provocatori

 

 

La frustrazione di Esperanza

 

 

20.09.2013 - Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com/

 

 

Non é chiaro cosa originò i sentimenti anti-cubani di Doña Esperanza Aguirre, presidente del Partido Popular (PP) di Madrid, ma il suo odio viscerale della Rivoluzione è così forte che la altera completamente persino la vittoria di una semplice partita di pallavolo.

Dicono chi le è vicino che da un paio di giorni ha dolori alla colecisti e la bile infiammata, al sapere che la Corte Nazionale spagnola si é opposta a che il governo di Mariano Rajoy conceda un indulto ad
Angel Carromero, dirigente della gioventù del PP, condannato a Cuba a quattro anni di carcere per essere responsabile della morte di due cubani, salariati di Miami, Oswaldo Paya e Harold Cepero.

La coppa di Doña Esperanza fu colma quando ha ricevuto la notizia del rifiuto della Procura di Spagna ad ammettere la causa intentata dalla
famiglia di Oswaldo Paya contro due ufficiali della Sicurezza dello Stato cubano, che volevano responsabilizzare per la morte del salariato, come parte della campagna di falsità costruita dai nordamericani contro Cuba e che ha permesso, alla sua vedova e ai tre figli, ottenere un visto di rifugiati politici negli Stati Uniti.

La Corte Nazionale spagnola all'opporsi alla domanda di indulto per Carromero ha dichiarato che questi, prima dell' incidente accaduto in una strada cubana per eccesso di velocità, aveva sei multe comminate in Spagna e non mostrava alcun pentimento per lo sfortunato evento.

Questa affermazione ha ulteriormente irritato Doña, per essere lei, che personalmente, ha inviato il suo subordinato nell'isola per dividere il denaro e le istruzioni per i controrivoluzionari, al fine di eseguire atti provocatori contro il governo cubano; riprendendo la Corte ha detto: "di cosa deve pentirsi Carromero".

L'ostinazione di Doña Esperanza non le consente di analizzare l'irresponsabilità del giovane leader del PP e del suo amore per la velocità alla guida, situazione che ha causato la morte di due esseri umani.

E' proprio lei che deve trarre lezioni e non immischiarsi più negli affari interni di un altro Stato, ed ancor meno finanziare elementi per compiere atti che danneggino la sicurezza di un paese che ha piene relazioni diplomatiche, consolari e commerciali con la Spagna, pur avendo diversi sistemi politici

Doña Esperanza deve imparare da questo triste passaggio e tenere conto di quanto espresso dall'eroe messicano Benito Juarez: "Il rispetto al diritto altrui è la pace".

 

 

La frustración de Esperanza.

No está esclarecido que originó los sentimientos anticubanos de Doña Esperanza Aguirre, presidenta del Partido Popular (PP) de Madrid, pero su odio visceral a la Revolución es tan fuerte, que la descomponen totalmente hasta la victoria de un simple partido de voleibol.
Dicen sus allegados que desde hace unos días está con dolores de vesícula y con la bilis rebozada, al conocer que la Audiencia Nacional Española se opuso a que el Gobierno de Mariano Rajoy le conceda un indulto a Ángel Carromero, dirigente de la juventudes del PP, condenado en Cuba a cuatro años de cárcel por ser responsable de la muerte de dos cubanos asalariados de Miami, Oswaldo Payá y Harold Cepero.
La copa de doña Esperanza se rebozó cuando recibió la noticia del rechazo de la Fiscalía de España, a admitir la querella presentada por la familia de Oswaldo Payá contra dos oficiales de la Seguridad del Estado cubana, a quien pretendían responsabilizar por la muerte del asalariado, como parte de la campaña de tergiversación conformada por los norteamericanos contra Cuba y que le permitió a su viuda y los tres hijos, obtener una visa de refugiados políticos en los Estados Unidos.
La Audiencia Nacional española al oponerse a la solicitud de indulto para Carromero, declaró que este antes del accidente acontecido en una carretera cubana por viajar a exceso de velocidad, tenía seis multas de tráfico impuestas en España y no mostraba arrepentimiento por el lamentable suceso.
Esta declaración irritó aun más a la Doña, al ser ella quien personalmente envió a su subordinado a la Isla para que repartiera dinero e instrucciones a los contrarrevolucionarios, con el fin ejecutar actos provocativos contra el gobierno cubano, increpando a la Audiencia al expresar: “de qué tiene que arrepentirse Carromero”.
La terquedad de Doña Esperanza no le permite analizar la irresponsabilidad del joven dirigente del PP y su gusto por la velocidad al conducir, situación que causó la muerte de dos seres humanos.
Es precisamente ella la que tiene que sacar lecciones y no inmiscuirse más en los asuntos internos de otro Estado, y menos aun financiar a elementos para que lleven a cabo actos que afecten la seguridad de un país que mantiene plenas relaciones diplomáticas, consulares y comerciales con España, a pesar de tener sistemas políticos diferentes.
Doña Esperanza tiene que aprender de este triste pasaje y tomar en cuenta lo expresado por el prócer mexicano Don Benito Juárez: “El respeto al derecho ajeno es la paz”.

