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37º anniversario del Crimine di Barbados


I Familiari delle vittime esigono l’estradizione

di Posada Carriles e la liberazione dei Cinque

 

 

7.10.2013 -  www.granma.cu www.youtube.com/watch?v=YsfErOxY7hc&feature=player_embedded

 

 

Rappresentanti di varie generazioni di cubani hanno reso omaggio ieri, domenica 6, alle vittime del terrorismo con una processione sino al Pantheon delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), nel cimitero di Colón.

Corone di fiori del leader storico della Rivoluzione, Comandante in Capo Fidel Castro, e del Generale d’Esercito Raúl Castro, Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba (PCC) e Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri sono state poste nel Mausoleo assieme ai fiori offerti dal popolo e dai lavoratori dell’aviazione della pesca e del movimento sportivo.

Hanno presieduto la cerimonia i membri del Burò Politico del Comitato Centrale del PCC Esteban Lazo, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, e Mercedes López Acea, vice presidentessa del Consiglio di stato e prima segretaria del Partito a l’Avana.

Wilfredo Pérez, figlio di uno dei piloti dell’aereo della Cubana de Aviación,
sabotato il 6 ottobre del 1976, ha ricordato le 73 vittime innocenti di quell’orribile crimine e le migliaia di vite spezzate dal terrorismo scatenato contro Cuba con la complicità degli Stati Uniti da più di cinquant’anni.

Pérez ha ricordato che Washington protegge
Luis Posada Carriles, che con Orlando Bosch (già morto) è stato uno degli autori intellettuali del sabotaggio all’aereo, mentre mantiene reclusi quattro cubani che hanno combattuto per impedire azioni criminali come quella. I familiari di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero, come René González, hanno partecipato alla cerimonia nella quale centinaia di persone hanno mantenuto un minuto di silenzio per le vittime.

La firma del
Decreto Legge No. 279, approvato dal Consiglio di Stato di Cuba nel 2010, ha stabilito ufficialmente il 6 ottobre di ogni anno “Giorno delle vittime del terrorismo di Stato”.

 

 

Il Crimine delle Barbados continua impune

da Venezolana de Television

 

A 37 anni dall’atroce attentato terrorista al volo 455 di Cubana di Aviazione con destinazione a L’Avana, Cuba, il crimine, fino ad oggi, persiste impune. E le famiglie continuano a piangere la perdita di 73 vite innocenti, in attesa di giustizia.

 

I passeggeri, 57 cubani, 11 persone della Guyana e 5 funzionari culturali coreani, stavano per approdare sull’isola di Cuba dopo che la Selezione Nazionale di Scherma aveva realizzato una maestosa partecipazione nel campionato centroamericano di questa disciplina sportiva.

 

Due esplosioni hanno causato che l’aereo in volo venisse abbattuto e cadesse in mare, lasciando nella patria cubana un profondo dolore, quel 6 ottobre 1976. Fino ad ora, si considera il peggiore attacco che abbia ricevuto questa nazione.

 

Orlando Bosch e Luis Posada Carriles, per il momento, entrambi impiegati della CIA sono accusati da una serie di prove che confermano la loro colpevolezza.

 

Bosch è morto il 27 aprile 2011, mentre Posada Carriles risiede negli Stati Uniti, senza compiere la condanna che gli è stata inflitta per questo attacco terrorista.

 

Nel 2008, il Comandante Supremo e leader della Rivoluzione Bolivariana, Hugo Chavez, ha esortato il governo statunitense che consegni Posada Carriles, affinché compia la sua condanna dentro il sistema penitenziario venezuelano.

 

“Obama, mandaci il terrorista che stiamo reclamando. Deve stare in prigione e non libero, per le strade degli Stati Uniti”, è stato il sollecito che ha realizzato, durante la chiusura della nona Commissione Mista Cuba-Venezuela.

 

In luglio di quest’anno, il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolas Maduro Moros, ha ripetuto questo appello al mandatario statunitense, sollecitando la consegna del terrorista che ha rubato la vita di giovani sportivi di successo.

