Discorso José Ramón Machado Ventura

logo PCCDiscorso del compagno José Ramón Machado Ventura, secondo segretario del Comitato Centrale del Partito e vicepresidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, nella cerimonia per il 50º anniversario della creazione del Comitato Centrale del Partito e la fondazione del quotidiano Granma.

Compagne e compagni:

Il 3 ottobre del 1965, in una cerimonia svolta nell’allora teatro Chaplin,oggi Karl Marx, avvennero vari fatti che fissarono in modo indelebile quel giorno nella storia della Patria.

Il Partito prese il suo nome definitivo: Partito Comunista di Cuba.

Si annunciò la decisione di farlo contare con un organo ufficiale che si sarebbe chiamato Granma.

Si presentò il suo Comitato Centrale e, per spiegare l’assenza del Che tra i suoi membri, Fidel lesse la lettera di commiato che gli aveva scritto.

Il Partito è frutto legittimo della Rivoluzione.

Per intendere pienamente il significato di quegli avvenimenti è imprescindibile ricordare che il Partito è frutto legittimo della Rivoluzione.

La sua radice deriva da qual che Martí fondo nel 1892 per organizzare la guerra necessaria e il suo precedente più immediato in quello che avevano organizzato Mella, Baliño e Rubén, della cui feconda storia ha fatto un brillante riassunto nel suo 90º anniversario, appena tre mesi e mezzo fa, il compagno Jorge Risquet, deceduto recentemente.

Quel primo Partito Comunista si sommò al Movimento Rivoluzionario 26 di Luglio e al Direttivo Rivoluzionario 13 di marzo, nella lotta che condusse alla fine della sanguinaria dittatura di Batista.

Queste tre organizzazioni strutturalmente erano assolutamente differenti, ognuna aveva la sua direzione,realizzava la sua tattica e operava in una sfera d’azione.

Era una necessità imperiosa la ricerca di un avvicinamento tra i rivoluzionari che, pur con metodi differenti, avevano un obiettivo in comune: consolidare la Rivoluzione Cubana.

Dopo il trionfo, l’azione indipendente di quelle tre forze politiche intorpidiva il coordinamento delle attività e la congiunzione degli sforzi.

Nei primi momenti si realizzarono incontri sporadici tra le direzioni delle tre forze. Sino a che avvenne, come segnalò il compagno Fidel, una fusione di fatto, come risultato dell’avvicinamento, dei contatti che avevamo da prima della guerra e degli ulteriori, dell’abito che si creò di consultarci per i problemi più importanti.

Con la sua visione dell’importanza strategica dell’unità, Fidel fu alla testa del processo di formazione delle Organizzazioni Rivoluzionarie Integrate (ORI), concepite come un organismo transitorio per dirigere la società e preparare le condizioni verso la coesione completa di tutti i rivoluzionari.

In tutte le province si consolidò il processo per formare le strutture di direzione delle ORI con i dirigenti delle tre organizzazioni, mentre si creavano le cellule di base nei centri di produzione industriali e agricoli.

Senza dubbio questo processo d’unità rivoluzionaria non trascorse esente di difficoltà.

Nel lavoro di creare un nuovo partito in breve tempo, cominciarono a sorgere serie contraddizioni dovute ad alcune posizioni ed errori settari.

Cioè, come dichiarò lo stesso Fidel: “Nessun processo di questa importanza si sviluppa idillicamente!”

Superati gli errori del settarismo si costituì ufficialmente la Direzione Nazionale delle ORI. Nella riunione del 22 marzo del 1962 si adottarono gli accordi di nominare Primo Segretario il compagno Fidel, Secondo Segretario il compagno Raúl, formare una segreteria e inoltre nominare lo sperimentato dirigente comunista Blas Roca Calderío come direttore del quotidiano Hoy.

Con quelle decisioni, partendo dalle idee di Fidel, il Partito cominciò a rinforzarsi per la via della riorganizzazione dei nuclei alla base.

Vogliamo segnalare che affrontando le manifestazioni settarie, Fidel aveva fatto un apporto straordinario alla teoria e alla pratica dell’organizzazione di un partito rivoluzionario al potere.

Una delle principali idee del nostro Comandante in Capo divenne la guida nella costruzione del Partito in tutti quegli anni e sino ai nostri giorni.

Lui stesso lo spiegò l’11 aprile del 1962, quando a proposito delle relazioni tra il Partito e le masse disse:

“La Rivoluzione si fa per le masse e a favore delle masse.

Questa è la ragione d’esistere del Partito, e tutto il suo prestigio, tutta la sua autorità saranno in relazione con il reale vincolo che avrà con le masse. Questo Partito non avrà autorità con le masse perché è il Partito, ma sarà il Partito per l’autorità e il prestigio che avrà di fronte alle masse.