 

 

Omicida innocente

 

 

10.08.2013 - Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com/

 

 

Adempiendo alla lettera alle istruzioni ricevute dagli Stati Uniti, secondo i principi fondanti della Guerra Psicologica, l’omicida Angel Carromero, dirigente di Nuove Generazioni del Partito Popolare spagnolo, causante la morte di due cubani salariati dei nord americani, ha iniziato una nuova campagna contro Cuba per cercare di influenzare i sentimenti, opinioni e comportamenti delle persone che ancora non conoscono i dettagli del fatto.

 

Non è fortuito che Carromero lo faccia dopo oltre un anno dall'essere stato sanzionato a Cuba a quattro anni di carcere per l'incidente stradale che ha ucciso i controrivoluzionari Oswaldo Paya e Harold Cepero, guidando in eccesso di velocità su una strada cubana, quando andava ripartendo denaro ad altri elementi salariati residenti nelle province orientali per realizzare attività sovversive contro la Rivoluzione, ciò che l'omicida non dice e costituisce realmente  un altro crimine che il governo cubano ha ignorato, senza dubbio per non rendere ancora più tesi i rapporti con la Spagna.

 

La sua azione coincide con quella che porta a termine la figlia di uno dei defunti, Rosa Maria Paya Acevedo, che cerca oltre i soldi, un ruolo di protagonista controrivoluzionaria che non ha mai avuto quando era in vita suo padre, elemento che si adatta con la strategia yankee di ringiovanire la faccia della controrivoluzione interna, anche se non hanno potuto tenerla a L'Avana, poiché tra lei e la madre Ofelia Acevedo, hanno tessuto un tragico romanzo  dove la famiglia Paya Acevedo correva "imminente pericolo di morte", al fine di classificarsi come rifugiati politici negli Stati Uniti.

 

Se l'attuale cambio di dichiarazione di Carromero è vero, perché non parlò con il suo ambasciatore o con ufficiali dei servizi segreti spagnoli quando è stato liberato da Cuba e ha trascorso ore nel compound diplomatico spagnolo? Che motivo ha avuto l'omicida di tacere questa storia per un anno e mesi? Quali sono le cause che lo costringono a esprimerla adesso?

  

Sia l'ambasciatore spagnolo a L'Avana come il console generale e i membri della stampa straniera, tra cui l‘ispanica, che hanno assistito al processo, hanno fatto valutazioni che garantiscono fosse pulito, giusto e con tutte le garanzie processuali e che le prove presentate dai periti erano convincenti.

 

Se questo viene ratificato da persone oneste e rappresentanti plenipotenziari del governo spagnolo, che posizione avranno ora di fronte al Presidente e al re stesso?

 

Tutto è più che chiaro. Carromero è un pezzo in più della campagna anti-cubana che cerca di creare una corrente d’opinione in conformità con gli obiettivi della guerra Sociologica strutturata contro Cuba dal 1959, qualcosa che si riflette nei documenti della CIA declassificati come il cosiddetto Project Cuba, nel gennaio 1962, in cui si afferma che:"... la CIA ha concluso che il suo ruolo effettivo sarà quello di creare l'illusione di un movimento popolare guadagnando sostegno esterno e contribuire a creare un clima che permetterà atti provocatori a sostegno di un cambio verso un’azione aperta."