 

“Devono consegnarci Luis Posada Carriles; lo stanno proteggendo”, ha manifestato Maduro, ritornando da una visita di affari in Russia.

 

Lo Stato venezuelano mantiene giorno per giorno l’appello alla lotta per il consolidamento dei diritti umani nel mondo, mentre in altri paesi si negano.

 

 

BANDIERE A MEZZ’ASTA IN MEMORIA

ALLE VITTIME DEL TERRORISMO DI STATO
 


Il Consiglio di Stato ha approvato il Decreto-legge n° 279 del 2010, con il quale si dichiara ufficialmente il giorno sei ottobre di ogni anno come Giorno delle Vittime del Terrorismo di Stato, ricorda il giornale Granma.


Nel Decreto-legge si dispone che ogni sei ottobre la bandiera cubana si issi a mezz’asta, nell'orario stabilito, all’esterno di enti civili, istituzioni militari e missioni diplomatiche e consolari cubane, in omaggio a chi ha sofferto la crudeltà di quella politica criminale.

 

 

Di fronte al terrorismo di Stato degli Stati Uniti contro Cuba


“Quando un popolo energico e virile

piange, l’ingiustizia trema!”

 

 

5.10.2013 - www.granma.cu

 

 

Con lo stesso dolore e la stessa decisione di lottare e di vincere, il nostro popolo ricorderà domani, come farà eternamente, gli indimenticabili fratelli morti nel mostruoso crimine di Barbados.

 

Il 6 ottobre del 1976, un aereo della Cubana de Aviación con 73 persone a bordo,  esplose in volo, pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Bridgetown, capitale di Barbados, nel viaggio di ritorno a L’Avana, proveniente dalla Guyana.

 

Nell’apparecchio della Cubana viaggiavano 57 abnegati ed esemplari figli del nostro popolo, tra i quali due  equipaggi completi dell’impresa aerea, con una brillante carriera, i membri della squadra giovanile di scherma che ritornavano in Patria dopo aver vinto tutti i primi premi nel Campionato Centroamericano e dei Caraibi, vari lavoratori della pesca e altri preziosi compagni. Con loro volavano11 cittadini della Guayana, una parte dei quali erano giovani che andavano a studiare medicina nelle nostre  università e cinque funzionari della Repubblica Popolare Democratica della Corea.

 

Tutti morirono in pochi minuti d’agonia e disperazione.

 

Non ci sono e non ci saranno mai parole capaci di descrivere l’inconcepibile crudeltà di quella tragedia. 

 

Come narrare i minuti finali di quelle 73 persone indifese, chiuse in un aereo a migliaia  di metri d’altezza sul mare, che in forma tanto improvvisa e vile  furono ferite dalla violenta esplosione, bruciate dalle fiamme, asfissiati  dal gas e precipitati senza speranza di salvezza possibile verso una morte spaventosa?

 

Come narrare l’eroismo e il coraggio dei piloti che in quelle terribili circostanze fecero uno sforzo sovrumano per ricondurre l’aereo a terra?

 

La distruzione dell’aereo cubano fu opera di gruppi di terroristi, come parte di una campagna di minacce, attacchi e omicidi di funzionari cubani, sviluppata in numerosi paesi dell’area dei Caraibi, in Argentina, Stati Uniti e Portogallo.

 

È noto che quegli elementi disponevano di basi in diversi luoghi negli Stati Uniti e nei pesi dell’area caraibica,  di agenti locali e di vincoli per poter realizzare le loro  azioni criminali.

 

In pochi giorni si seppe che era stato un sabotaggio, chi erano gli autori materiali e intellettuali e come, dietro di loro, incitandoli e pagandoli c’era la CIA.

 

Tutto il mondo sa che i principali responsabili del crimine, gli assassini Orlando Bosch e Luis Posada Carriles, hanno sempre  goduto della più assoluta impunità da parte del Governo degli Stati Uniti.