Se non ha vincoli con le masse, né prestigio o autorità di fronte alle masse, non è il Partito; si trasforma in un’organizzazione rachitica, povera, e sarà sempre meno Partito perché la sua ragione d’essere sta nel suo vincolo con le masse.

Quel che è stato riferito a proposito della qualità umana e rivoluzionaria che devono avere coloro che aspirano ad essere membri, del partito è divenuto una norma della costruzione del Partito.

Fidel segnalò, su questo principio:

“Dobbiamo stabilire veri requisiti per appartenere al nucleo e prima di tutto essere lavoratori esemplari”.

Da allora si applicarono due norme fondamentali per decidere l’entrata nel Partito: primo, consultare i lavoratori per sapere la loro opinione su coloro che si possono considerare lavoratori esemplari.

Secondo, selezionare per gli organismi corrispondenti del Partito coloro che hanno meriti sufficienti per essere militanti.

Nel maggio del 1963, le Organizzazioni Rivoluzionarie Integrate divennero il Partito Unito della Rivoluzione Socialista di CUBA (PURSC).

Non si trattava di un semplice cambio di nome: il concetto di organizzazioni rivoluzionarie integrate non corrispondeva già più a quello che era il Partito in quel momento, alla sua composizione, alla qualità dei suoi militanti, alla purezza delle sue fila, alle sue funzioni e ai suoi metodi di direzione.

Il PURSC cominciò, a partire dal 1964, a sviluppare assemblee di rinnovo e ratificazione dei mandati delle organizzazioni di base sino al livello provinciale.

Tutto quel processo segnò una nuova tappa nello sviluppo del Partito Comunista Cubano.

E precisamente 50 anni fa , il primo ottobre del 1956 si realizzò una trascendentale riunione della Direzione del PURSC con la partecipazione dei suoi dirigenti provinciali e regionali, nella quale il compagno Fidel informò degli accordi riferiti,di cambiare il nome del Partito, costituire il Comitato Centrale e il Burò Politico, la segreteria, le commissioni di lavoro, e fondere i due quotidiani dell’ organizzazione.

La decisione era che il quotidiano Hoy, del Partito Socialista Popolare, e il quotidiano Revolución, del Movimento 26 di Luglio, si sarebbero uniticon il nome glorioso e storico di Granma.

Il 2 ottobre si svolse la prima riunione del Comitato Centrale recentemente costituto. Quel giorno, nell’ultima edizione del quotidiano Revolución

Si pubblicarono i nomi dei membri del Comitato Centrale, del suo Burò Politico, della Segreteria e delle sue cinque commissioni: quella delle Forze Armate Rivoluzionarie e la Sicurezza dello Stato. Poi la Economica; quella degli Studi Costituzionali, dell’Educazione e delle Relazioni Estere.

La costituzione del Comitato Centrale dotava il Partito di un Organo che da allora operò come centro nella conduzione della vita politica del paese, dove analizzare e decidere le politiche che la loro esecuzione divennero fondamenta nel cammino socialista scelto e che, nella sua stessa integrazione, era espressione della volontà unitaria delle forze rivoluzionarie.

Il 3 ottobre del 1965, fu presentato il Comitato Centrale.

Fidel, riferendosi a coloro che ne facevano parte, segnalò:

“Non c’è episodio eroico nella storia della nostra Patria degli ultimi anni che non sia rappresentato qui; non c’è sacrificio, non c’è combattimento, non c’è prodezza – militare o civile – eroica o creatrice che non sia rappresentata. Non c’è settore rivoluzionario o sociale che non sia rappresentato(…) in questo Comitato Centrale.

A proposito dell’accordo riferito alla denominazione del Partito, Fidel precisò: “È necessario che il nome del nostro Partito dica non quello che siamo stati ieri, ma quello che siamo oggi e quello che saremo domani”.

Allora avvenne il momento della fondazione, indimenticabile, nel quale Fidel chiese ai presenti nel teatro:“ Qual’è a vostro giudizio il nome che deve avere il nostro Partito? In mezzo a molti applausi lui lo domandò ancora e da tutte le parti del teatro si sentirono esclamazioni di “Comunista!”

E Fidel proclamò vibrante: “Partito Comunista di Cuba!”

“Questo Partito è nato da due fattori essenziali e fondamentali, inestimabili; l’unione di tutti i rivoluzionari e una dottrina scientifica, una filosofia politico – rivoluzionaria: il marxismo leninismo (…)

“E dovremo vegliare sempre per queste due cose: l’unità e la dottrina, perché sono i nostri pilastri fondamentali”,assicurò Fidel.

