Le rivelazioni che ci aspettiamo

 

da Yoani Sanchez

 

 

20.01.2013 - Salim Lamrani (Ópera Mundi) http://lapupilainsomne.wordpress.com

 

 

 

Dopo cinque anni di attesa Yoani Sánchez, finalmente, ha conseguito il permesso per viaggiare all'estero. Dopo la riforma migratoria vigente dal 14 gennaio 2013, che consente a tutti i cubani di abbandonare il paese senza ulteriori formalità che l'ottenere un passaporto e un visto, la più famosa oppositrice del governo de L'Avana inizia, in Brasile, un tour mondiale che la porterà in diversi continenti. Il cineasta Dado Galvao l'ha ricevuta a Recife e parteciperà alla presentazione del documentario Connessione Cuba Honduras[1].

Il suo tour sembra quello di un capo di stato o una star della musica e le risorse dedicate sono impressionanti. In effetti "un programma molto intenso" aspetta la giovane oppositrice di 37 anni [2]. Sono previste conferenze in Messico, dove
sarà ospite d'onore della Società Interamericana della Stampa (SIP) che avrà la sua riunione semestrale a Puebla, negli Stati Uniti, con incontri a New York, dove sarà ricevuta presso la sede del New York Times, Washington e Miami, Argentina, Canada, Perù, Spagna, Italia, Polonia, Germania, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Svizzera. [3]

Viaggiare continua ad essere un diritto universale riconosciuto dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1948, non si può che gioire per il fatto che la principale figura dell'opposizione cubana possa esprimere le proprie convinzioni attraverso il mondo.

 

Tuttavia, è inevitabile sottolineare alcuni aspetti oscuri della personalità e della vita di Yoani Sánchez che sono oggetti di controversia e che questo monumentale tour sembra confermare.

Infatti, Yoani Sánchez non è un'oppositrice ordinaria. Dopo aver vissuto due anni in Svizzera, ha deciso ritornare a Cuba e integrare l'universo della dissidenza. Nel 2007, ha creato il blog Generazione Y - tradotto in almeno 18 lingue - in cui castiga, in modo virulento, il sistema e il governo cubano. La sua nuova attività è stata coronata da successo. Nel giro di pochi anni, Sanchez ha ricevuto numerosi
pre
mi, tutte finanziariamente remunerate. In totale, la blogger ha ricevuto un compenso di 250000 euro, vale a dire un importo equivalente a più di 20 anni di salario minimo in un paese come la Francia, quinta potenza mondiale, e a 1488 anni di salario minimo a Cuba. [4]

A ciò si aggiunge lo stipendio mensile di 6000 dollari concesso dalla
SIP, che raggruppa i grandi conglomerati mediatici privati del continente, e che ha deciso di nominarla vicepresidente regionale per Cuba della sua Commissione per la Libertà di Stampa ed Informazione. [5] Il quotidiano spagnolo El Pais ha anche deciso nominarla sua corrispondente a L'Avana e le paga un buon stipendio. [6]

Il governo degli Stati Uniti il cui obiettivo, apertamente espresso, é un cambio di regime a Cuba mediante il finanziamento dell'opposizione interna, ha fatto di Yoani Sanchez la sua priorità. Ritiene, in documenti riservati pubblicati da Wikileaks, che "Yoani Sanchez può disimpegnare un ruolo, a lungo termine, in una Cuba post-Castro". [7] In realtà, l'oppositrice cubana è in stretta relazione con la diplomazia USA a Cuba, come segnala un cablo classificato come "segreto" per il suo contenuto sensibile. L'amministrazione Obama apprezza molto la blogger cubana, come  lo dimostra la riunione segreta tenutasi nell'appartamento dell'oppositrice con la sotto segretaria di Stato USA Bisa Williams durante la sua visita a Cuba tra il 16 ed il 22 settembre 2010. [8]

Michael Parmly, antico capo della diplomazia statunitense a L'Avana, che si riuniva regolarmente con Yoani Sanchez nella sua residenza personale, come indicano i documenti riservati della SINA, ha dichiarato la sua preoccupazione per la pubblicazione dei cablo diplomatici USA di Wikileaks "Mi darebbe molto fastidio che i molti colloqui che ho avuto con Yoani Sanchez si pubblicassero. Lei potrebbe pagare le conseguenze per tutta la vita". [9] La domanda che viene subito in mente è: quali sono le ragioni per le quali Yoani Sanchez sarebbe in pericolo se la sua realizzazione, come lei afferma, rispetta il quadro della legge?

