Il Blocco finanziario si mantiene

Arthur Gonzalez  https://heraldocubano.wordpress.com

blocco stop ONUColoro che credevano che l’autorizzazione, rilasciata dal Dipartimento del Tesoro USA, alla Stone Bank della Florida, attraverso l’OFAC, perchè accettasse operare con la Sezione d’Interessi di Cuba a Washington (SICW), fosse la fine del blocco finanziario a Cuba, ora si rendono conto di quanto ingannevole fu la decisione che solo perseguiva l’interesse di aprire la loro ambasciata a L’Avana.

Se Cuba non otteneva questa possibilità non ci sarebbero le ambasciate, ciò che sottolineò il Ministero degli Esteri di Cuba, perché da quasi due anni banche, situate negli USA, si rifiutavano di avere loro operazioni con la SICW.

Il presidente Barack Obama è stato chiaro nell’esprimere il suo nuovo progetto per distruggere il socialismo e, il 1 luglio 2015, all’annunciare la riapertura della sua ambasciata all’Avana, ha detto: “… possiamo aumentare considerevolmente il nostro contatto con il popolo cubano. Avremo più personale, ed i nostri diplomatici potranno partecipare, più estesamente, in tutta l’isola … inclusa la società civile e con i cubani che cercano di ottenere una vita migliore”.

Nonostante l’apparente “cambio” della politica di Washington verso Cuba, le società USA di voli charter dicono che è difficile inviare i loro pagamenti a Cuba e questa, con tutto diritto, dice che se non riceve i soldi gli aerei non partono per l’Isola, lo stesso richiesto dalle autorità USA per lasciare partire le navi, con alimenti, che acquistano le imprese cubane: pagamento in contanti ed in anticipo.

Quando è Cuba che deve spendere milioni per pagare i suoi acquisti non c’è molto ritardo nei bonifici bancari, tuttavia la situazione si complica quando la questione è depositare, nei conti cubani, le quantità corrispondenti per i voli charter.

Le aziende che da anni stanno servendo la riunificazione delle famiglie cubane, separate solo da 40 minuti di viaggio, assicurano che le banche si mostrano troppo prudenti, per paura di essere sanzionata dall’ OFAC, con multe milionarie per violare le norme del crudele blocco economico sofferto dal popolo cubano, solo per decidere un sistema diverso da quello imposto dagli USA dal 1902.

Per questo motivo molti voli vengono cancellati, creando agitazione e irritazione tra i viaggiatori che aspettano ansiosi di ricongiungersi con le loro famiglie, situazione che deve essere spiegata molto bene perché tutti comprendano i danni che soffrono, entrambe le rive dello stretto della Florida, per quella azione criminale.

Cuba si mostrava più flessibile per ritardi nei bonifici bancari, ma oggi non offre servizi se il denaro non arriva.

La rotta dell’invio del denaro è tortuosa a causa del blocco, poichè le banche USA chiedono ad una banca corrispondente che trasferisca il denaro su un conto del governo cubano in un paese terzo e, in generale, il denaro ritarda di uno o due giorni nell’essere depositato.

Da alcune settimane, piuttosto che ammorbidirsi, per il ripristino delle relazioni diplomatiche, la situazione è peggiorata, raggiungendo il ritardo a quasi una settimana e quindi i voli vengono cancellati per mancato pagamento.

Chi beneficia di queste misure? Solo la politica USA contro Cuba con i suoi meccanismi per silurare l’afflusso di denaro all’economia dell’isola, al fine di aumentare le penurie interne, ragione per cui il blocco non sarà rimosso tanto facilmente.

Un documento datato 15/07/1968, ora declassificato, per quanto riguarda la politica nazionale verso Cuba del Consiglio di Pianificazione Politica del Dipartimento di Stato definisce le sue pretese con tali tipo di azioni, affermando: […] “le attuali difficoltà economiche di Cuba e i segnali di un crescente malcontento indicano che le penurie per l’isolamento, stanno avendo un effetto reale, quindi, dobbiamo mantenere tutta la pressione sulla politica di quarantena […] (leggasi il blocco).

Aumentando l’entrata di statunitensi a Cuba, prodotto dell’ampliamento a 12 delle licenze per viaggiare, tutto indica che le banche si sono attribuite l’autorità di decidere chi può viaggiare a Cuba, nonostante che il governo abbia assicurato, alle compagnie aeree, che potranno fare pagamenti diretti a Cuba ed i viaggiatori utilizzare carte di credito emesse negli USA; ma niente di tutto questo è stato vero, almeno fino ad oggi.

Nel suo discorso all’ONU il 27 ottobre, il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodriguez, ha detto: “non solo le banche USA stanno ritardando i pagamenti delle compagnie di voli charter, ma il primo pagamento della società telefonica Sprint, per cominciare a offrire il servizio roaming nell’isola è stato ritardato e SWIFT il sistema di messaggeria che usano le istituzioni finanziarie per trasmettere istruzioni ed informazioni, in modo sicuro, cancellò recentemente un contratto con Cuba”.

