Il blocco non resiste a un tratto di penna

bloqueo vidaDa quella pessima ora in cui apparve la Legge Helms-Burton, l’eliminazione del blocco è diventata una facoltà del Congresso degli Stati Uniti.

Senza dubbio questo stesso Frankestein legale concede ampie facoltà presidenziali per – con le concessioni di licenze – ammettere transazioni proibite.

Per questo s’insiste perchè Obama faccia valere le sue prerogative per trasformare il blocco in un formaggio con più buchi che sostanza.

Solamente con una firma, il presidente nordamericano può, per esempio, permettere l’uso del dollaro nelle operazioni commerciali cubane e consentire che si realizzino mediante il sistema bancario nordamericano, oltre ad offrire alle entità cubane la possibilità di aprire conti nelle banche statunitensi.

Per ottenere tutto questo bastano una penna e una buona dose di volontà politica.

 C’è sempre molto da fare

 Cancellare la politica di persecuzione finanziaria contro Cuba, oggi è una decisione che dipende interamente dalla volontà politica dell’amministrazione Obama.

Senza dover affrontare il Congresso, il presidente può assumere varie decisioni, come l’autorizzazione delle esportazioni a Cuba di merci statunitensi o l’entrata nel mercato nordamericano di prodotti cubani molto richiesti, come tabacco e rum o i medicinali biotecnologici.

Obama inoltre può permettere la concessione di crediti, prestiti o finanziamenti generali a entità cubane per acquistare negli USA prodotti statunitensi, con l’eccezione di quelli agricoli che sono proibiti per legge.

Le facoltà del presidente per il caso di Cuba hanno un grande spazio per la loro applicazione e Obama può dimostrare che il blocco si affievolisce con un tratto di penna.

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