 

Come dimostrano queste azioni non sono nuove. E' noto che l'omicida è sponsorizzato da Esperanza Aguirre, furiosa anti cubana e incondizionata alleata della mafia anticubana di Miami e dei funzionari della CIA a Madrid, che inoltre l’invio a Cuba per dare soldi alla contras, cosa per la quale, a quanto pare, non si consultò con Mariano Rajoy; ciò può essere un motivo per cui dovette dimettersi.

 

E’ anche noto che la signora Aguirre ha spinto perchè si offrisse all'omicida Carromero il  posto di "consigliere" del gruppo popolare nella città di Madrid, come pagamento per il suo servizio agli yankee.

 

Ora dobbiamo aspettare se l’omicida si  decida a presentare un’accusa contro Cuba in un tribunale spagnolo e che dichiarazioni offriranno, in quel momento,  l’ambasciatore a L'Avana, il console generale, i giornalisti dell’agenzia spagnola EFE e anche l’avvocato spagnolo che ha coordinato la sua difesa con quella di due avvocati cubani che ora Carromero incolpa per aver consigliato, durante il processo sull'isola, di mantenere la versione ufficiale, assicurando che il governo spagnolo e il PP stavano con lui.

 

Ovviamente, i nemici di Cuba sono poco creativi e ripetono le stesse azioni che eseguono dal 1 ° gennaio 1959, che una ad una sono andate a finire nella pattumiera della storia.

 

 

Homicida inocente 

Arthur Gónzalez 

Cumpliendo al pie de la letra las orientaciones recibidas desde los Estados Unidos, bajo los principios fundacionales de la Guerra Sicológica, el homicida Ángel Carromero, dirigente de Nuevas Generaciones del Partido Popular Español, causante de la muerte de dos cubanos asalariados de los norteamericanos, ha iniciado una nueva campaña contra Cuba para tratar de influir en los sentimientos, opiniones y conducta de las personas que aun desconocen los detalles del hecho.No es fortuito que Carromero lo haga después de más de un año de ser sancionado en Cuba a cuatro años de cárcel, por el accidente de tráfico en el que fallecieron los contrarrevolucionarios Oswaldo Payá y Harold Cepero, al conducir a exceso de velocidad por una carretera cubana, cuando iba repartiéndole dinero a otros elementos asalariados residentes en las provincias orientales, para que realizaran acciones subversivas contra la Revolución, algo que el homicida no menciona y realmente constituye otro delito que el gobierno cubano pasó por alto, indudablemente para no tensionar aun más las relaciones con España.Su acción coincide con la que lleva a cabo la hija de uno de los difuntos, Rosa María Payá Acevedo, quien busca además de dinero, un protagonismo contrarrevolucionario que jamás tuvo en vida de su padre, elemento que encaja con la estrategia yanqui de rejuvenecer la cara de la contrarrevolución interna, a pesar de que no pudieron retenerla en la Habana, ya que entre ella y su madre Ofelia Acevedo, tejieron una trágica novela donde la familia Payá Acevedo corría “peligro inminente de muerte”, con el fin de clasificar como refugiados políticos en los Estados Unidos.Si el cambio actual de declaración de Carromero es cierto, ¿por qué no habló con su embajador o con los oficiales de la inteligencia española cuando fue liberado por Cuba y pasó horas dentro del recinto diplomático español? ¿Qué motivos tuvo el homicida para callar esta historia durante un año y meses? ¿Cuáles son  las causas que lo obligan a expresarlo ahora? Tanto el embajador español en la Habana como el cónsul general y los miembros de la prensa extranjera, incluida la hispana, que presenciaron el juicio, tiene criterios que aseguran que fue limpio, justo y con todas las garantías procesales, y que las pruebas presentadas por los peritos son contundentes.Si esto es ratificado por personas honorables y representantes plenipotenciarios del gobierno español, ¿en qué posición quedarán ahora ante el Presidente y el propio Rey?Todo está más que despejado. Carromero es una pieza más de la campaña anticubana que intenta crear un matriz de opinión en concordancia con los objetivos de la Guerra Sociológica estructurada contra Cuba desde 1959, algo recogido en los documentos de la CIA desclasificados como el llamado Proyecto Cuba de enero de 1962, donde se plantea que: … “la CIA ha concluido que su papel real será la de crear la ilusión de un movimiento popular que gana apoyo exterior y ayudar a establecer un clima que permitirá actos provocativos en apoyo a un cambio hacia una acción abierta.”Como se demuestra estas acciones no son nuevas. Se sabe que el homicida está apadrinado por Esperanza Aguirre, furibunda anticubana y aliada incondicional de la mafia anticubana de Miami y de los oficiales de la CIA en Madrid, quien además lo envió a Cuba a entregarle dinero a la contrarrevolución, algo que al parecer no consultó con Mariano Rajoy, pudiendo ser una de las causas por la debió renunciar a su cargo.También es conocido que la señora Aguirre presionó para que se le ofreciera al homicida Carromero, el cargo de “asesor” del grupo popular en el Ayuntamiento de Madrid, como pago por sus servicio a los yanquis.Ahora habrá que esperar si el homicida se decide a presentar una acusación formal contra Cuba en un tribunal español y que declaraciones ofrecerán en ese momento el embajador en la Habana, el cónsul general, los periodistas de la agencia española EFE y hasta el abogado español que coordinó su defensa con las dos letradas cubanas y al que ahora Carromero inculpa por haberle aconsejado durante el juicio en la Isla, de que se mantuviera en la versión oficial, asegurándole que el Gobierno español y el PP estaban con él.Evidentemente, los enemigos de Cuba son pocos creativos y repiten las mismas acciones que ejecutan desde el 1ro de enero de 1959, las que una a una han ido a parar al basurero de la historia.

