Le brigate mediche cubane: un obiettivo prioritario delle azioni sovversive nemiche

Il presidente Fidel Castro Ruz concepì la collaborazione medica di Cuba con altre nazioni nel 1963 e gettò le basi di un’opera umanitaria di portata internazionale che perdura ancora oggi attraverso le brigate mediche cubane all’estero.

Da allora, oltre 605 mila professionisti sanitari, tra cui medici, infermieri, tecnici e assistenti, hanno svolto missioni in 165 paesi dove hanno effettuato 17 milioni di interventi chirurgici, oltre 1,9 miliardi di visite e assistito più di 2,3 miliardi di pazienti. In totale, hanno salvato la vita a circa 12 milioni di persone.

Il sistematico attacco degli Stati Uniti alle brigate mediche cubane

Tuttavia, nonostante questi risultati sorprendenti, i medici cubani sono oggetto di continue pressioni e campagne di screditamento da parte del governo USA. L’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale (USAID) e la Fondazione nazionale per la democrazia (NED) non lesinano sforzi e risorse finanziarie per intaccare il prestigio del sistema sanitario cubano.

In queste campagne diffamatorie, i nemici della Rivoluzione sostengono che le autorità cubane “imponendo ai propri medici misure ingiuste come la trattenuta degli stipendi, la restrizione dei movimenti e diversi tipi di coercizioni”. Come se non bastasse, affermano che i medici cubani sono sottoposti a metodi di “schiavitù moderna” e “lavori forzati”.

Questa guerra mediatica non è una novità nell’azione sovversiva degli USA contro la Rivoluzione cubana. Il suo scopo è quello di impedire il soddisfacimento dei bisogni del popolo, bloccando l’afflusso di valuta estera nel Paese, come raccomandò nel 1960 il sottosegretario di Stato yankee Lester Mallory:

“È necessario ricorrere prontamente a qualsiasi mezzo concepibile per indebolire l’economia cubana. Negare denaro e rifornimenti per ridurre i salari reali e monetari, al fine di causare fame, disperazione e il rovesciamento del governo”.

Una guerra economica di lunga data: dalla dottrina Mallory ai «Principi Arcos»

Nel 1994, di fronte all’apertura di Cuba agli investimenti stranieri per risollevare l’economia dopo il crollo del socialismo europeo e la disintegrazione dell’URSS, gli USA hanno voluto ricorrere ai cosiddetti Principi Arcos. Lo scopo era quello di esercitare pressioni sulle imprese straniere affinché esigessero dal governo cubano il rispetto delle “norme fondamentali in materia di diritti umani e del lavoro di validità universale”, secondo i valori delle società capitalistiche.

Tra questi vi erano «il divieto di assumere lavoratori tramite agenzie intermediarie statali per le imprese straniere che investono e la confisca di una parte sostanziale del salario dei lavoratori delle imprese con investimenti stranieri a Cuba».

Lo scopo è lo stesso: privare lo Stato delle valute necessarie che vengono utilizzate per il mantenimento del sistema sanitario e dell’istruzione gratuiti, la pratica massiccia dello sport e lo sviluppo di un programma culturale per il divertimento della popolazione, oltre ad altre azioni a beneficio della popolazione, molto diverse dalle società capitalistiche dove la medicina è un business redditizio.

La «Legge di adeguamento» per i medici: un programma per incoraggiare la defezione

Una delle iniziative più meschine elaborate dagli Stati Uniti nella loro ossessione di distruggere il sistema sanitario è stata la “Cuban Medical Professional Parole”, entrata in vigore nel settembre 2006 per incoraggiare i membri delle brigate mediche a disertare dalle missioni in cui prestavano servizio, principalmente in Venezuela, Nicaragua e Bolivia.

Questo programma sovversivo è stato coordinato dal Dipartimento di Stato e dal Dipartimento della Sicurezza Nazionale, con il sostegno, diretto o indiretto, dei grandi mezzi di comunicazione e della grande stampa.

Eroi anonimi: riconoscimento alle brigate mediche cubane

Nonostante questa crociata contro di loro, le brigate mediche cubane godono di riconoscimento internazionale per la loro efficienza nella lotta contro l’Ebola, il Covid-19, il colera e la dengue emorragica, tra le altre malattie.

Durante la pandemia di Covid-19, i medici cubani sono stati presenti in più di 40 paesi e hanno lavorato in condizioni molto difficili a causa dei diversi contesti sociali, culturali e linguistici, anche in circostanze climatiche avverse e in regioni remote di difficile accesso, ma convinti dell’importanza della salute per quelle popolazioni.

