Cuba e la guerra mediatica
 

 

 

 

 

 

Campagna mediatica contro il vicepresidente dell’Andalusia:

il sequestro dei media da parte del settore bancario

 

 

18.07.2013 - Vincenzo Basile (CapítuloCubano)  video https://www.youtube.com/watch?v=ZG8lVNOvqwI

 

 

 

 

Volete sapere in che cosa consiste quel che chiamano “libertà di stampa”? Ve lo spieghiamo con un esempio attuale.

 

Diego Valderas, vicepresidente della giunta dell’Andalusia, ora governata da un patto tra il Partito Socialista (PSOE) e Izquierda Unida (Sinistra Unita), in questi giorni è il bersaglio di una campagna mediatica diffamatoria (1).
 

Valderas ha annunciato, ad esempio, che la giunta dell’Andalusia favorirà rapporti di cooperazione diretta -economica ma anche politica- con i governi rivoluzionari dell’America Latina, in particolare con Cuba e il Venezuela (2). Con queste parole ha parlato della Rivoluzione cubana durante l’ultimo Incontro Andaluso di Solidarietà con Cuba: “Quel che dobbiamo a Cuba è molto di più di quello che Cuba deve a noi (Andalusia): l’esempio che offre esportando solidarietà, integrità politica, coraggio e sofferenza rivoluzionaria, la speranza che è possibile fermare e sconfiggere il capitalismo, non inchinarsi o inginocchiarsi davanti imperialismo” (3). Ed ecco cosa disse durante un omaggio postumo tenutosi a Madrid in memoria del leader della Rivoluzione Bolivariana Hugo Chavez. “Lottiamo per una società più giusta, dove ci siano dirigenti e governi in grado di difendere apertamente, fermamente, coloro che vivono in basso contro quelli che vivono in alto, gli sfruttati contro gli sfruttatori. Questo era il significato del discorso e dell’azione politica del comandante Hugo Chávez” (4).
 

Ma non sono state le sue attitudini in politica estera ad aver scatenato la citata campagna mediatica. Ricordiamo che pochi mesi la giunta dell’Andalusia, su iniziativa della Izquierda Unida, ha approvato un decreto che permette il sequestro di abitazioni vuote di proprietà delle entità bancarie (5).
 

La reazione della banca non si è fatta attendere. E si è manifestata attraverso i media che controlla più direttamente, come il potente diario ABC. L’ABC appartiene al Gruppo Vocento, il cui azionariato è nelle mani di diverse famiglie legate alla banca spagnola e ad altri potenti settori (6): il suo principale azionista è la famiglia Ybarra, molti de cui membri sono alti funzionari di una delle principali banche, la BBVA (7).
 

Il diario ABC –servendosi di informazioni private evidentemente ottenute dalla banca- ha pubblicato di recente che Diego Valderas acquistò nel 1995, attraverso una banca, un appartamento che era stato espropriato ad un’altra famiglia (8). Il messaggio è chiaro: colui che si dice difensore delle persone sfrattate dalle banche in passato ha approfittato delle loro disgrazie (9).
 

A nulla è servito che lo stesso Valderas abbia smentito completamente questa accusa e abbia confermato che acquistò la sua casa -attraverso un’ipoteca comune- tre anni dopo l’esproprio (10). L’accusa, trasformata in realtà informativa dall’ABC, è stata poi riprodotta da giornali, talk show televisivi e radiofonici, compresi i programmi televisivi di maggiore audience. L’accusato -senza alcun diritto di difesa- è stato condannato socialmente dai media (11).
 

La portavoce della Piattaforma delle Persone Colpite dal’Ipoteca Ada Colau ha difeso Diego Valderas, e definito queste informazioni come “un’offensiva mediatica” contro il governo regionale andaluso a causa del citato decreto (12).
 

Questa campagna ricorda la stessa che portò avanti, per anni, lo stesso diario ABC, contro la vecchia giunta di Siviglia, anch’essa governata da una coalizione PSOE-Izquierda Unida. L’ABC pubblicò uno dopo l’altro ogni tipo di montaggio e menzogna sugli accordi di cooperazione di Siviglia con Cuba (13). Il suo obiettivo di allora era macchiare, ad esempio, l’immagine del programma di alfabetizzazione che si stava appena diffondendo nella città andalusa con assistenza tecnica del Governo cubano, e l’esempio -così fastidioso per i potenti- che un paese povero come Cuba fosse in grado di aiutare le fasce deboli di una città del cosiddetto Primo Mondo (14).
 

L’attuale campagna mediatica contro il Vicepresidente dell’Andalusia Diego Valderas è un eccellente esempio del controllo esercitato dalle banche e dai grandi gruppi di potere economico sui media. E un’ulteriore prova che l’Europa dovrebbe seguire il sentiero tracciato da alcuni paesi dell’America Latina per smantellare i latifondi mediatici, veri predatori della libertà di informazione, parola e stampa.