Da allora, Yoani Sánchez non è una semplice dissidente. Sarebbe interessante che la principale figura dell'opposizione cubana sfruttasse il suo tour mondiale per chiarire alcune zone oscure della sua traiettoria personale e rivelare quali sono i potenti interessi che si nascondono dietro della sua persona.
 

 


* Dottore in Studi Iberici e Latino-americani presso l'Università di Parigi Sorbona-Parigi IV, Salim Lamrani è professore titolare all'Università della Reunion e giornalista, specialista delle relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti. Il suo ultimo libro è intitolato
The Economic War Against Cuba. A Historical and Legal Perspective on the U.S. Blockade, New York, Monthly Review Press, 2013, con un prologo di Wayne S. Smith e una prefazione di Paul Estrade.
Contatto: lamranisalim@yahoo.fr; Salim.Lamrani @ univ-reunion.fr
Facebook Page: https://www.facebook.com/SalimLamraniOfficiel

 

Las revelaciones que esperamos de Yoani Sánchez

Salim Lamrani (Ópera Mundi)http://lapupilainsomne.wordpress.com

Tras cinco años de espera, Yoani Sánchez consiguió por fin el permiso para viajar al exterior. Después de la reforma migratoria vigente desde el 14 de enero de 2013, que permite a todos los cubanos abandonar el país sin otra formalidad que la obtención de un pasaporte y una visa, la más famosa opositora del gobierno de La Habana inicia en Brasil una gira mundial que la llevará a varios continentes. El cineasta Dado Galvao la recibió en Recife y participará en la presentación del documental Conexión Cuba Honduras[1].
Su gira se parece a la de un jefe de Estado o una estrella de la música y los recursos dedicados a ella son impresionantes. En efecto, “un programa muy intenso” espera a la joven opositora de 37 años[2]. Tiene previstas conferencias en México donde será la invitada de honor de la Sociedad Interamericana de Prensa (SIP) que tendrá su reunión semestral en Puebla, en Estados Unidos, con encuentros en Nueva York, donde será recibida en las oficinas del New York Times, Washington y Miami, Argentina, Canadá, Perú, España, Italia, Polonia, Alemania, República Checa, Países Bajos y Suiza.[3]
Viajar continúa siendo un derecho universal reconocido en la Declaración de Naciones Unidas de 1948, uno sólo puede alegrarse del hecho de que la principal figura de la oposición cubana pueda expresar sus convicciones a través del mundo. No obstante, resulta inevitable subrayar ciertos aspectos oscuros de la personalidad y la vida de Yoani Sánchez que son objeto de controversia y que esta monumental gira parece confirmar.
En efecto, Yoani Sánchez no es una opositora ordinaria. Tras vivir dos años en Suiza, decidió regresar a Cuba e integrar el universo de la disidencia. En 2007, creó el blog Generación Y –¡traducido al menos a 18 idiomas!– en el cual fustiga de modo virulento el sistema y el gobierno cubanos. Su nueva actividad ha sido coronada de éxito. En el espacio de unos años, Sánchez recibió múltiples distinciones, todas financieramente remuneradas. En total, la bloguera ha recibido una retribución total de 250.000 euros, es decir un importe equivalente a más de 20 años de salario mínimo en un país como Francia, quinta potencia mundial, y a 1.488 años de salario mínimo en Cuba.[4]
A ello se agrega el salario mensual de 6.000 dólares que le otorga la Sociedad Interamericana de Prensa, que agrupa los grandes conglomerados mediáticos privados del continente, y que decidió nombrarla vicepresidenta regional por Cuba de su Comisión de Libertad de Prensa e Información.[5] El diario español El País también decidió nombrarla corresponsal en La Habana y le paga un buen salario.[6]
El gobierno de Estados Unidos, cuyo objetivo abiertamente expresado es un cambio de régimen en Cuba mediante el financiamiento de una oposición interna, ha hecho de Yoani Sánchez su prioridad. Considera, en documentos confidenciales publicados por Wikileaks, que “Yoani Sánchez puede desempeñar un papel a largo plazo en una Cuba post-Castro”. [7] De hecho, la opositora cubana está en estrecha relación con la diplomacia estadounidense en Cuba, como señala un cable clasificado “secreto” por su contenido sensible. La administración Obama valora mucha a la bloguera cubana, como lo demuestra la reunión secreta que tuvo lugar en el apartamento de la opositora con la subsecretaria de Estado estadounidense Bisa Williams durante su visita a Cuba entre el 16 y el 22 de septiembre de 2010.[8]
Michael Parmly, antiguo jefe de la diplomacia estadounidense en La Habana, que se reunía regularmente con Yoani Sánchez en su residencia personal como lo indican los documentos confidenciales de la SINA, hizo partícipe de su preocupación respecto a la publicación de los cables diplomáticos estadunidenses por Wikileaks: “Me molestaría mucho que las numerosas conversaciones que tuve con Yoani Sánchez se publicaran. Ella podría pagar las consecuencias toda la vida”. [9] La pregunta que viene inmediatamente a la mente es la siguiente: ¿cuáles son las razones por las que Yoani Sánchez estaría en peligro si su actuación, como ella afirma, respeta el marco de la legalidad?
Desde luego, Yoani Sánchez no es una simple disidente. Sería interesante que la principal figura de la oposición cubana aprovechara su gira mundial para esclarecer algunas zonas oscuras de su trayectoria personal y revelara cuáles son los poderosos intereses que se esconden detrás de su persona.