Formare i medici del mondo

Superando i limiti materiali imposti dal blocco economico, commerciale e finanziario degli USA contro Cuba, il sistema di formazione dei professionisti sanitari cubani ha laureato circa 27000 studenti di medicina provenienti da 90 paesi di Europa, Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente, compresi gli USA.

Un riconoscimento speciale va ai docenti della Scuola Latinoamericana di Medicina e delle Facoltà che operano nelle province dell’isola. Di fronte a questi dati vale la pena chiedersi: qualche altra nazione nella storia dell’umanità ha fatto qualcosa di simile?

La brigata che Bush ha respinto

Il 19 settembre 2005, nel palazzetto dello sport della Ciudad Deportiva dell’Avana, in una cerimonia commovente presieduta da Fidel Castro, è stato ufficialmente costituito il Contingente Internazionale “Henry Reeve”, composto da medici specializzati in situazioni di calamità e gravi epidemie.

A quella data, il devastante uragano “Katrina” aveva colpito diverse località degli Stati Uniti e Fidel propose al governo yankee di inviare immediatamente 1.500 medici cubani qualificati per aiutare la popolazione, ma l’amministrazione di George W. Bush rifiutò la proposta. In quell’occasione i medici cubani non poterono collaborare con i cittadini statunitensi, ma partirono per altre terre dove lasciarono un segno indelebile.

La macchina dei finanziamenti

L’USAID ha finanziato diversi centri di sovversione politica e ideologica e progetti giornalistici per scatenare campagne di propaganda sovversiva contro le brigate mediche cubane. Nel 2019 hanno organizzato un evento intitolato “Eventi sugli abusi nelle missioni mediche cubane all’estero” presso il centro stampa internazionale delle Nazioni Unite a New York.

Nel dicembre dello stesso anno, l’agenzia di stampa francese AFP ha pubblicato un articolo in cui diversi medici cubani disertori hanno dichiarato, in una sessione dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), che il lavoro svolto dalle brigate mediche cubane “era vittima di una moderna schiavitù da parte del governo cubano”, con l’obiettivo di screditare il lavoro umanitario e impedire l’ingresso di denaro a Cuba.

Questi disertori hanno presentato alla Corte Federale di Miami una causa fraudolenta contro i funzionari dell’Organizzazione Panamericana della Salute, per il loro presunto ruolo di intermediari nel “Programma più medici” di Cuba.

Nel 2020 la fondazione digitale News Association (ADN Cuba) ha ricevuto 3 milioni 72 mila 123 dollari dall’USAID. La Fondazione per i diritti umani a Cuba (FDHC) ha ricevuto due milioni di dollari da investire nei cosiddetti “Programmi per la democrazia a Cuba”, per presunti mezzi di comunicazione indipendenti e il libero flusso di informazioni, ponendo l’accento sul tentativo di screditare i medici cubani.

Tale programma ha rinnovato un precedente fondo di 1,5 milioni di dollari che l’USAID ha assegnato al gruppo ADN Cuba per il periodo 2022-2024. Tale bilancio è in vigore dal 1° ottobre 2023 al 30 settembre 2025.

Obiettivi chiari: la tabella di marcia della campagna sovversiva

Prima del congelamento dei fondi eseguito da Donald Trump al momento dell’assunzione della presidenza, non si sapeva esattamente come fossero stati spesi i soldi e, facendo il bilancio del budget speso, si è scoperto che la FDHC aveva giustificato solo 723.631 dollari dalla sua sede in Florida.

È noto che l’USAID ha articolato, attraverso la Fondazione per i diritti umani a Cuba (FDHC), un programma sovversivo contro le brigate mediche cubane in America Latina, principalmente in Brasile, Messico e Guatemala. Il programma era diretto contro l’operato delle brigate mediche cubane principalmente in Brasile, poiché era una delle nazioni con il maggior numero di medici cubani.

Tra gli obiettivi principali di questo programma sovversivo vi sono:

  • Diffondere campagne diffamatorie contro le brigate mediche cubane e portare la questione all’attenzione dei media, presentandola come un presunto “sfruttamento forzato di professionisti all’estero”.
  • Impedire l’assunzione delle brigate mediche cubane da parte di paesi amici di Cuba come il Brasile, con lo scopo di impedire alle autorità cubane di ottenere entrate in valuta estera in questo modo e contrastare l’immagine positiva che i medici cubani proiettano a livello mondiale.
  • Esporre la presunta realtà delle missioni mediche cubane, attraverso notizie distorte e false che fanno riferimento a nuove assunzioni, presumibilmente violatorie secondo le denunce di medici e familiari, a fronte di presunte violazioni da parte dello Stato cubano dei diritti dei medici e delle norme dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL).
  • Mostrare, attraverso denunce e false testimonianze, la presunta inefficienza dello Stato cubano nel funzionamento del suo sistema sanitario pubblico, rendendolo responsabile dei cosiddetti “lavori forzati” a cui sarebbero sottoposti i medici cubani.
  • Cercare sostegno presso istanze multilaterali e parlamentari di destra di vari paesi, che potrebbero esercitare pressioni e sostenere le denunce e le campagne contro Cuba relative alle brigate mediche.

