La forza dei diritti culturali in Cuba

 

 

16 aprile 2013 - www.granma.cu

 

 

“Cuba ha molto da mostrare in materia di diritti culturali” ha affermato in una conferenza stampa il Viceministro di Cultura Fernando Rojas, riferendosi alle azioni implementate nel pese a favore de “La convenzione sulla protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali”, che Cuba ha firmato.

 

“Per realizzare la politica culturale rivoluzionaria, ha detto, lo Stato cubano pone tutto il suo impegno per garantire alla cittadinanza l’accesso e lo sfruttamento pieno del ricchezze culturali e patrimoniali della nazione e questo contribuisce ad una crescita della qualità della vita.

 

Lo sforzo delle istituzioni del Governo per difendere l’identità, conservare il patrimonio e promuovere la creatività e la produzione artistica e letteraria, come la capacità d’apprezzamento, è ostacolato dal ferreo blocco economico e finanziario che da più di 50 anni il governo degli Stati Uniti mantiene contro l’Isola.

 

Come esempio del lavoro sviluppato attorno ai diritti culturali-espressione di rispetto e difesa dei diritti umani nel paese - il Viceministro ha fatto riferimento all’ampia rete di istituzioni culturali che esiste.

 

Questa rete è formata da 330 case di cultura, 310 librerie, 18 case della Trova, 464 sale di video includendo 334 nei video club giovanili, 356 biblioteche pubbliche, 267 musei e 2 tendoni da circo.

 

Inoltre ci sono 2500 promotori culturali professionisti che operano nei Consigli Popolari, nelle circoscrizioni e negli insediamenti. Questo con i 24.000 istruttori d’arte inseriti nelle scuole e nelle case di cultura, che danno vita a circa 360 progetti socio-culturali.

 

Fernando Rojas ha sottolineato anche l’ampio accesso all’insegnamento artistico che si manifesta con il forte numero di iscritti nelle scuole d’arte. (nel corso 2011-2012, erano 4.499 studenti nel livello elementare; 3.210 nel livello medio; 1.368 nel livello superiore).

 

Il Viceministro ha sottolineato l’importanza che si assegna ai gruppi portatori della cultura cubana, cioè quelle persone, famiglie, gruppi e comunità che espongono la cultura popolare tradizionale, con il proposito di proteggere e promuovere i valori e i modi d’espressione diversi.

 

Ugualmente ha lodato la partecipazione della società civile a questi processi di democratizzazione della cultura, l’attenzione speciale che si offre ai pubblici con necessità particolari, come i bambini, gli anziani, la popolazione con il VIH e gli handicappati. A questo proposito ha citato il programma speciale che si sviluppa nei penitenziari del paese, com’è stato constatato di recente dalla stampa nazionale e straniera in una visita nelle prigioni.

 

Alla conferenza stampa ha partecipato anche Gladys Collazo, presidentessa del Consiglio Nazionale del Patrimonio Culturale, che ha riferito i passi avanti soprattutto in materia legislativa che ha fatto Cuba negli ultimi anni, per la conservazione del Patrimonio Materiale e Immateriale, a tono con la Linea 163 del VI Congresso del Partito.

 

Non è mancata la citazione di ciascuno degli esempi concreti che vanno segnalati in questo settore, come la Tumba Francese, la prima opera maestra cubana del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità e una delle espressioni musicali e di danza più antiche e più importanti della cultura cubana.

 

Ministero di Cultura.