Blocco USA contro Cuba farà la fine dell’ALCA

Rubén Abelenda,

Bloqueo_Dialisis JPG(3)Sono sicuro che uno dei giganti della Nuestra América, Hugo Chávez, direbbe oggi che il blocco degli Stati Uniti contro Cuba se ne andrà al diavolo, allo stesso modo in cui lo scomparso presidente venezuelano aveva affermato, pieno di vita 10 anni fa, a Mar del Plata, in Argentina, riferendosi all’Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA).

Quella frase di Chávez sull’ALCA, un’altra fallita invenzione neoliberista di Washington per continuare a dominare la Patria Grande, è passata alla storia, come molte altre sue che manterranno eternamente la loro validità.

Di fronte ai nuovi avvenimenti relativi a Stati Uniti e Cuba, non ho il minimo dubbio che l’architetto della Rivoluzione Bolivariana in Venezuela ripeterebbe, sulla guerra economica, commerciale e finanziaria che ancora la Casa Bianca applica a Cuba, quello che dieci anni fa ha espresso con certezza a Mar del Plata.

E indubbiamente come l’ALCA è crollata, il muro del blocco imposto da Washington all’Isola caraibica si sgretolerà molto prima di quanto alcuni pensano, anche se l’attuale presidente nordamericano, Barack Obama, non ha applicato tutti i suoi poteri per intaccarlo, e il Congresso dell’impero del Nord brutale e incerto non ha fatto niente per mettere fine a quell’aggressiva e fallita politica.

Lo stesso Obama ha ammesso che tale condotta ostile verso Cuba di successive amministrazioni statunitensi non ha più senso, mentre la maggioranza dei suoi compatrioti è a favore dell’abolizione del blocco, e anche della normalizzazione dei legami tra i due paesi vicini.

D’altra parte, il 27 ottobre scorso l’Assemblea Generale dell’ONU ha adottato per la ventiquattresima volta consecutiva una nuova Risoluzione che esige la fine del blocco di Washington al popolo cubano.

blocco obama-191La Risoluzione delle Nazioni Unite è stata approvata con 191 voti a favore dalle 193 nazioni che formano la maggior organizzazione internazionale, un vero record, e solo gli Stati Uniti e Israele si sono opposti, e questo dimostra quali sono gli ‘isolati’ di questo mondo.

Degli analisti ritengono che questo atteggiamento di Washington all’ONU sia stato un nuovo show di prepotenza imperiale, e un’altra evidenza che le costa molto riconoscere la sua sconfitta di fronte a Cuba, che ha resistito alla più prolungata guerra applicata a un paese nella storia contemporanea.

Gli stessi analisti ritengono che il blocco alla maggiore delle Antille rimane intatto, ma contemporaneamente pensano in che la realtà dimostra che questo muro cadrà sotto il proprio peso, perché non ha nessun senso nella situazione attuale, e ancor meno dopo il ripristino delle relazioni diplomatiche tra Washington e La Habana.
Delegazioni commerciali, di accademici, sportivi, artisti e statunitensi di altrettanti ambiti viaggiano sempre di più a Cuba alla ricerca di esplorare affari e aprire ponti di scambi vantaggiosi per i due paesi e i due popoli.

La Fiera Internazionale di La Habana (FIHAV-2015) che si tiene in questi giorni nella capitale cubana è un esempio di questo, e un presagio che il blocco è condannato a morire come è successo all’ALCA.

Saggio e grande Chávez, che vivrà sempre tra noi, e sempre guiderà il Venezuela e la Nuestra América per sentieri ‘Hasta la Victoria Siempre’, come ha fatto e continua a fare il leader della Rivoluzione cubana Fidel Castro, uno dei suoi veri amici.

Traduzione: Redazione di El Moncada
http://www.cubadebate.cu

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