 

 

Carromero, parlami di colori

 

 

5.08.2013 - Iroel Sanchez http://lapupilainsomne.wordpress.com/

 

 

In mezzo a tante disgrazie, crisi economiche, scandali che macchiano politici e monarchi  ed un doloroso incidente ferroviario imputabile ad errori umani era prevedibile. La stampa di destra spagnola - ne esiste un'altra? - ha colto il personaggio che ha più divertito gli spagnoli nell'ultimo anno.

Il politico del Partito Popolare Angel Carromero é apparso, questo lunedì, sulla copertina del giornale di Madrid El Mundo con lo stesso racconto che ha fatto al
The Washington Post lo scorso marzo sulla la sua responsabilità in un incidente d'auto che ha ucciso due persone, di cui é risultato colpevole in un processo che il Console Generale di Spagna a Cuba ha descritto come "processualmente impeccabile".


"I servizi segreti cubani assassinarono Oswaldo Paya" si intitola l'intervista con Carromero pubblicata da El Mundo, in cui lui dice: "Un'auto blu ha cominciato a inseguirci. Oswaldo mi disse: 'Sono dei comunisti'. L'auto ci ha speronato da dietro di noi e ci ha buttato fuori della strada".

Oltre a ciò, come abbiamo detto dopo l'intervista del Post, l'immagine della vettura guidata da Carromero "non mostra nessun impatto sul paraurti posteriore del veicolo sinistrato all'uscire di strada e colpire un albero, secondo provato da testimoni e periti nel processo a cui ha assistito folta stampa estera accreditata a Cuba" è un peccato che in così tanto tempo trascorso lo spericolato guidatore -secondo gli archivi medrilegni del traffico - venuto a Cuba , come James Bond, non ha avuto il tempo di controllare le sue dichiarazioni al giornale USA.

Al Washington Post, Angel Carromero ha parlato di inseguitori che solo ha visto a bordo di "un vecchio Lada rosso" (was an old, red Lada) ed ora racconta al Mundo di un' "auto blu". Quale dunque, Carromero? Una cosa é non sapere guidare un'altra, ben diversa, non conoscere i colori.

