controrivoluzione

 

 

Ha futuro la controrivoluzione cubana?

 

 

14.3.13 - Arthur Gonzalez  http://heraldocubano.wordpress.com

 

 

Gli analisti politici e giornalisti più obiettivi riconoscono che i diplo-dissidenti mancano di leadership e sono noti solo a coloro che gli hanno dato vita; nel quadro dei primi programmi sovversivi progettati dalla CIA ed altre agenzie federali USA li finanziano con milionari budget e li addestrano all'interno del recinto diplomatico USA a L'Avana, in complicità con alcune ambasciate europee, benché ogni volta sono meno quelle che si prestano a questa farsa.
 

Il problema non è che sono sconosciuti nell'isola, al contrario lo sono e proprio questa è la vera causa della loro mancanza di riconoscimento sociale. Se qualcosa ha il popolo cubano grazie alla Rivoluzione é cultura, educazione e dominio politico, unito ad un olfatto naturale per riconoscere chi è chi.
 

I più vecchi diplo-dissidenti come Gustavo Arcos, Ricardo Bofill, Tania Diaz Castro, Lazaro Cabrera, Elizardo Sanchez, Martha Beatriz Roque, Rene Gomez, Vladimiro Roque e altri, solo si arruolarono, nei molteplici gruppi controrivoluzionari, nella loro disperata ricerca del denaro che i nordamericani distribuivano per eseguire le azioni sovversive contro il governo cubano. Mai sono riusciti ad unirsi perché non hanno idee giuste e vere; il denaro non lo permette.
 

Coloro che hanno aderito negli ultimi tempi, a questa fazione, soffrono della stessa malattia, il desiderio per il denaro e la bella vita senza lavorare né sudare, tutto ciò grazie ai  20 milioni $ annuali concessi dalla Casa Bianca per le attività sovversive in nome della presunta opposizione. Qui ci sono casi di Yoani Sánchez Cordero, cubana che ha lasciato Cuba e dopo essere stata reclutata da un vecchio agente della CIA e terrorista di origine cubana, Carlos Alberto Montaner, ha richiesto il rimpatrio per poter compiere le missioni assegnate, e il caso di Antonio Gonzalez Rodiles, che prima viveva in Messico e in Florida poi, che come Yoani è ritornato a L'Avana per svolgere i compiti assegnati dagli yankee.
 

Ciò è conosciuto perfettamente dal popolo cubano. Sono 53 anni che guarda e ascolta le attività progettate dalla CIA, combattendole e sconfiggendole; la migliore scuola che hanno avuto le cubane/i sono state le stesse attività controrivoluzionarie.
 

Bisognerebbe che fosse molto sciocco per seguire  l'ignorante e maleducata Bertha Soler, senza alcuna leadership o oratoria che trascini un popolo. Che dire di Jose Luis Garcia Antunez e Jose Daniel Ferrer, entrambi con una lunga lista di fatti ai margini della legge e un'immagine delinquenziale che provoca il rifiuto perfino ai diplomatici che devono rifornirli e ricevere le loro informazioni distorte e false.
 

Pertanto, la questione non è smettere di guardare verso l'esterno e farlo verso l'interno dell'isola, qualcosa di molto difficile per essere gli Stati Uniti il luogo da dove provengono i soldi e credono alle storie inventate, ma che il popolo cubano sa perfettamente distinguere l'insoddisfazione da l'opposizione, qualcosa che da Miami è impossibile distinguere. Proprio in questo risiede il vecchio errore imperiale.

 

 

Tiene futuro la contrarrevolución cubana?

Arthur Gónzalez

Los analistas políticos y periodistas más objetivos reconocen que los diplodisidentes carecen de liderazgo y solo son conocido por quienes les dieron vida, como parte de los primeros programas subversivos diseñados por la CIA y otras agencias federales norteamericanas, los financian con millonarios presupuestos y entrenan dentro del reciento diplomático de EE.UU. en la Habana, en complicidad de algunas embajadas europeas, aunque cada vez son menos las que se prestan para esa farsa.
El asunto no es que sean desconocidos dentro de la Isla, todo lo contrario si lo son y precisamente esa es la verdadera causa de su falta de reconocimiento social. Si algo tiene el pueblo cubano gracias a la Revolución es cultura, educación y dominio político, unido a un olfato natural para reconocer quién es quién.
Los más añejos diplodisidentes como Gustavo Arcos, Ricardo Boffil, Tania Díaz Castro, Lázaro Cabrera, Elizardo Sánchez, Martha Beatriz Roque, René Gómez, Vladimiro Roque, y otros más, solo se enrolaron en los múltiples grupúsculos contrarrevolucionarios, en su desesperada búsqueda del dinero que repartían los norteamericanos para ejecutar acciones subversivas contra el gobierno cubano. Jamás han logrado unirse porque carecen de ideas justas y verdaderas, el dinero no se lo permite.
Los que se han sumado en los últimos tiempos a ese bando padecen del mismo mal, el afán por el dinero y la buena vida sin trabajar ni sudar, todo eso gracias a los 20 millones de dólares anuales que otorga la Casa Blanca para las actividades subversivas en nombre de la supuesta oposición. Ahí están los casos de Yoani Sánchez Cordero, cubana que se fue de Cuba y después de reclutada por un viejo agente CIA y terrorista de origen cubano, Carlos Alberto Montaner, solicitó su repatriación para poder cumplir con las misiones asignadas, y el caso de Antonio González Rodiles, residente en México primero y en la Florida después, que al igual que Yoani regresó a la Habana para ejecutar las tareas encomendadas por los yanquis.
Eso lo conoce a la perfección el pueblo cubano. Son 53 años viendo y escuchando las actividades diseñadas por la CIA, combatiéndolas y derrocándolas, la mejor escuela que han tenido las cubanas y cubanos fueron las propias actividades contrarrevolucionarias.
Habría que ser muy tonto para seguir a la inculta y grosera Berta Soler, sin liderazgo alguno, ni léxico que arrastre a un pueblo. Qué decir de José Luis García Antúnez y José Daniel Ferrer, ambos con larga lista de hechos al borde de la ley y con una imagen delincuencial que causa rechazo hasta para los diplomáticos que deben abastecerlos y recepcionar sus informaciones desvirtuadas y falsas.
Por tanto, la cuestión no es dejar de mirar hacia el exterior y hacerlo hacia el interior de la Isla, algo bien difícil por ser los EE.UU. el lugar de donde procede el dinero y les creen los cuentos inventados, sino que el pueblo cubano sabe perfectamente diferenciar la insatisfacción de la oposición, algo que desde Miami resulta imposible de distinguir. Ahí precisamente radica el viejo error imperial.