La sovversione contro le brigate mediche cubane si aggiorna

Parte delle azioni di questo programma sovversivo finanziato dalla USAID includeva un budget affinché la FDHC subappaltasse organizzazioni composte da elementi controrivoluzionari cubani in America Latina. La consulenza dei programmi contro i medici cubani è stata affidata ai membri della FDHC Milena del Río do Valle e Hugo Antonio Acha. Queste persone si sono prefissate l’obiettivo di amplificare le campagne dannose contro le missioni cubane di collaborazione medica, nonché di potenziare i gruppi che potessero fornire le loro testimonianze per arricchire un fascicolo con prove false contro Cuba.

Anno 2023

Nel 2023 il programma è proseguito con la gara d’appalto indetta dall’USAID per coprire le spese della sua attività contro le brigate mediche cubane. In precedenza l’USAID aveva finanziato la Fondazione Vittime del Comunismo con oltre tre milioni di dollari per lo sviluppo di azioni contro il personale sanitario cubano che prestava servizio in diversi paesi. L’USAID aveva concesso finanziamenti ai principali centri di sovversione politica e ideologica e ad altri progetti giornalistici, volti a screditare le brigate mediche cubane.

Il denaro stanziato dall’USAID è stato utilizzato per promuovere la defezione dei medici cubani, su espressa indicazione del membro del Congresso Mario Díaz-Balart e con l’approvazione del senatore Marco Rubio.

Da parte sua, l’organizzazione “Green Cross Team” ha intensificato una campagna mediatica attraverso giochi elettronici e social network, con l’obiettivo di promuovere l’abbandono dei membri delle brigate mediche cubane in America Latina, in particolare in Messico.

La verità dietro la collaborazione medica cubana: smontare la campagna di disinformazione.

Anno 2024

Il 17 giugno 2024 si è tenuta una riunione presso la sede della FDHC a Miami, guidata dal presidente della Fondazione Antonio Costa, con l’obiettivo di organizzare diversi incontri con i parlamentari europei e ottenere un sostegno sufficiente per intensificare le campagne contro Cuba in quella sede internazionale.

Il giorno seguente è stato finanziato un incontro accademico tenutosi presso la Florida International University (FIU), dal titolo “Lotta contro il lavoro forzato nelle brigate mediche cubane”. Questo evento senza precedenti ha cercato di riunire esperti in materia e le “presunte vittime” delle brigate mediche cubane, fornendo un accompagnamento accademico a questo programma sovversivo.

Una coalizione artificiale: l’OCDH e la sua rete di organizzazioni

Nel settembre 2024 la FDHC ha organizzato un seminario internazionale dal titolo “Autoritarismi e diritti umani in America Latina, con particolare attenzione a Cuba”, tenutosi presso l’Università Federale di Goias, nella città brasiliana di Goiania, al quale hanno partecipato dirigenti di centri sovversivi anticubani come Freedom House.

Inoltre, hanno partecipato come appaltatori per la NED il colombiano Sergio Ángel Baquero del programma Cuba dell’“Università Sergio Arboleda” e Magdelivia Hidalgo García della FDHC, tra gli altri elementi anticubani. Le azioni intraprese sono servite come pretesto per riportare le spese, attribuire i risultati alla USAID e utilizzare la maggior parte dei finanziamenti erogati prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti del novembre 2024.

L’Osservatorio cubano per i diritti umani (OCDH), un’organizzazione anticubana con sede in Spagna, ha ricevuto 1.450.048 dollari, validi fino al 30 settembre 2025, progetto certificato nel contesto dei “programmi di assistenza estera”. Tale budget è stato approvato dal 1° ottobre 2022 e utilizzato nelle sedi di Spagna e Panama.

Gli attacchi alle brigate mediche cubane

Da parte sua, l’OCDH ha formato una coalizione contro le brigate mediche cubane, alleandosi con i gruppi controrivoluzionari creati all’estero dai Servizi Speciali degli Stati Uniti, tra cui: CADAL, CUBALEX, Cuba Decide, Archivo Cuba, Red Femenina de Cuba, Instituto Británico de Derecho Internacional y Comparado, Gremio médicos cubanos libres, Civil Rights Defender, People in Need, Asociación Sindical Independiente de Cuba (ASIC) e Instituto Cubano por la libertad de expresión y prensa (ICLEP).

