Commenti di Bruno Rodríguez al termine

 

delle raccomandazioni nel EPU

 

 

4.05.2013 - www.granma.cu

 

 

“Desidero esprimere la nostra accettazione di visite del Relatore speciale del Consiglio dei Diritti Umani nel nostro paese o di altri meccanismi di applicazione universale, su basi non discriminatorie.


Voglio sottolineare che c’è una profonda differenza del Diritto, da un punto di vista pratico tra coloro che si descrivono come “difensore dei diritti umani”, così come si legge nella dichiarazione dell’Assemblea Generale del 9 dicembre del 1998 e la dichiarazione di “agenti di potenze straniere” o “agenti stranieri”, così come si legge nella legislazione nordamericana, europea e anche cubana.


Reitero che Cuba continuerà a lavorare rispettando i tempi di procedimento costituzionale in relazione dei detti Patti dei Diritti Umanai e per qualsiasi altro strumento internazionale in questa materia.


Vorrei dire che a Cuba gli arresti arbitrari e i trattamenti penitenziari per lunghi periodi senza una base legale avvengono nella
Base Navale di Guantánamo che non è sotto la sovranità cubana.


Cuba ringrazia gli Stati membri del Consiglio per questo fruttifero dialogo e per l’enorme maggioranza delle raccomandazioni, domande e commenti utili realizzati.

 

Lamento che in alcune eccezioni ha prevalso la selettività, la doppia facciata e la politicizzazione nel trattamento del tema, facendo tanto danno all’esercizio pieno e senza limiti di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.


Desidero reiterare la disposizione di Cuba al dialogo genuino e rispettoso, attento ai principi, all’obiettività e all’imparzialità e non alla selettività, come sostento imprescindibile della cooperazione internazionale in materia di diritti umani.


Esamineremo con attenzione tutte le raccomandazioni realizzate, valuteremo con attenzione ognuna di esse, e posso anticipare che accetteremo e implementeremo, secondo il nostro diritto nazionale, la stragrande maggioranza delle raccomandazioni che voi avete espresso nel pomeriggio di oggi.


Ringrazio anche per quelle raccomandazioni critiche che senza dubbio non si appoggiano a doppie facciate o nella selettività e pensiamo che nel dibattito dei diritti umani la differenza dev’essere rispettata.


Altre raccomandazioni partono da quello che noi consideriamo pregiudizi e pretese egemoniche. O coincidono con il nostro diritto nazionale o sono chiaramente contrarie allo spirito di cooperazione rispettosa che esige questo esercizio.

Devo segnalare, signor Presidente, signori Ambasciatori, signori delegati, che il blocco economico, commerciale finanziario degli Stati Uniti contro Cuba è una violazione assoluta, flagrante e sistematica dei diritti umani del nostro popolo.


È, secondo la Convenzione di Ginevra di prevenzione del delitto di genocidio, del 1948, precisamente un’azione di genocidio alla quale la comunità internazionale si oppone in una votazione altamente maggioritaria che indica un amplissimo accodo internazionale che penalizza le pratiche che violano il diritto tali come le descritte.


Cuba non accetterà mai un processo di cambio di regime e quindi alcuni suggerimenti fatti in questa sala in questo senso, evidentemente, non saranno ascoltati.

Senza dubbio, secondo le risoluzioni 5/1 y 16/21, così come quelle dell’Assemblea Generale, 60/251 permetteranno a tutti noi un’attenta considerazione di tutte le raccomandazioni realizzate.


Signor Presidente, desidero reiterare l’impegno di Cuba con il Sistema dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, con questo Consiglio e con il meccanismo dell’Esame Periodico Universale,
EPU.


Continueremo a lavorare per sostenere un dialogo franco, reciproco e genuino in questa materia, sempre sulla base del rispetto, la dignità, e la sovranità piena di tutti i nostri Stati e dei nostri popoli.

Molte grazie”