Venezuela ieri e oggi in cifre

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Estadisticas-Venezuela-antes-y-durante-la-Revolucion-Bolivariana-600x450Con l’approssimarsi delle prossime elezioni previste per il 6 di dicembre, gli attacchi mediatici contro il Venezuela si intensificano. L’obiettivo è quello di dipingere un paese alla deriva, prossimo al caos, portato allo sbando da una classe dirigente corrotta e incapace.

I fatti, però, hanno la testa dura e raccontano una situazione ben diversa da quella narrata dal circuito mainstream che risponde più al classico meccanismo del wishful thinking che alla reale situazione venezuelana.

Un primo importante dato è quello riguardante la disoccupazione, che è stata dimezzata rispetto periodo in cui in Venezuela venivano apllicate le ricette neoliberiste come quelle attualmente in voga in Europa: dal 10,6% del 1999 si è passati all’attuale 5%. Analogamente è stata ridotta la disoccupazione giovanile che fa segnare un calo del 7,7%: dal 18,9% del 1999 al 5,4% attuale.

Altro campo dove il Venezuela avanza è quello relativo alla lotta alla povertà. I dati affermano che la povertà estrema è stata dimezzata: 10,8% nel 1998, 5,4% attualmente. Mentre la malnutrizione è stata letteralmente abbattuta visto che nel 1998 faceva segnare un 21%, adesso divenuto 2%. Un importante obiettivo raggiunto dal Venezuela, confermato dal premio ricevuto dalla FAO, che ha voluto rendere omaggio al risultato raggiunto dai governi di Chávez e Maduro. Tanto che la Food and Agriculture Organization delle Nazioni Unite ha voluto dedicare il suo programma internazionale per l’eliminazione della fame al Comandante Chávez.

I cambiamenti avvenuti in Venezuela sono stati reali e non astratti. I governi di Chávez e Maduro hanno significativamente migliorato le condizioni di vita dei venezuelani, circostanza che la retorica neoliberista non può negare. Il Venezuela di oggi è il paese che a livello regionale fa segnare il più basso livello di disuguaglianza, misurato dal coefficiente di Gini, che è sceso dallo 0,5 allo 0,382.

La spesa sociale è più che raddoppiata: nel 1998 veniva investito l’11,3% del Prodotto Interno Lordo, mentre attualmente la cifra supera il 23%. Oltre 20 milioni di persone hanno beneficiato delle cosiddette ‘Missioni Sociali’. Attualmente 2,1 milioni di persone ricevono una pensione di vecchiaia, mentre in epoca di regime neoliberista solo in 387mila ricevevano una pensione.

Altro ambito dove il Venezuela ha compiuto grandi passi avanti rispetto al passato è quello relativo alla salute pubblica. La Missione ‘Barrio Adentro’, che garantisce assistenza primaria grazie a 8300 medici cubani e 7000 cliniche, ha permesso di salvare la vita a circa 1,4 milioni di persone. La mortalità infantile è stata drasticamente ridotta, mentre aumenta il numero di medici per abitanti: dai 18 ogni 10mila del 1998 agli attuali 58.

Bisogna poi ricordare che i governi bolivariani negli ultimi 15 anni si sono impegnati nel costruire una infrastruttura industriale e agricola praticamente inesistente, visto che i governi dei precedenti 40 anni non avevano mai affrontato la questione.

Infine, si può osservare che mentre in Venezuela nonostante la caduta del prezzo del petrolio e una tremenda guerra economica aumenta l’aspettativa di vita e cala il tasso di povertà, nel cuore della Vecchia Europa governata da quelle politiche di austerity già sperimentare in America Latina, accade l’esatto contrario: il caso della Grecia lo dimostra in maniera lampante.

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