«Mi perdoni, ma chi comanda sulle cose di Cuba sono io.» La secca risposta di Fidel Castro a un funzionario del Dipartimento di Stato USA è riecheggiata per decenni nei corridoi diplomatici.
La scena si svolse il 16 aprile 1959, nel Salón South America dell’hotel Statler-Hilton a Washington, subito dopo un pranzo con il segretario di Stato ad interim degli USA, Christian Herter. Lì, William Wieland, direttore dell’Ufficio per gli Affari dei Caraibi della diplomazia USA, si presentò dicendo: «Dottor Fidel Castro, io sono la persona che gestisce le cose di Cuba». Il dirigente cubano lo gelò all’istante. Non fu solo una battuta brillante, fu una rettifica storica.