Questa “coalizione” composta da una dozzina di organizzazioni, senza alcun sostegno interno all’isola e creata come parte della strategia sovversiva contro la Rivoluzione cubana, ha elaborato dei cosiddetti “rapporti di incidenza” che trattano del presunto “lavoro forzato imposto alle brigate mediche cubane”. L’obiettivo è quello di tagliare ogni afflusso di denaro a Cuba, per soffocare economicamente la Rivoluzione ed esporla come uno Stato fallito.

Il 30 settembre 2024 l’USAID ha approvato un altro budget di 1,1 milioni di dollari a favore dell’organizzazione controrivoluzionaria ADN Cuba, con scadenza contrattuale fissata al 29 settembre 2026. L’obiettivo è quello di promuovere ulteriori informazioni dannose su Cuba, compresa la diffamazione sistematica dei medici cubani che prestano servizio in diverse nazioni.

La strategia continua: da Biden a Trump e l’ombra di Rubio

Durante l’amministrazione di Joe Biden si è manifestata una crescente attività dell’USAID e del NED con i gruppi anticubani di Miami, che hanno finanziato progetti per cercare di potenziare il cosiddetto “giornalismo indipendente” all’interno del territorio cubano e aumentare i finanziamenti per agire contro le brigate mediche cubane, attraverso la diffusione di notizie false e campagne di discredito su scala internazionale, sfruttando le possibilità offerte da Internet e dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

In questo processo sovversivo sono coinvolti: la CIA e il suo Gruppo di Azione Politica (GAP) del Centro Attività Speciali, il Dipartimento di Stato, il Gruppo di lavoro su Internet creato nel 2018-2019 e il Gruppo operativo su Internet per la sovversione a Cuba approvato il 23 gennaio 2018 dal Dipartimento di Stato, al fine di sovvertire l’ordine interno a Cuba secondo le linee guida approvate dal presidente Donald Trump nel suo memorandum presidenziale del 16 giugno 2017.

Tale gruppo è composto da rappresentanti del governo, enti “non governativi” come l’USAID, Freedom House, l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale (NSA) e il Bureau of Cuba Broadcasting, responsabile di Radio e TV Martí. In quel periodo il finanziamento dell’USAID proveniva dall’ufficio regionale per l’America Latina e i Caraibi, gestito dal suo ufficio acquisti e assistenza.

Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca nel 2025, dopo la fase iniziale di tagli finanziari e aumento dei dazi doganali a tutte le nazioni del pianeta e la disintegrazione dell’USAID, il lavoro è stato ripreso dal Dipartimento di Stato guidato da Marco Rubio e si continua a finanziare il programma contro le brigate mediche cubane, volto a privare il governo rivoluzionario dei milioni di dollari che entrano ogni anno attraverso questo canale.

Pressione e resistenza: i paesi che difendono le brigate mediche cubane

Il programma sovversivo contro Cuba ha causato molti danni alle nazioni che ricevono tale assistenza medica, perché prive di un numero sufficiente di medici, infermieri e tecnici sanitari, nonostante siano paesi che intrattengono relazioni diplomatiche, militari, politiche, economiche e commerciali con gli Stati Uniti.

Tutto fa parte di un piano accuratamente strutturato, con l’obiettivo di esercitare pressioni sui governi che hanno bisogno di servizi medici affinché non accettino in nessun caso la collaborazione delle brigate mediche cubane.

Nonostante le forti pressioni politiche ed economiche, compreso il recente tour dei Caraibi di Marco Rubio in qualità di Segretario di Stato, la maggior parte di queste nazioni rimane salda nella propria posizione, poiché i loro governanti e la popolazione hanno potuto constatare la professionalità e l’umanità che contraddistinguono il personale sanitario cubano, due qualità che non abbondano in molte nazioni, compreso gli Stati Uniti, dove la sanità pubblica è un business molto redditizio.

Medici, non bombe. La risposta umanitaria che dura nel tempo

Cuba risponde alle richieste di collaborazione medica che le vengono giustamente rivolte dai governi che non dispongono di infrastrutture efficienti per combattere le malattie che minacciano la salute e compromettono la qualità della vita dei propri cittadini. Cuba invia medici e non bombe come fa gli Stati Uniti.

Coloro che si rifiutano di respingere la presenza medica cubana vengono sanzionati dagli USA con diverse misure, come la restrizione dei visti e pressioni diplomatiche contro coloro che richiedono i servizi sanitari cubani.

Novanta brigate del Contingente “Henry Reeve”, composte da circa 13.498 specialisti, hanno prestato servizio in 55 paesi, assistito più di otto milioni di persone e salvato la vita a più di 166 mila esseri umani, il che è un argomento sufficiente per mettere a tacere le campagne sovversive contro le brigate mediche cubane.