Gli scienziati dicono che il colore rosso stimola l'attenzione ed il blu la fantasia, forse è per questo che hai deciso di cambiare i colori. Ci vuole un sacco di immaginazione per credere alle tua/e storia/e: una al tribunale e alla stampa estera a Cuba, un'altra per il The Washington Post e questa, l'ultima?, per El Mundo.

 

 

Carromero, háblame de colores

Iroel Sánchez

En medio de tantas degracias, crisis económicas, escándalos que salpican monarcas y políticos y un doloroso accidente ferroviario atribuible a errores humanos era previsible. La prensa de derecha española -¿existe otra?- ha echado mano al personaje que más ha divertido a los españoles en el último año.
El político del Partido Popular Ángel Carromero ha aparecido este lunes en la portada del diario madrileño El Mundo con el mismo cuento que le hizo a The Washington Post el pasado marzo sobre su responsabilidad en un accidente automovilístico en el que fallecieron dos personas, del que resultó culpable en un juicio que el Cónsul General de España en Cuba describió como “procesalmente impecable”.
“Los servicios secretos cubanos asesinaron a Oswaldo Payá” se titula la entrevista con Carromero que publica El Mundo, en la que éste afirma: “Un vehículo azul comenzó a perseguirnos. Oswaldo me dijo: ´Son de la comunista´. El coche nos embistió por detrás y nos sacó de la calzada”.
Más allá de que, como dijimos a raíz de la entrevista del Post, la imagen del carro que conducía Carromero ”no muestra ningún impacto en la defensa trasera del vehículo siniestrado al salirse de la vía y chocar con un árbol, según probaron testigos y peritos en el juicio que contó con numerosa asistencia de la prensa extranjera acreditada en la Isla”, es una lástima que en tanto tiempo transcurrido el temerario conductor -según los archivos madrileños de tránsito- llegado a Cuba en plan de James Bond no haya tenido tiempo de revisar sus declaraciones al diario estadounidense.
Al Washington Post, Ángel Carromero le habló de perseguidores que sólo él ha visto a bordo de “un viejo lada rojo” (was an old, red Lada) y ahora le cuenta a El Mundo sobre “un vehículo azul”. ¿En qué quedamos, Carromero? Una cosa es no saber conducir y otra bien distinta no conocer los colores.
Dicen los científicos que el color rojo estimula la atención y el azul la imaginación, quizás por eso decidiste cambiar los colores. Se necesita mucha, mucha imaginación, para creer tu(s) historia(s): una al tribunal y la prensa extranjera en Cuba, otra a The Washington Post y esta ¿última? a El Mundo.

 

 

Il romanzo di Carromero

 

 

9.3.13 - Miriam Ortega http://cambiosencuba.blogspot.it/

 

 

Angel Carromero cambia la sua storia. La piattaforma scelta è il giornale nordamericano The Washington Post, che ha aperto le sue pagine al leader di Nuove Generazioni del Partito Popolare (PP), per esprimere la sua nuova "verità" circa l'incidente dello scorso luglio 22 in Granma, Cuba.


Se in un primo momento lo spagnolo avevano assunto la sua colpevolezza, ora ritratta pubblicamente e "confessa" che l'incidente non è stata colpa sua, ma di un'auto del governo cubano che li stava seguendo per tutto il tragitto.


Nella sua nuova confessione - di cui si sono fatti immediatamente eco i giornali digitali spagnoli 20 minuti, El Mundo, Diario de Sevilla e EuropaPress.es - Carromero afferma inoltre che fosse drogato mentre rilasciava le sue dichiarazioni.


Tuttavia la cosa curiosa della questione non sono le dichiarazioni in sé, che hanno il loro fondamento nei già noti interessi dietro la visita di Carromeo a Cuba nel 2012.

 

L'interessante di questo caso è la vanità dello spagnolo al cercare di manipolare fatti che erano già stati chiariti in precedenza dalle autorità cubane.


