IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Gli USA negano per la terza volta il visto

 alle mogli di Gerardo e di René

 

 

 

 

M.Valencia Almeida - Granma Internacional -

 

 

 

 

 

Gli Stati Uniti hanno negato, rispettivamente, per la terza e la seconda volta il visto a Olga Salanueva ed a Adriana Pérez O’conor, rispettivamente, le mogli di René González e di Gerardo Hernández, due dei Cinque cubani condannati in maniera assurda e illegittima per aver prevenuto atti di terrorismo contro Cuba.

 

Non è mai stata provata l’accusa di spionaggio per le presunte spie degli Stati Uniti, ha ricordato il Presidente del Parlamento cubano Ricardo Alarcon, acuto analista politico, e si spera che il Tribunale Federale del Circuito 11 di Atlanta accetti gli argomenti degli avvocati difensori per lo svolgimento di un nuovo processo lontano dalla evidente parzialità e illegittimità di quello che si è svolto a Miami.

 

L’appello presentato il 7 aprile da quattro dei cinque rappresentanti legali vuole ottenere giustizia per i Cinque giovani cubani giudicati in una città nota per l’influenza degli elementi nemici di Cuba e di estrema destra.

 

Il cambio di sede venne negato in Florida sin dagli inizi del processo con la scusa che Miami è una città cosmopolita, dove è possibile lo svolgimento di un processo giusto e imparziale, anche se questa città è la piazza forte dei principali gruppi e delle organizzazioni terroriste che operano contro Cuba.

 

Miguel Álvarez, assessore del Parlamento dell’Isola, pensa che il rifiuto del cambio deciso dalla giudice Lenard contrasta fortemente con la risposta al caso Ramirez e Ashcroff.

 

Il 25 luglio del 2002, un anno dopo la conclusione del processo di Antonio Guerrero, la stessa giudice degli Stati Uniti nel Distretto della Florida, straordinariamente, presentò una mozione per cambiare la sede, lontano da Miami Dade, per il processo Ramírez Ashcroff e altri, cioè il caso No 01 4835 civ - HUNCK.

 

Le ragioni erano ironicamente che l’influenza esterna avrebbe reso impossibile la realizzazione di un processo giusto in un’atmosfera di discriminazione relazionata allo stesso procuratore generale degli USA. Miami non era più la grande città estremamente eterogenea, politicamente non monolitica, con una grande diversità... insomma tutti quegli elementi che erano stati portati per declinare la richiesta dei Cinque.

 

Con un solo paragrafo, ha ricordato Miguel Álvarez in un incontro con i giornalisti di GI, la giudice Lenard ha stravolto un documento accompagnato da molte prove presentate da note istituzioni da investigatori nordamericani in materia di diritti umani e civili.

 

Vari gruppi e associazioni di professionisti della legge negli USA e a Cuba, interessati al caso sono divenuti Amici della Corte con l’obiettivo di presentare una Mozione per la considerazione del cambio di sede e per far includere nell’analisi il diritto di Cuba alla difesa dal terrorismo.

 

Il lavoro degli Amici della Corte è un fattore di mobilitazione della comunità legale internazionale che non conosce le ragioni e la situazione del caso, appena diffuso dai grandi mezzi di comunicazione.

 

Qui si tratta di discriminazione e parzialità di una Corte.

 

E basta fare due esempi per provarlo: Gli avvocati difensori non hanno avuto accesso all’80% delle prove a carico contro i Cinque e l’accusa di cospirazione per assassinio lanciata contro Gerardo Hernández. Si è così verificato per la prima volta il caso di una condanna senza nemmeno una prova!

 

Gerardo è stato condannato per omicidio di primo grado ossia con premeditazione. Per la prima volta negli Stati Uniti qualcuno è stato dichiarato colpevole per quest’accusa senza la presenza dell’arma omicida, senza lo strumento che avrebbe potuto causare la morte e senza testimoni che apportino prove, ha dichiarato di recente Alarcón.

 

L’assurdità è giunto al punto che, mentre si concludeva il processo nel maggio del 2001 e la giuria si preparava a deliberare, la stessa giudice riconobbe l’incredibile attentato fatto alla giustizia quando venne presentato un documento che diceva “Alla luce delle prove presentate nel processo (cioè l’accusa di assassinio), si è presentato un ostacolo insuperabile per gli USA e un fallimento per il pubblico ministero perché questa procura ritiene il fatto una barriera insuperabile...!”