«Il medico è come un pastore, un sacerdote, un missionario, un crociato della salute»

Fidel Castro Ruz

Fonte: Razones de Cuba

Traduzione: italiacuba.it


Las brigadas médicas cubanas: Un objetivo priorizado de las acciones subversivas enemigas

 

El presidente Fidel Castro Ruz concibió la colaboración médica de Cuba con otras naciones en 1963 y dejó sentadas las bases de una obra humana de alcance internacional que perdura hasta nuestros días mediante las brigadas médicas cubanas en el exterior.

Desde entonces, más de 605 mil profesionales de la salud, incluidos médicos, enfermeras, técnicos y auxiliares, han cumplido misiones en 165 países donde realizaron 17 millones de intervenciones quirúrgicas, más de 1,900 millones de consultas y atendido a más de 2,300 millones de pacientes. En total, han salvado la vida de unos 12 millones de personas.

El ataque sistemático de EE.UU. a las brigadas médicas cubanas

Sin embargo, a pesar de estos asombrosos resultados los médicos cubanos son objeto de constantes presiones y campañas de descrédito por el gobierno de Estados Unidos. La Agencia de Estados Unidos para el Desarrollo Internacional (USAID) y la Fundación Nacional para la Democracia (NED) no escatiman esfuerzos ni recursos financieros para afectar el prestigio del sistema de salud cubano.

En esas campañas difamatorias, los enemigos de la Revolución argumentan que las autoridades cubanas “imponen a sus médicos injustas medidas como la retención de salarios, la restricción de movimientos y diferentes tipos de coacciones”. Por si fuera poco, afirman que los médicos cubanos son sometidos a métodos de “esclavitud moderna” y “trabajos forzosos”.

Esta guerra mediática no es nueva en el accionar subversivo de los Estados Unidos contra la Revolución cubana. Persigue el propósito de evitar la satisfacción de las necesidades del pueblo, a partir de cortar la entrada de divisas al país, como recomendó en 1960 el subsecretario de Estado yanqui Lester Mallory:

“Debe utilizarse prontamente cualquier medio concebible para debilitar la vida económica de Cuba. Negarle dinero y suministros para disminuir los salarios reales y monetarios, a fin de causar hambre, desesperación y el derrocamiento del gobierno”.

Una guerra económica de larga data: De la doctrina Mallory a los «Principios Arcos»

En 1994, ante la apertura de Cuba a la inversión extranjera para recuperar la economía después de la caída del campo socialista europeo y la desintegración de la URSS, Estados Unidos quiso utilizar los llamados Principios Arcos. El propósito era presionar a las empresas extranjeras para que le exigieran al Gobierno de Cuba cumplir con “normas básicas de derechos humanos y laborales de validez universal”, según los valores de las sociedades capitalistas.

Entre estos estaban “no aceptar la contratación de los trabajadores por agencias intermediarias estatales para las empresas inversoras extranjeras y la confiscación de una parte sustancial del salario de los trabajadores de las empresas con inversiones extranjeras en Cuba”.

Es el mismo fin, privar al Estado de las divisas necesarias que se emplean en el mantenimiento del sistema de salud y de educación gratuitos, la práctica masiva del deporte y el desarrollo de un programa de cultura para el disfrute del pueblo, más otras acciones en beneficio de la población, muy diferente a las sociedades capitalistas donde la medicina es un lucrativo negocio.

La «Ley de Ajuste» para médicos: Un programa para fomentar la deserción

Una de las iniciativas más mezquinas elaboradas por Estados Unidos en su obsesión por destruir el sistema médico, fue el “Cuban Medical Professional Parole”, puesto en vigor en septiembre del año 2006 para incitar a los integrantes de las brigadas médicas a desertar de las misiones donde prestaban servicios, principalmente en Venezuela, Nicaragua y Bolivia.

Dicho programa subversivo estuvo coordinado por el Departamento de Estado y el Departamento de Seguridad Nacional, con el apoyo, directo o indirecto, de los grandes medios de comunicación y la gran prensa.

Héroes anónimos: Reconocimiento a las brigadas médicas cubanas

A pesar de esa cruzada en su contra, las brigadas médicas cubanas cuentan con reconocimiento internacional por su eficiencia en el enfrentamiento al Ébola, la Covid-19, el Cólera y el Dengue Hemorrágico, entre otras enfermedades.

Durante la pandemia de la Covid-19, los médicos cubanos estuvieron presentes en más de 40 países y trabajaron en condiciones muy difíciles por diferentes contextos sociales, culturales y lingüísticos, incluso en circunstancias climatológicas adversas y en regiones remotas de difícil acceso, pero convencidos de lo que representa la salud para esos pueblos.