La prima grande bugia e che ha ottenuto grossi titoli da non pochi media, è l'origine dell'incidente. Carromero ha dichiarato al The Washington Post che "guidava con attenzione perché la macchina che lo seguiva non avesse alcun motivo per fermarli, quando si accorse che si era avvicinata molto - e improvvisamente sentì un impatto assordante da dietro". Interessante in questo punto, che Carromero puntualizzi l'attenzione alla guida, soprattutto se si considera la sua storia di alta velocità.


Il cancelliere spagnolo José Manuel García-Margallo, citato dal quotidiano britannico BBC, ha detto a questo proposito che "l'unica testimonianza di quello che è avvenuto sono stati i costanti telegrammi che ha ricevuto dall'ambasciata spagnolo a L'Avana e un memorandum d'intesa firmato da Carromero e in cui non figuravano tali circostanze".


Tuttavia, se rimangono dubbi circa la menzogna di Carromero, le foto scattate al veicolo nel luogo dell'incidente, dimostrano che non vi fu alcun impatto sul retro della vettura.

 

     


Interessanti sono anche i dati novellistici che il cittadino spagnolo Carromero apporta all'edizione online del giornale nordamericano, dove ha avuto cura di aggiungere un tocco di suspense, azione, mistero e un pò di orrore.


Carromero dice di aver perso conoscenza, è stato messo in un van "sospetto", ha dovuto urlare e ha temuto per gli altri dell'equipaggio della sua auto incidentata, fino a che ha perso di nuovo conoscenza. Dopo di che, egli dice, lo hanno tenuto drogato.


"Sono stato profondamente drogato, ed era difficile per me capire i dettagli del presunto incidente che loro mi dicevano di ripetere. Mi hanno dato un'altra dichiarazione - una che in nessun modo delineava la verità. Menzionava la ghiaia, un terrapieno, un albero - Io non ricordo nessuna di queste cose".


Studi scientifici assicurano che alcune delle caratteristiche principali che presentano le persone affette da stupefacenti, è l'incapacità di articolare un discorso coerente. Molte volte, li si nota irritati, suscettibile o depressi.


Per cui la confessione di Carromero invita a guardare più attentamente il video che mostra le sue prime dichiarazioni pubbliche sul fatto. Nonostante la sua enfasi nell'essere stato drogato durante le riprese di esso, non si intravede nello spagnolo almeno uno dei sintomi di cui sopra.


Ad ogni modo, invito i lettori a rileggere il caso, può servire a allenarsi nel vecchio gioco di trovare le sette differenze.

 

 

La novela de Carromero

Por Miriam Ortega http://cambiosencuba.blogspot.it/

Ángel Carromero cambia su historia. La plataforma elegida es el diario norteamericano The Washington Post, que ha abierto sus páginas al líder de Nuevas Generaciones del Partido Popular (PP), para que exprese su nueva “verdad” en torno al accidente del pasado 22 de julio en Granma, Cuba.
Si en un primer momento el español había asumido su culpabilidad, ahora se desdice públicamente y “confiesa” que el accidente no fue culpa suya, sino de un automóvil del gobierno cubano que los había estado siguiendo durante todo el trayecto.
En su nueva confesión -de la cual se hicieron eco de inmediato los diarios digitales españoles 20 minutos, El Mundo, Diario de Sevilla y EuropaPress.es-, Carromero afirma además, que se mantuvo drogado mientras brindaba declaraciones.
Sin embargo, lo curioso del asunto no son las declaraciones en sí, que tienen su sustento en los ya conocidos intereses detrás de la visita de Carromero a Cuba en el 2012. Lo interesante de este caso, es la vanidad del español, al intentar manipular hechos que ya habían sido aclarados de antemano por las autoridades cubanas.
La primera gran mentira, y sobre la cual han engordado titulares no pocos medios, es el origen del accidente. Carromero ha declarado al The Washington Post que “manejaba con cuidado para que el auto que los seguía no tuviera razón para detenerlos, cuando notó que se había acercado mucho –y de pronto sintió un ensordecedor impacto por detrás”. Interesante en este punto, que Carromero puntualizara el cuidado que llevaba al conducir, sobre todo si tenemos en cuenta su historial de alta velocidad.
El canciller español José Manuel García-Margallo, reseñado por el diario británico BBC, declaró al respecto que “la única constancia de lo que ocurrió fueron los telegramas constantes que recibió de la embajada española en La Habana y un documento de entendimiento firmado por Carromero y en el que no constaban esas circunstancias”.