 

L’accusato Gerardo Hernández scandalosamente venne condannato a due ergastoli e a 15 anni di prigione per un fatto che la procura riteneva decisamente improbabile.

 

Questo punto è - dice Álvarez - uno degli argomenti più forti che si sostengono nell’appello per la necessità di un cambio di sede.

 

Leonard Weinglass avvocato di Antonio Guerrero ha presentato la sua mozione il 12 novembre dell’anno scorso con il sostegno dell’Albo Nazionale degli Avvocati degli Stati Uniti che hanno dedicato buona parte dell’ultima convenzione ad analizzare il caso e ad approvare un documento di appoggio alla mozione. Lo stesso è avvenuto con l’Associazione Americana dei Giuristi Democratici che raggruppa i più noti magistrati statunitensi. Inoltre la National Jury Project, una prestigiosa associazione, si è dedicata allo studio delle condizioni di equità esistenti durante il processo esaminando e sostenendo il documento.

 

Weinglass è noto per aver difeso casi internazionalmente conosciuti sin dagli anni della lotta contro l’aggressione in Vietnam e per le rivendicazioni dei negri negli USA. La sua mozione è la richiesta di appello presentata alla Corte di Atlanta nella quale segnala motivazioni sostenute da tutti gli altri avvocati dei Cinque:

 

Gli errori sono quattro, il primo è che il tribunale non ha cambiato la sede, cioè ha commesso un abuso di discrezione e una violazione dei diritti degli accusati secondo le ammende 5 e 6 della Costituzione degli USA; secondo, le prove presentate non erano sufficienti per provare che esisteva la cospirazione per realizzare spionaggio; terzo, il tribunale ha commesso l’errore di imporre la sentenza a Antonio Guerrero e quarto, il tribunale non ha istruito la giuria sullo stato di necessità da parte di Cuba di difendersi e anche questa e una violazione dell’obbligo del tribunale che deve istruire la giuria sugli elementi che deve giudicare. Questi argomenti sono la base degli appelli e nel caso di Antonio Guerrero i quattro elementi - meno il primo e l’ultimo - hanno un’incidenza negli appelli degli altri quattro accusati.

 

Il Tribunale della Florida ha commesso molte violazioni - ha ricordato Álavarez , e una frase della giudice Lenard che si trova tra le sanzioni speciali imposte a René González e Antonio Guerrero, i due cittadini statunitensi del gruppo, quando venne reso noto il verdetto dopo gli attentati dell’11 settembre. Queste sono le famose parole:

 

“Le altre condizioni speciali per la libertà vigilata sono la proibizione all’accusato di frequentare, associarsi e o visitare luoghi specifici dove si sa sa che ci sono o sono frequentati da individui o gruppi tali come terroristi” cioè la preoccupazione del governo degli Stati Uniti è che René, condannato a 15 anni e Antonio all’ergastolo più 15 anni, non continuino a combattere contro il terrorismo!

 

Di fatto si riconosce che i terroristi passeggiano impunemente per le strade di Miami e continueranno a stare lì mentre chi combatte il terrorismo viene imprigionato.

 

Guerrero nel 11º Circuito di Atlanta ha ottenuto un’estensione di 30 giorni per presentare il proprio appello il sette maggio, dopo i suoi compagni, perché venne messo in isolamento assoluto nel buco e impossibilitato a leggere i documenti legali, la corrispondenza e a vedere gli avvocati.

 

Álvarez crede che sia difficile prevedere quanto tempo servirà al tribunale per far conoscere la relazione sugli appelli e la mozione degli Amici. Dopo gli avvocati difensori consegneranno le risposte e poi la corte deciderà la data dell’incontro orale, se si farà.

 

Il governo degli Stati Uniti sta intanto rendendo più dura la sua politica ostile verso Cuba estendendola alle persone che vogliono il benessere dei cubani, come i Cinque giovani condannati e prende nuove misure come la proibizione di scambi accademici e culturali Congressisti coraggiosi però nello stesso tempo presentano al Congresso progetti per cambiamenti positivi.

 

Álvarez ha anche ricordato che azioni recenti come i progetti presentati nel Congresso da dieci senatori tra i quali diversi repubblicani sulla libertà di viaggiare e la pressione internazionale sul governo statunitense che ha permesso l’uscita di Gerardo dal buco, dove venne rinchiuso per diverse settimane senza ragioni di sorta.