Formando a los médicos del mundo

Sobreponiéndose a las limitaciones materiales impuestas por el bloqueo económico, comercial y financiero de Estados Unidos contra Cuba, el sistema de formación de profesionales de la salud cubano ha graduado unos 27 mil estudiantes de medicina de 90 países de Europa, Asia, África, América Latina y el Medio Oriente, incluido los Estados Unidos.

Reconocimiento especial tienen los claustros de profesores de la Escuela Latinoamericana de Medicina y de las Facultades que funcionan en las provincias de la Isla. Ante estos datos vale preguntar ¿alguna otra nación en la historia de la humanidad ha hecho algo similar?

La brigada que Bush rechazó

¿Ayuda cubana tras el huracán Katrina? No, gracias, dice EE. UU.

El 19 de septiembre de 2005 en el coliseo de la Ciudad Deportiva de La Habana, en un emotivo acto presidido por Fidel Castro, quedó oficialmente constituido el Contingente Internacional “Henry Reeve”, con médicos especializados en situaciones de desastre y graves epidemias.

Para esa fecha el devastador huracán “Katrina” había azotado varias localidades de Estados Unidos y Fidel le propuso al gobierno yanqui enviar de inmediato 1,500 médicos cubanos capacitados para ayudar a su población, pero la Administración de George W. Bush rechazó la propuesta. En esa ocasión los médicos cubanos no pudieron colaborar con los ciudadanos estadounidenses, pero partieron hacia otras tierras en las que dejaron una huella imborrable.

La maquinaria de la financiación

La USAID financió varios centros de subversión política e ideológica y proyectos de prensa, para desatar campañas de propaganda subversiva contra las brigadas médicas cubanas. En 2019 celebraron un evento titulado “acontecimientos sobre abusos en misiones médicas cubanas en el exterior” en el centro de prensa internacional de la Organización de Naciones Unidas en Nueva York.

En diciembre de ese mismo año la agencia francesa de prensa, AFP, publicó un artículo donde varios médicos cubanos desertores expresaron en una sesión de la Organización de Estados Americanos (OEA), que la labor realizada por las brigadas médicas cubanas “era presa de una esclavitud moderna por parte del gobierno cubano”, con el fin de desprestigiar la labor humanitaria e impedir la entrada de dinero a Cuba.

Esos desertores presentaron en la Corte Federal de Miami una demanda fraudulenta contra funcionarios de la Organización Panamericana de la Salud, por el supuesto papel de intermediarios en el “Programa más médicos” de Cuba.

En 2020 la fundación digital News Association (ADN Cuba) recibió 3 millones 72 mil 123 dólares de la USAID. La Fundación para los Derechos Humanos en Cuba (FDHC) recibió dos millones de dólares para invertir en los denominados “Programas de democracia en Cuba”, para supuestos medios independientes y el flujo libre de información, haciendo énfasis en tratar de desacreditar a los médicos cubanos.

Ese programa renovó un fondo previo de 1,5 millones de dólares que asignó la USAID a la agrupación ADN Cuba durante el período 2022-2024. Dicho presupuesto está vigente desde el 1ro de octubre de 2023 hasta el 30 de septiembre de 2025.

Objetivos claros: La hoja de ruta de la campaña subversiva

Antes de la congelación de los fondos ejecutado por Donald Trump al asumir la presidencia, no se sabía exactamente en qué se había empleado el dinero y al hacer el balance del presupuesto gastado, se conoció que la FDHC solo había justificado 723,631 dólares desde su sede en Florida.

Se conoce que la USAID articuló a través de la Fundación para los Derechos Humanos en Cuba, (FDHC), un programa subversivo contra las brigadas médicas cubanas en América Latina, principalmente en Brasil, México y Guatemala. El programa estuvo dirigido contra el desempeño de las brigadas médicas cubanas principalmente en Brasil, pues era una de las naciones donde había más médicos cubanos.

Entre los principales objetivos de este programa subversivo están:

Difundir campañas nocivas contra las brigadas médicas cubanas y posicionar el tema en los medios de difusión, como una supuesta “explotación forzosa de profesionales en el exterior.”

Evitar la contratación de las brigadas médicas cubanas por países amigos de Cuba como Brasil, con el propósito de impedir que las autoridades cubanas obtuvieran ingresos en divisas por esa vía y contrarrestar la imagen positiva que proyectan los médicos cubanos a escala mundial.

Exponer la supuesta realidad de las misiones médicas cubanas, a través de noticias tergiversadas y falsas que se refirieran a nuevas contrataciones, supuestamente violatorias por denuncias de médicos y familiares, ante presuntas infracciones del estado cubano a los derechos de los médicos y las normas de la Organización Internacional del Trabajo (OIT).

