Cuba e la guerra mediatica
 

 

 

 

 

Nave nordcoreana a Panama: missili cubani

fuori uso sono armi di distruzione di massa?

 

 

27.07.2013 - Vincenzo Basile (CapítuloCubano)  https://www.youtube.com/watch?v=kShsYsF0aiM

 

 

 

 

Gli Stati Uniti d’America possiedono un arsenale dichiarato di 5113 testate nucleari (1). Hanno 865 basi militari in 40 paesi (2). Sono il principale esportatore di armi del mondo: occupano il 30% del mercato mondiale e le esportano in 75 paesi, una buona parte dei quali è in guerra (3). Parte di tutto questo armamento solca costantemente i mari del mondo, e attraversa quindi canali come quello di Panama.
 

Sebbene metta direttamente a rischio la sicurezza di milioni di persone, niente di tutto ciò è riprodotto dalla grande stampa mondiale. Al contrario, il caso del fermo, nel Canale di Panama, di una nave nordcoreana proveniente da Cuba con 11 missili, 2 aerei e 15 motori, tutti fabbricati più di cinquant’anni fa in Unione Sovietica, continua a riempire le pagine dei principali quotidiani del mondo.


El Nuevo Herald di Miami ha scritto: “Il mercantile con armi cubane, una nave che ‘puzza’ di scandalo” (4). Secondo questo quotidiano, i migliaia di morti causati dalle armi che gli Stati Uniti producono, trasportano, commerciano, distribuiscono e impiegano in tutto il mondo non puzzano perché - semplicemente - non esistono.

 

L’agenzia di stampa britannica Reuters ha offerto il suo particolare tocco di cinismo: ha scritto “Gli Stati Uniti sono preoccupati per la nave nordcoreana con le armi”, facendo capire che 11 missili inservibili potrebbero rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti (5).

Dopo il fermo della nave, il governo di Cuba ha dichiarato che le armi obsolete a bordo erano destinate alla riparazione nella Repubblica Democratica Popolare di Corea (6). Nel comunicato sono stati divulgati anche i dettagli del carico, tra cui due aerei MIG-21, che sono stati poi riprodotti da tutti i media (7).

 

Tuttavia, una settimana più tardi, questi stessi media hanno narrato l’apparizione dei due citati aerei nella stiva della nave come una “scoperta” del governo di Panama. “Scoperte altre armi cubane nella nave mercantile nordcoreana”, ha scritto El Nuevo Herald (8). “Trovano aerei Mig-21 nella nave nordcoreana fermata a Panama”, ha pubblicato La Prensa de Nicaragua (9).

 

La stampa spagnola è caduta nel sensazionalismo: El Mundo ha scritto che “Panama scopre due caccia sovietici 'in uso' sulla nave nordcoreana intercettata” (10) e El Pais “Panama scopre due caccia pronti per l’uso nella nave nordcoreana” ( 11).

 

Ovviamente, l’unica prova che questi due aerei degli anni ‘50 fossero in uso - e non in riparazione, come sostenuto dal governo cubano - sarebbe “un forte odore di carburante” nella stiva della nave.

 

I grandi quotidiani ne hanno approfittato per scaricare la loro solita sfilza di insulti ed epiteti contro Cuba e la Corea del Nord. El Mundo ha pubblicato uno speciale di due pagine intitolato “L’Avana-Pyongyang: il rovinato asse del male”, adornato con parole come “falliti”, “rovinati” o “depauperati” per riferirsi ai due paesi (12). Quattro pagine più avanti, El Mundo ha raccontato la morte di 22 studenti in una scuola dell’India, a causa del cattiva alimentazione, ma in questo caso senza alcun riferimento critico al sistema economico del paese (13).


El Mundo non ha fatto riferimento neanche al fallimento, rovina o impoverimento di un paese come Panama - luogo della notizia - dove, secondo dati delle Nazioni Unite, il 36,8% della popolazione vive nella “povertà totale” (14).

 

Nonostante l’enorme iniezione di entrate che garantisce il Canale, Panama ha - secondo l’ultimo rapporto dell'UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo) - un tasso di mortalità infantile che è 3,4 volte superiore a quello di Cuba, mentre la spesa per l’istruzione è 3,4 volte inferiore a quella del suo vicino che - stranamente - si trova bloccato economicamente dal principale socio di Panama, gli Stati Uniti (15).

 

Nessuna delle notizie della sezione Internazionale del giornale El Mundo ha meritato un articolo d’opinione aggiuntivo, fatta eccezione per la nave nordcoreana. La giornalista cubana di estrema destra Gina Montaner ha scritto un editoriale il cui titolo non lascia dubbi circa il suo contenuto: “Uno scambio tra due modelli falliti”.

 

Nel corso della settimana, in diverse occasioni, il presidente di Panama Ricardo Martinelli ha convocato, all’interno della stessa nave, un seguito di giornalisti internazionali. Questi hanno riprodotto - senza il minimo dubbio - ciascuna delle dichiarazioni e affermazioni fatte dal governo panamense, molte delle quali evidentemente inverosimili: che la nave conteneva un “sofisticato equipaggiamento missilistico” (16), che trasportava droga o che l’aveva trasportata in passato (17), o che il capitano aveva tentato il suicidio.

 

La stampa mondiale ha dato poco spazio a coloro che credono che il governo di Panama, paese che - curiosamente - ha subito l’invasione militare degli Stati Uniti nel 1989 (18), ha violato il trattato di neutralità del canale ed agisce secondo le direttive di Washington e dei suoi servizi intelligenza.

 

D’altra parte, i media hanno messo a tacere che, questa stessa settimana, il governo di Ricardo Martinelli ha liberato e fatto scappare negli Stati Uniti a Robert Seldon Lady, ex agente della CIA ricercato dall'Interpol e la cui estradizione è richiesta dall’Italia, dove ha in sospeso una condanna a 9 anni per il rapimento e la tortura, nel 2003, del cittadino egiziano Nasr Osama Mustafa Hassan (19). Questo caso di sottomissione agli USA è simile a quello dell’indulto concesso, nel 2004, dalla presidentessa panamense Mireya Moscoso, al terrorista di origine cubano – e anche ex-agente della CIA - Luis Posada Carriles, colpevole dell’esplosione di un aereo di linea cubano con 73 persone a bordo (20).


L’ultima comparsa nella farsa della destra latinoamericana alleata a Washington è stato l’ex-presidente della Colombia Alvaro Uribe Vélez, il quale ha affermato dinanzi ai media che il citato armamento cubano non era destinato a Pyongyang per la sua riparazione, ma a rifornire la guerriglia delle FARC, con la complicità del governo dell'Ecuador (21).


Con l’aggiunta di nuovi attori alla saga panamense, ci saranno ancora molti capitoli per questo nuovo intrigo afflitto da cinismo politico e propaganda mediatica (22).

 

(12) El Mundo, edición impresa, 18 de julio de 2013