No obstante, si quedaran dudas acerca de la mentira de Carromero, las fotos tomadas al vehículo en el lugar del accidente, demuestran que no hubo impacto alguno en la parte posterior del automóvil.
Interesantes son también los datos novelescos que el ciudadano español Ángel Carromero aportó a la edición digital del diario norteamericano, donde cuidó añadir un toque de suspense, acción, misterio y una gotica de horror.
Carromero dice haber perdido la conciencia, fue introducido en un van “sospechoso”, tuvo que gritar y temió por los demás tripulantes de su automóvil accidentado, hasta que perdió nuevamente la conciencia. Después de eso, afirma, lo mantuvieron narcotizado.
“Fui profundamente drogado, y era difícil para mí entender los detalles del supuesto accidente que ellos me decían que repitiera. Me dieron otra declaración a firmar –una que de ninguna manera reseñaba la verdad. Mencionaba la grava, un terraplén, un árbol –Yo no recuerdo ninguna de esas cosas.”
Estudios científicos aseguran que algunas de las principales características que presentan las personas afectadas por estupefacientes, es la incapacidad de articular un discurso coherente. Muchas veces, se les nota irritados, susceptibles o deprimidos.
Por lo que la confesión de Carromero invita mirar más detenidamente el video en el que se muestran sus primeras declaraciones públicas sobre el hecho. Pese a su énfasis en haber estado drogado durante la filmación del mismo, no se logra vislumbrar en el español al menos uno de los síntomas anteriores.
De cualquier manera, invito a los lectores a releer el caso, tal vez sirva para entrenarse en el antiguo juego de encontrar las siete diferencias.

 

 

"Un'iniziativa personale..." ma di chi

 

 

4.01.2013 - Iroel Sanchez http://wordpress.jovenclub.cu pubblicato in CubAhora

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Persecuzione automobilistica da parte delle autorità cubane, minaccia di assassinio mentre permaneva detenuto a Cuba, processo fabbricato, pagamento al governo dell'isola per il suo trasferimento in Spagna ... così furono imbastiti, dai mezzi di comunicazione di Madrid e Miami, fatti senza fondamento nella realtà che sono andati cadendo sotto il proprio peso davanti al corso degli eventi nel caso del politico del Partito Popolare spagnolo Ángel Carromero.

Carromero è stato
processato e condannato a Cuba in un processo elogiato dal Console Generale di Spagna nell'isola.  Davanti a un tribunale della provincia cubana di Granma, l'anche consulente di un comune di Madrid, ha ammesso di essere responsabile di un incidente che ha ucciso due membri dell' "opposizione" al governo cubano, a cui il cittadino spagnolo forniva tecnologia e denaro secondo i piani di "cambio di regime" che gli Stati Uniti finanziano.

Su richiesta delle autorità spagnole,
Cuba ha concesso - in base ad un accordo firmato dai due paesi nel 1998 - che l'omicida sconti la sua pena in carcere spagnolo e, come conseguenza di ciò, Angel Carromero  è in una prigione di quel paese dal 29 dicembre.

All'arrivo del prigioniero nella capitale spagnola, Pablo Casado, massimo leader dell'ala giovanile del Partito Popolare, a cui appartiene Carromero, ha dichiarato che il viaggio di questi a Cuba era "un'iniziativa personale". Tuttavia, il comportamento di un'altra importante figura dello stesso Partito sembra smentire l'affermazione del signor Casado.

L'ex presidente della Comunità di Madrid, Esperanza Aguirre, ha dispiegato un'intensa attività dopo l'arrivo del condannato in territorio spagnolo. Ella ha cercato invano di fargli visita in carcere il giorno del suo arrivo, cosa che è riuscita a fare subito dopo, per dichiarare alla stampa, all'uscita dalla prigione, che la presenza di Carromero in un carcere cubano era stata una tortura, e che Carromero non è un delinquente.