Mostrar, a través de denuncias y falsos testimonios, la supuesta ineficiencia del Estado cubano sobre el funcionamiento de su sistema de salud pública, responsabilizándolo por los denominados “trabajos forzados” a los que supuestamente son sometidos los médicos cubanos.

Buscar apoyo en instancias multilaterales y con parlamentarios de derecha de varios países, que pudieran presionar y respaldar las denuncias y las campañas contra Cuba relacionadas con las brigadas médicas.

La subversión contra las brigadas médicas cubanas se actualiza

Parte de las acciones de este programa subversivo financiado por la USAID, incluyó un presupuesto para que la FDHC subcontratara a organizaciones integradas por elementos contrarrevolucionarios cubanos en América Latina. La asesoría de los programas contra los médicos cubanos estuvo a cargo de los miembros de la FDHC, Milena del Río do Valle y Hugo Antonio Acha. Estas personas se trazaron como objetivo amplificar campañas nocivas contra las misiones cubanas de colaboración médica, así como potenciar agrupaciones que pudieran brindar sus testimonios para engrosar un expediente con falsas pruebas contra Cuba.

Año 2023

En el 2023 el programa continuó con la licitación abierta por la USAID para cubrir los gastos de su actividad contra las brigadas médicas cubanas. Previamente la USAID había financiado a la Fundación Víctimas del Comunismo, con más de tres millones de dólares para el desarrollo de acciones contra el personal de salud cubano que prestaba servicios en diferentes países. La USAID había otorgado financiamiento a los principales centros de subversión política e ideológica y a otros proyectos de prensa, dirigidos a desprestigiar a las brigadas médicas cubanas.

El dinero asignado por la USAID fue utilizado para promover la deserción de médicos cubanos, por indicación expresa del congresista Mario Díaz-Balart y la aprobación del senador Marco Rubio.

Por su parte, la organización “Green Cross Team” incrementó una intensa campaña mediática a través de juegos electrónicos y redes sociales, con el fin de promover la deserción de miembros de las brigadas médicas cubanas en América Latina, especialmente en México.

Año 2024

El 17 de junio de 2024 realizaron una reunión en la sede de la FDHC en Miami, encabezada por el presidente de esa Fundación Antonio Costa, con el objetivo de organizar varios encuentros con parlamentarios europeos y lograr el suficiente apoyo para incrementar las campañas contra Cuba en esa instancia internacional.

Al día siguiente se financió un encuentro académico celebrado en la Universidad Internacional de Florida (FIU), con el título “lucha contra el trabajo forzoso en las brigadas médicas cubanas”. Ese evento sin precedentes, intentó reunir expertos en el tema y las “supuestas víctimas” de las brigadas médicas cubanas, brindándole un acompañamiento académico a este programa subversivo.

Una coalición fabricada: El OCDH y su red de organizaciones

En septiembre de 2024 la FDHC organizó un seminario internacional titulado “Autoritarismos y derechos humanos en América Latina, con énfasis en Cuba”, realizado en la Universidad Federal de Goias, en la ciudad brasileña de Goiania, al que asistieron directivos de centros subversivos anticubanos como Freedom House.

Además, participaron como contratistas por la NED el colombiano Sergio Ángel Baquero del programa Cuba de la “Universidad Sergio Arboleda” y Magdelivia Hidalgo García de la FDHC, entre otros elementos anticubanos. Las acciones ejecutadas sirvieron de excusa para reportar gastos, atribuir resultados a la USAID y ejecutar la mayor cantidad del financiamiento entregado antes de las elecciones presidenciales en Estados Unidos, de noviembre 2024.

El Observatorio Cubano de Derechos Humanos (OCDH), engendro anticubano radicado en España, recibió un millón 450,048 dólares, vigente hasta el 30 de septiembre de 2025, proyecto certificado en el contexto de los “programas de asistencia exterior”. Dicho presupuesto fue aprobado desde el 1ro de octubre de 2022 y utilizado en sus sedes de España y Panamá.

Los ataques a las brigadas médicas cubanas

Por su parte, el OCDH conformó una coalición contra las brigadas médicas cubanas, aliándose con los grupos contrarrevolucionarios fabricados en el exterior por los Servicios Especiales de Estados Unidos, entre ellos: CADAL, CUBALEX, Cuba Decide, Archivo Cuba, Red Femenina de Cuba, Instituto Británico de Derecho Internacional y Comparado, Gremio médicos cubanos libres, Civil Rights Defender, People in Need, Asociación Sindical Independiente de Cuba (ASIC) y el Instituto Cubano por la libertad de expresión y prensa (ICLEP).

