Geraldina Colotti
Le manifestazioni del 7 settembre in Brasile, mediante le quali il presidente Jair Bolsonaro aveva lasciato intendere di voler emulare le gesta suprematiste del suo amico Donald Trump durante l’assalto a Capitol Hill, non hanno prodotto l’effetto sperato. Il temuto auto-golpe, per quanto ancora ventilato, non sembra avere né gambe solide su cui marciare, né il sostegno dei potentati economici che avevano costruito dal nulla il torvo personaggio Bolsonaro: giocandolo in funzione anti-progressista, nella strategia di golpe istituzionale e lawfare messa in marcia cinque anni fa con l’impeachment contro l’allora presidenta Dilma Rousseff.