 

Aguirre ha pubblicato un furioso articolo contro il governo cubano, nel quotidiano madrileno ABC, nello stesso stile qualificante con cui ha chiamato "camorristi e rissosi" gli indignati spagnoli.

Esperanza Aguirre ha rinunciato alla sua carica nella Comunità di Madrid lo scorso settembre, in coincidenza con il corso non conflittuale scelto dal governo iberico nel "caso Carromero" - di fronte all'evidente colpevolezza di questo - e le dichiarazioni di un diplomatico spagnolo circa una posizione meno aggressiva nei confronti di Cuba da parte dell'Unione Europea. Ella ha dichiarato che non era a conoscenza della visita al Carromero a Cuba ma il suo comportamento, per la questione, evidenza cosa diversa. Dopo il suo incontro con il reo, la signora Aguirre ha spiegato che Angel Carromero farà dichiarazioni quando "ordini la sua testa" ma per la sua insistenza nel vederlo sembra che la leader tenga fretta nell'ordinargliela lei.

 

 

“Una iniciativa personal…” pero de quién

Iroel Sánchez http://wordpress.jovenclub.cu/?p=30607

Persecución automovilística por autoridades cubanas, amenaza de asesinato mientras permaneciera detenido en Cuba, juicio fabricado, pago al gobierno de la Isla por su traslado a España… así fueron hilvanando los medios de comunicación en Madrid y Miami hechos sin sustento en la realidad que han ido cayendo por su propio peso ante el curso de los acontecimientos en el caso del político del Partido Popular español Ángel Carromero.
Carromero fue juzgado y condenado en Cuba en un proceso elogiado por el Cónsul General de España en la Isla. Ante un tribunal de la provincia cubana de Granma, el también asesor de un ayuntamiento madrileño, reconoció ser el responsable de un accidente en que fallecieron dos miembros de la “oposición” al gobierno cubano, a los que el ciudadano español abastecía con tecnología y dinero de acuerdo a los planes de “cambio de régimen” que financia Estados Unidos.
A solicitud de las autoridades españolas, Cuba accedió -de acuerdo a un convenio suscrito entre ambos países en 1998- a que el homicida cumpla su condena en una prisión ibérica y, como consecuencia de ello, Ángel Carromero se encuentra en un centro penitenciario de ese país desde el 29 de diciembre.
A la llegada del reo a la capital española, Pablo Casado, máximo líder del ala juvenil del Partido Popular a la que pertenece Carromero, declaró que el viaje de éste a Cuba había sido “una iniciativa personal”. Sin embargo, el comportamiento de otra importante figura del mismo Partido parece desmentir la afirmación del señor Casado.
La expresidenta de la Comunidad de Madrid, Esperanza Aguirre, ha desplegado una intensa actividad desde la llegada del convicto a territorio español. Ella intentó sin éxito visitarlo en prisión el día de su llegada, cosa que logró hacer poco después, para declarar a la prensa a su salida del establecimiento penitenciario que la estancia de Carromero en una prisión cubana había sido una tortura y que éste no es un delincuente. Por el medio, Aguirre publicó un furioso artículo contra el gobierno cubano en el diario madrileño ABC en el mismo estilo adjetivante con que ha llamado “camorristas y pendecieros” a los indignados españoles.
Esperanza Aguirre renunció a su cargo en la Comunidad de Madrid en septiembre pasado, en coincidencia con el curso de no confrontación escogido por el gobierno ibérico en el “caso Carromero” -ante la evidente culpabilidad de este- y las declaraciones de un diplomático español acerca de una posición menos agresiva hacia Cuba de la Unión Europea. Ella ha declarado que desconocía la visita de Carromero a la Isla pero su comportamiento pasional alrededor del tema evidencia otra cosa. Luego de su encuentro con el reo, la señora Aguirre ha explicado que Ángel Carromero hará declaraciones cuando “ordene su cabeza” pero por su insistencia en verlo pareciera que la lideresa tiene prisa en ordenársela ella. (Publicado en CubAhora)