In quell’istante del suo intervento, Fidel specificò: “C’è un’assenza nel nostro Comitato Centrale, di qualcuno che possiede tutti i meriti e tutte le virtù necessarie al grado più alto per appartenervi e che, senza dubbio, non appare tra i membri del nostro Comitato Centrale”.

Tutti sapevano che si trattava del Comandante Ernesto Che Guevara.

È impossibile dimenticare la voce rotta dall’emozione con cui Fidel lesse la commovente lettera di commiato del Guerrigliero Eroico che già combatteva in altre terre.

La prima edizione del quotidiano Granma conserva per i posteri l’essenza di tutto quello che accadde in quel 3 ottobre del 1965.

Con quelle storiche decisioni si concludeva essenzialmente il processo di formazione del Partito Comunista, iniziato nell’aprile del 1961.

Ma il Partito non si fermò: negli anni ha arricchito il suo arsenale ideologico come organizzazione, dimostrando che non si può portare avanti una Rivoluzione senza una forte e disciplinata organizzazione politica; che la serietà di un Partito rivoluzionario si misura con l’atteggiamento che assume di fronte ai propri errori, che il Partito non è un regalo senza sacrificio, che il Partito è il miglior frutto della Rivoluzione.

Questo è un partito d’avanguardia che domanda ad ognuno dei suoi militanti di pensare con la propria testa, di esprimersi liberamente nel seno degli organi del Partito e di agire uniti; che educa e apprende nel suo permanente contatto con il popolo lavoratore, che ha come stile di lavoro la conoscenza in ogni momento delle difficoltà, dei criteri e delle proposte delle masse. Che ha educato varie generazioni di cubani, che ha condotto con fermezza e intelligenza la resistenza del popolo. Che ha per ideologia gli insegnamenti di Marx, Engels e Lenin, la dottrina martiana, le idee creatrici e l’esempio di Fidel e di Raúl.

Un solo Partito, come lo predicò Martí.

Perchè di fronte ai sogni dell’imperialismo di frammentare la nostra società, dividerla in mille pezzi, il nostro scudo principale è l’unità.

Ed è il Partito l’avanguardia organizzata del popolo, che assicura con lui la continuità storica della Rivoluzione.

Compagni e Compagne:

In un giorno di verifica come quello di oggi, nel quale rinnoviamo l’impegno con i fondatori del Partito e del suo Comitato Centrale, in cui ci sentiamo orgogliosi perchè centinaia di migliaia di cubani hanno esteso il legato internazionalista del Che in onorate missioni militari e civili in altre terre del mondo; perchè continuiamo a desiderare che le nuove generazioni si forgino come lui, rendiamo omaggio ai fondatori del Quotidiano Granma e a tutti coloro che per 50 anni hanno reso possibile che il nostro Partito e il nostro popolo contino con questo insostituibile mezzo d’informazione, insegnamento, ideologia e cultura.

Noi ci sentiamo legittimamente orgogliosi del nostro organo ufficiale per quanto ha contribuito a chiarire della politica del Partito, a mobilitare la militanza e il popolo, a forgiare il consenso e rinforzare l’unità, difendere, insomma la Rivoluzione.

Esortiamo a continuare ad avanzare nell’applicazione dei cambi che Granma necessita, per avvicinarlo sempre più a quello che la gente spera e desidera dal giornale, migliorando il disegno e la profondità dei suoi contenuti, la sua visibilità in Internet e la sua portata nelle reti sociali.

Cambiare tutto quello che dev’essere cambiato, mantenendoci fedeli alle sue radici.

Granma, lo possiamo dire pienamente, è necessario oggi e continuerà ad esserlo nel futuro.

Cari compagni e compagne:

Il Partito è stato al fronte dei compiti più importanti e complessi della Rivoluzione.

Oggi è immerso nell’attualizzazione del nostro modello economico e sociale e nell’implementazione delle Linee di Politica Economica e Sociale del Partito e della Rivoluzione approvate nel Sesto Congresso e gli obiettivi tracciati nella prima Conferenza Nazionale.

Siamo già coinvolti nel processo delle Assemblee dei Comitati Municipali del Partito, che precedono il Settimo Congresso che si svolgerà nel mese di aprile dell’ anno prossimo.

Il Partito Comunista di Cuba è cresciuto, si è rinforzato e durerà eternamente.

Il Partito Comunista di Cuba sarà sempre la colonna vertebrale della resistenza della nazione cubana!

VIVA IL PARTITO COMUNISTA DI CUBA!

VIVANO FIDEL e RAÚL!

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