*Doctor en Estudios Ibéricos y Latinoamericanos de la Universidad Paris Sorbonne-Paris IV, Salim Lamrani es profesor titular de la Universidad de la Reunión y periodista, especialista de las relaciones entre Cuba y Estados Unidos. Su último libro se titula The Economic War Against Cuba. A Historical and Legal Perspective on the U.S. Blockade, New York, Monthly Review Press, 2013, con un prólogo de Wayne S. Smith y un prefacio de Paul Estrade.
Contacto: lamranisalim@yahoo.fr ; Salim.Lamrani@univ-reunion.fr
Página Facebook: https://www.facebook.com/SalimLamraniOfficiel
 

 

[1] Voz de América, «Yoani Sánchez viaja a Brasil el 17 de febrero», 6 de febrero de 2013.
[2] Yoani Sánchez, 17 de febrero, https://twitter.com/yoanisanchez
[3] EFE, «La bloguera cubana hablará en Brasil sobre libertad y derechos», 17 de febrero de 2013.
[4] Yoani Sánchez, «Premios», Generación Y.
[5] El Nuevo Herald, «Nombran a Yoani en Comisión de la SIP», 9 de noviembre de 2012.
[6] El País, «Artículos escritos por Yoani Sánchez», http://elpais.com/autor/yoani_sanchez/a/ (sitio consultado el 17 de febrero de 2013).
[7] Jonathan D. Farrar, «The U.S. and the Role of the Opposition in Cuba», United States Interests Section, 9 de abril de 2009, cable 09HAVANA221. http://213.251.145.96/cable/2009/04/09HAVANA221.html (sitio consultado el 18 de diciembre de 2010).
[8] Joaquin F. Monserrate, «GOC Signals ‘Readiness to Move Forward’», United States Interests Section, 25 septembre 2009, cable 09HAVANA592, http://213.251.145.96/cable/2009/09/09HAVANA592.html (sitio consultado el 18 de diciembre de 2010)
[9] Michael Parmly, «Consenso On Line : An Impartial Forum In Cuba», United States Interests Section, 28 juin 2007, cable 07HAVANA622, http://wikileaks.org/cable/2007/06/07HAVANA622.html (sitio consultado el 15 de septiembre de 2011) ; Stéphane Bussard, «Ma rencontre avec l’auteur des câbles sur Cuba», Le Temps, 30 de diciembre de 2010.