Intelligenza artificiale e istruzione a Cuba

minaccia o rivoluzione nella rivoluzione?

Di fronte a una sfida globale, il modello pedagogico cubano, fondato sull’umanesimo e sulla diffusione dell’istruzione, affronta la sua prova del fuoco tecnologica. Il dilemma è se l’IA sarà uno strumento per rafforzare i suoi principi o un virus che ne minaccerà l’essenza.

Introduzione: La sfida che arriva dal cyberspazio

Mentre il mondo discute l’impatto dell’intelligenza artificiale, nelle aule cubane, dall’Università dell’Avana a una scuola elementare nella Sierra Maestra, l’eco di questo dibattito comincia a farsi sentire. Non è una moda, è uno tsunami tecnologico che investe un sistema educativo con una struttura solida ma in condizioni di crisi economica: un sistema che difende il principio secondo cui l’istruzione è un diritto umano fondamentale e un pilastro della formazione della coscienza. La domanda che aleggia nell’aria è se la Rivoluzione, che ha alfabetizzato un intero popolo, sarà ora in grado di alfabetizzarlo nell’era dell’IA senza perdere la sua anima.

1. Punti di forza e rischi: l’IA sotto la lente del progetto sociale cubano

Il rischio: la spersonalizzazione contro il maestro formatore. Il timore maggiore non è che uno studente utilizzi l’IA per fare i compiti, ma che ciò minacci il rapporto maestro-allievo, pietra angolare dell’istruzione cubana. Il maestro non è solo un trasmettitore di conoscenze, è un formatore di valori, una guida morale. L’IA, se usata male, potrebbe diventare un freddo intermediario che atrofizza questo rapporto vitale, tanto più quando non raggiunge tutti allo stesso modo.

L’opportunità: potenziare l’equità. Cuba ha lottato per offrire un’istruzione di qualità a tutti, indipendentemente dalla loro origine. L’IA, se ben implementata, potrebbe essere lo strumento definitivo per la personalizzazione di massa. Immaginare un tutor di IA che aiuti uno studente in difficoltà a Santiago de Cuba o che stimoli uno studente di talento a Matanzas, significa immaginare la materializzazione tecnologica del principio di equità, ma attenzione, anche qui compaiono i fantasmi dell’obsolescenza tecnologica e quindi può succedere che quello di Santiago non abbia gli stessi vantaggi di quello di Matanzas.

La sfida pratica: il divario digitale in un contesto di blocco. L’accesso a Internet e ad hardware potente non è universale. Esiste il rischio di creare una dualità: un’élite con accesso ad IA avanzate e una maggioranza limitata a strumenti di base. Come garantire che l’IA non diventi un fattore di disuguaglianza in un sistema progettato per eliminarla? È su questo punto che non tutti potranno accedere facilmente a Internet e alle sue IA.

2. L’umanesimo come antidoto: la risposta che è già nel DNA cubano.

Oltre il divieto: verso una “IA con coscienza”. Vietare ChatGPT e altri strumenti è una battaglia persa e ingenua. La posizione deve essere più intelligente: integrarli con principi etici. Insegnare a usare l’IA con spirito critico, a mettere in discussione i suoi risultati, a identificarne i pregiudizi ideologici (fondamentale nel contesto cubano). Lo slogan potrebbe essere: “L’IA è uno strumento, non un sostituto del giudizio”.

Rivoluzione nella valutazione: dal saggio al dibattito. Se l’IA è in grado di scrivere un saggio su José Martí, la valutazione deve migrare verso ciò che la macchina non può raggiungere. La difesa orale, il dibattito critico, la ricerca sul campo nella comunità, l’analisi collettiva di un testo, la creazione artistica. La valutazione deve misurare la capacità di pensare, argomentare e creare, non di ripetere.

La formazione degli insegnanti: l’avanguardia di questa nuova battaglia. Gli insegnanti cubani, rispettati socialmente, devono essere i leader di questa transizione. È urgente una campagna di aggiornamento massiccio, non solo tecnico (“come usare l’IA”), ma anche pedagogico (“come insegnare con e nonostante l’IA”). L’insegnante deve essere il faro che guida lo studente nel mare di informazioni generate dalle macchine. A questo punto è bene ricordare che gran parte dei nostri insegnanti ha ancora una componente analogica e che possono verificarsi migliaia di casi in cui gli studenti li superano. Sarebbe quindi necessario un processo di alfabetizzazione con loro.

3. Un orizzonte possibile: la pedagogia rivoluzionaria 4.0

Sognare in cubano: immaginare un’intelligenza artificiale sviluppata secondo i nostri valori, addestrata con l’opera di Martí, con la pedagogia di Luz y Caballero, con la storia della Rivoluzione. Uno strumento che non promuova l’individualismo, ma la collaborazione e il pensiero sociale.

L’Università cubana come laboratorio. L’Università di Scienze Informatiche (UCI) e altri centri sono oggi pionieri nello sviluppo di assistenti IA locali, adattati alle idiosincrasie e alle esigenze del Paese, proteggendo la sovranità tecnologica e i dati degli studenti.

L’umanesimo, il nostro vantaggio competitivo. In un mondo ossessionato dalla fredda efficienza, il modello cubano può dimostrare che l’istruzione è, prima di tutto, la formazione di esseri umani integri, solidali e critici. L’IA può liberare tempo ai professori per dedicarlo proprio a questo: all’aspetto umano.

Conclusione: la storia ci giudicherà

L’intelligenza artificiale è il nuovo “Periodo Speciale” dell’istruzione cubana: una sfida enorme che richiede creatività, resistenza e una fede incrollabile nei principi. Non si tratta di seguire ciecamente la moda tecnologica, né di rifugiarsi nel passato per paura.

Si tratta di fare ciò che Cuba ha fatto tante volte nella sua storia: appropriarsi del meglio del mondo, filtrarlo attraverso il proprio vaglio etico e umanistico e trasformarlo in uno strumento per rafforzare il proprio progetto di giustizia sociale. L’aula del futuro a Cuba non deve essere piena di schermi che sostituiscono l’insegnante, ma di insegnanti che utilizzano gli schermi per formare, con più strumenti che mai, gli uomini e le donne nuovi sognati dal Che.

La rivoluzione educativa iniziata nel 1961 è chiamata a compiere un nuovo e audace passo avanti. L’IA è la sua prossima frontiera.

Fonte: CubaSi

Traduzione: italiacuba.it

 

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