L’ambasciatore che non comanda a Cuba

Rosa Miriam Elizalde

«Mi perdoni, ma chi comanda sulle cose di Cuba sono io.» La secca risposta di Fidel Castro a un funzionario del Dipartimento di Stato USA è riecheggiata per decenni nei corridoi diplomatici.

La scena si svolse il 16 aprile 1959, nel Salón South America dell’hotel Statler-Hilton a Washington, subito dopo un pranzo con il segretario di Stato ad interim degli USA, Christian Herter. Lì, William Wieland, direttore dell’Ufficio per gli Affari dei Caraibi della diplomazia USA, si presentò dicendo: «Dottor Fidel Castro, io sono la persona che gestisce le cose di Cuba». Il dirigente cubano lo gelò all’istante. Non fu solo una battuta brillante, fu una rettifica storica.

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Il grande circo dell’opportunismo

Salazar, Díaz-Balart e Giménez pretendono manipolare i giovani cubani

Cubaporsiempre

Benvenuti, signore e signori, allo spettacolo più sfacciato della politica miamense, dove María Elvira Salazar, Mario Díaz-Balart e Carlos Giménez s’incoronano come i pagliacci principali del circo mediatico! Questa volta il trio è salito sul palco con un copione accuratamente provato: sfruttare le proteste studentesche a Cuba, scoppiate dopo le modifiche alle tariffe annunciate da ETECSA, per posare come i grandi «difensori» della gioventù cubana. Ma dietro questa farsa si nasconde un atto di manipolazione tanto vile quanto ripugnante.

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Gli USA vogliono lo scontro

Johana Tablada accusa gli USA, a Washington, di aumentare le tensioni e voler scatenare un possibile scontro militare contro Cuba

Cuba por Siempre

Johana Tablada, vicedirettrice della Direzione Generale per gli USA del Ministero degli Esteri cubano (MINREX), ha tenuto una conferenza stampa, nella capitale USA, per denunciare la politica di «massima pressione» adottata dagli USA verso Cuba, avvertendo che è pensata per «provocare fame, difficoltà economiche e soffocare la popolazione cubana» al fine di destabilizzare l’isola e, potenzialmente, «creare le condizioni per un possibile scontro militare». Secondo Tablada, questa strategia «potrebbe danneggiare sia Cuba che gli USA» senza raggiungere l’obiettivo di un cambio di regime.

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Extraterritorialità del blocco

La compagnia Allianz rinuncia all’incasso dell’assicurazione dell’associazione basca Euskadi-Cuba per il rifiuto operativo di Citibank, in applicazione del blocco USA

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ETECSA nella guerra contro Cuba

La mafia di Miami, il governo degli Stati Uniti e l’ultradestra internazionale stanno cercando di approfittare del malcontento generato a Cuba, soprattutto tra i giovani, dall’aumento delle tariffe Internet annunciato dalla compagnia statale ETECSA, conseguenza della mancanza di valuta estera e di risorse, causata a sua volta dalla guerra contro l’economia cubana condotta dai centri di potere di Washington.

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Díaz-Canel denuncia i tentativi di destabilizzare l’ordine a Cuba

Il Presidente Miguel Díaz-Canel ha affermato oggi che i nemici della Rivoluzione stanno cercando di manipolare l’opinione degli studenti universitari sulle recenti misure adottate da Etecsa, con l’obiettivo di promuovere il sovvertimento dell’ordine pubblico a Cuba.

Nel podcast Desde la Presidencia, il capo dello Stato ha commentato che le opinioni degli studenti delle università dell’isola si riferiscono esclusivamente alla loro disapprovazione nei confronti della riprogettazione dei servizi della Compagnia di Telecomunicazioni SA (Etecsa).

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