 

Non era mai avvenuto prima che la CIA facesse eseguire in maniera così evidente e chiara  abominevoli e sinistre azioni di terrorismo, nel suo proposito di frenare e schiacciare la lotta dei popoli per l’indipendenza, la liberazione nazionale e il progresso sociale.

 

Le aggressioni sono state tante, come il banditismo, l’invasione di Girón, la guerra economica, batteriologica, i sabotaggi, gli attentati e crimini orrendi come quello di Barbados, ma non sono riusciti e non potranno mai uccidere le idee per la libertà, la giustizia e l’onore che guidano la lotta del popolo cubano, e tanto meno fermare la lotta patriottica e indipendentista della Rivoluzione cubana.

 

Pianificando ed eseguendo l’assassinio dei passeggeri e dell’equipaggio dell’aereo della Cubana, gli imperialisti yankee pretendevano d’intimorire il nostro popolo.

 

Ma la Patria rivoluzionaria e le nostre idee rivoluzionarie, come ha detto Fidel, non moriranno mai, perchè le abbiamo forgiate, le abbiamo difese e le difenderemo con le nostre vite.

 

Questo è il miglior monumento che abbiamo eretto a coloro che morirono a Barbados e a tutte le vittime del terrorismo di stato, praticato dal governo degli Stati Uniti contro la nostra nazione, ai quali rendiamo omaggio il 6 ottobre.

 

Oggi, nell’immensità del ricordo, vediamo quei 57 cubani assassinati a Barbados come luci serene e ferme, e certamente li piangeremo ancora una volta, ma come ha detto Fidel in Piazza della Rivoluzione durante l’addio ai pochi resti incontrati dei nostri fratelli uccisi: “Quando un popolo energico e virile piange, l’ingiustizia trema!”

 

 

GLI SPORTIVI CHIEDONO GIUSTIZIA

PER IL CRIMINE DI BARBADOS
 


Javier Sotomayor Sanabria, gloria dell'atletica cubana, insieme a giovane sportivi di Matanzas ha richiesto giustizia nel corso di una cerimonia in memoria dei martiri del Crimine di Barbados, un evento che rimane impunito a 37 anni da quando è accaduto.


Il recordman del mondo nel salto in alto, originario della provincia di Matanzas, ha detto che ricordare la storia è la migliore azione che possono intraprendere i giovani del presente per onorare chi perso la vita nel sabotaggio organizzato da terroristi
Orlando Bosch e Luis Posada Carriles.


Ha anche riferito che lo sforzo e la disciplina nello sport e nella vita sono maniere precisi di avvicinarsi a questi martiri.


Il sei ottobre 1976 perirono 73 persone durante l'esplosione in pieno volo su Barbados di un aereo civile della linea aerea Cubana de Aviación, tra essi schermidori che avevano vinto il Torneo Centroamericano e dei Caraibi di questa disciplina, realizzato in Venezuela.


Lázara Castellón, sorella del martire di Matanzas Alberto Drake Crespo, ha dichiarato la necessità di moltiplicare le azioni in solidarietà con I Cinque Eroi Cubani, uomini il cui lavoro guadagna significato davanti al dolore di famiglie spezzate come la sua.


Nella Scuola di Iniziazione Sportiva (EIDE) Luis Augusto Turcios Lima, hanno alzato le loro voci studenti, allenatori e artisti, in ripudio al terrorismo di Stato, appuntamento durante il quale il giovane studente della specialità di lotta Iran di Lará ha ricevuto il carnet che lo accredita come militante dell'Unione dei Giovani Comunisti.


Le nuove generazioni non devono dimenticare il lascito di quelli 24 membri della squadra giovanile di scherma, vite stroncate dall'odio verso la nazione cubana, ha detto lo spadaccino Erick Hernández.


Con circa 850 studenti che frequentano dal terzo fino al dodicesimo grado, questo vivaio forma in carriere sportive per Cuba in specialità come ciclismo, canottaggio, karate e tennis di tavolo.