Morales Ojeda, si è riferito alla cooperazione medica internazionale e all’esportazione dei servizi di salute, tema che ha acquisito una nuova dimensione partendo dalle direttive tracciate nel VI Congresso del Partito Comunista, senza tralasciare l’assistenza alla popolazione.

Il Ministro ha illustrato gli sforzi del ministero che sono incamminati a mantenere i programmi di cooperazione che esistono con circa 60 paesi, compensando le spese in varie nazioni e incrementando le entrate attraverso i servizi medici cubani, parendo da un uso razionale delle risorse umane materiali e finanziarie.

È stato ratificato dalla politica, che i paesi che non possono pagare questi servizi medici. Li riceveranno come aiuto solidale, come nel caso di Haiti, per esempio.

Il Generale d’Esercito ha considerato che i buoni risultati che si ottengono in questa sfera si devono in gran parte al riconoscimento conquistato dai medici dell’Isola in tutto il mondo.

“Inoltre è frutto della politica tracciata dal Comandante in Capo sin dagli inizi della Rivoluzione, quando eravamo rimasti con tremila medici solamente e oggi contiamo su un numero superiore a 73000”, ha sottolineato.

Le entrate che si ottengono per questa via danno la possibilità, tra l’altro, di migliorare la qualità dei servizi di salute e le condizioni di lavoro dei professionisti di questo settore.