Esa “coalición” integrada por una docena de organizaciones, sin apoyo interno en la Isla y construidas como parte de la estrategia subversiva contra la Revolución cubana, elaboró unos denominados “informes de incidencia”, que tratan sobre el supuesto “trabajo forzoso que se impone en las brigadas médicas cubanas”. El fin es cortar toda entrada de dinero a Cuba, para ahogar económicamente a la Revolución y exponerla como un estado fallido.

El 30 de septiembre de 2024 la USAID aprobó otro presupuesto de 1,1 millón de dólares a la organización contrarrevolucionaria ADN Cuba, con fecha límite de contrato para el 29 de septiembre de 2026. El objetivo es promover más información nociva sobre Cuba, incluida la sistemática difamación contra los médicos cubanos que prestan servicios en diferentes naciones.

La estrategia continúa: De Biden a Trump y la sombra de Rubio

Durante la Administración de Joe Biden se manifestó una creciente actividad de la USAID y la NED con los grupos anticubanos en Miami, que financiaron proyectos para tratar de potenciar el denominado “periodismo independiente” dentro del territorio cubano, e incrementar el financiamiento para actuar contra las brigadas médicas cubanas, mediante la divulgación de noticias falsas y campañas de descrédito a escala internacional, aprovechando las posibilidades que brindan Internet y las nuevas tecnologías de la información y las comunicaciones.

En este proceso subversivo están incluidos: la CIA y su Grupo de Acción Política (GAP) del Centro de Actividades Especiales, el Departamento de Estado, el Grupo Fuerza de Tarea en Internet creado en 2018-2019 y el Grupo Operativo de Internet para la subversión en Cuba aprobado el 23 de enero del 2018 por el Departamento de Estado, para subvertir el orden interno en Cuba bajo las directrices aprobadas por el presidente Donald Trump, en su memorando presidencial del 16 de junio del 2017.

Ese grupo lo integran representantes del gobierno, entidades “No Gubernamentales”, como la USAID, Freedom House, la Agencia de Seguridad Nacional (NSA) y el Buró de Transmisiones hacia Cuba, responsable de Radio y TV Martí. En ese período el financiamiento de la USAID procedió de la oficina regional de América Latina y el Caribe, aplicado por su oficina de gestión de adquisiciones y asistencia.

Con el regreso de Donald Trump a la Casa Blanca en 2025, después de la etapa inicial de recortes financieros e incremento de los aranceles a todas las naciones del planeta y la desintegración de la USAID, el trabajo fue retomado por el Departamento de Estado dirigido por Marco Rubio y se continúa sufragando económicamente el programa contra las brigadas médicas cubanas, dirigido a privar al gobierno revolucionario de los millones de dólares que ingresan anualmente por esa vía.

Presión y resistencia: Los países que defienden a las brigadas médicas cubanas

El programa subversivo contra Cuba ha causado mucho daño a las naciones que reciben esa asistencia médica, porque carecen de suficientes médicos, enfermeras y técnicos de la salud, a pesar de ser países que mantienen relaciones diplomáticas, militares, políticas, económicas y comerciales con Estados Unidos.

Todo forma parte de un diseño cuidadosamente estructurado, con el objetivo de presionar a los gobiernos que necesitan los servicios médicos, para que no acepten bajo ningún concepto la colaboración de las brigadas médicas cubanas.

A pesar de las fuertes presiones políticas y económicas, incluida la gira realizada recientemente por el Caribe de Marco Rubio como Secretario de Estado, la mayoría de esas naciones se mantienen firmes, porque sus gobernantes y la población han comprobado la calidad profesional y el humanismo que caracteriza al personal de salud pública cubana, dos cualidades que no abundan en muchas naciones, incluso en Estados Unidos donde la salud pública es un negocio muy lucrativo.

Médicos, no bombas. La respuesta humanitaria que perdura

Cuba responde a las solicitudes de colaboración médica que con todo derecho le formulan los gobiernos que carecen de una infraestructura eficiente para combatir enfermedades que afectan la salud y dañan la calidad de vida de sus ciudadanos. Cuba envía médicos y no bombas como hace Estados Unidos.

Quienes se niegan a rechazar la presencia médica cubana, son sancionados por Estados Unidos con diferentes medidas como la restricción de visados y presiones diplomáticas contra quienes solicitan los servicios de salud cubanos.

Noventa brigadas del Contingente “Henry Reeve”, integradas por unos 13,498 especialistas, han prestado servicios en 55 países, atendido a más de ocho millones de personas y salvaron la vida a más de 166 mil seres humanos, lo cual es un argumento suficiente para acallar las campañas subversivas contra las brigadas médicas cubanas.

“El médico es como un pastor, un sacerdote, un misionero, un cruzado de la salud”

Fidel Castro Ruz

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