“Non dobbiamo confondere la realtà coi desideri né le espressioni di buona volontà. In temi come questi, si può solo giudicare a partire dai fatti.

Ed i fatti dimostrano, con tutta chiarezza, che il bloqueo economico, commerciale e finanziario imposto contro Cuba è in piena e completa applicazione. Dieci mesi dopo gli annunci del 17 dicembre, non si è prodotta nessuna modificazione tangibile, sostanziale, nella pratica del bloqueo”.

blocco obama eleganteLa giustificazione delle banche è ambigua e contemplata nella risposta data da un funzionario: “Le banche USA sono state spinte a non realizzare transazioni con Cuba, e le multe imposte sono state enormi, le nuove regole sono troppo recenti e poco precise, cosa che crea incertezza in alcune banche che hanno programmi informatici per avvisare su qualsiasi transazione con Cuba”.

Chiaramente, davanti all’aumento del denaro inviato a conti del governo cubano, quelli che si oppongono a un miglioramento della situazione finanziaria dell’isola, lo ostacolano e lo spaventano con multe elevate, come quella imposta, lo scorso ottobre, alla banca francese Crédit Agricole di quasi 800000 dollari.

Per ragioni analoghe José Martí avvertiva: “… in questo mondo bisogna camminare con una spada in una mano e il balsamo nell’altra; che la sfiducia è molto necessaria…”

El Bloqueo financiero se mantiene

Por Arthur González

Quienes creyeron que la autorización emitida por el Departamento del Tesoro de Estados Unidos, al Stone Bank de Florida a través de la OFAC, para que aceptara operar con la Sección de Intereses de Cuba en Washington (SICW), era el fin del Bloqueo financiero a Cuba, ahora se percatan de cuan engañosa fue la decisión y solo perseguía el interés de abrir su embajada en la Habana.

Si Cuba no lograba esa posibilidad no habría embajadas, algo que subrayó la cancillería cubana, pues desde hacía casi dos años bancos radicados en Estados Unidos se negaban a mantener su operatoria con la SICW.

El presidente Barack Obama fue transparente al expresar su nuevo diseñó para acabar con el socialismo, y el 1ro de julio 2015 al anunciar la reapertura de su embajada en la Habana, dijo: “…podremos aumentar considerablemente nuestro contacto con el pueblo cubano. Tendremos más personal, y nuestros diplomáticos podrán participar de manera más extensa en toda la isla…incluida la sociedad civil y con los cubanos que buscan alcanzar una vida mejor”.

A pesar del aparente “cambio” de política de Washington hacia Cuba, las compañías norteamericanas de vuelos fletados dicen que es difícil enviar sus pagos a Cuba y esta, en todo derecho, expresa que si no recibe el dinero los aviones no salen hacia la Isla, lo mismo que exigen las autoridades de Estados Unidos para dejar salir los barcos con los alimentos que compran empresas cubanas, pago cash y por adelantado.

Cuando es Cuba la que debe desembolsar millones para pagar sus compras no hay mucha demora en las transferencias bancarias, sin embargo, la situación se torna compleja cuando el tema es depositar en las cuantas cubanas las cantidades correspondientes por los vuelos fletados.

Las compañías que por años han estado sirviendo a la reunificación de las familias cubanas, separadas solamente por 40 minutos de viaje, aseguran que los bancos se muestran demasiado cautelosos, ante el temor de ser sancionados por la OFAC, con multas millonarias por violar las regulaciones del cruel Bloqueo Económico que sufre el pueblo cubano, solo por decidir un sistema diferente al impuesto por Estados Unidos desde 1902.

Por ese motivo muchos vuelos se cancelan, creando desasosiego e irritación entre los viajeros que esperan ansiosos reencontrarse con sus familiares, situación que debe ser explicada muy bien para que todos comprendan las afectaciones que sufren ambas orillas del estrecho de la Florida por esa criminal medida.

Cuba se mostraba más flexible ante las demoras en las transferencias bancarias, pero hoy no ofrece servicios si el dinero no llega.

La ruta del envío de dinero es tortuosa debido al Bloqueo, pues los bancos estadounidenses piden a un banco corresponsal que transfiera el dinero a una cuenta del gobierno cubano en un tercer país y generalmente el dinero demora de uno o dos días en ser depositado.

Desde hace unas semanas, en vez de flexibilizarse por el restablecimiento de relaciones diplomáticas, la situación ha empeorado, llegando la demora a casi una semana, y por tanto se cancelan los vuelos por falta de pago.

¿Quién se beneficia con tales medidas? Solo la política estadounidense contra Cuba con sus mecanismos para torpedear la entrada de dinero a la economía de la Isla, con el fin de incrementar las penurias internas, razones por las que no se eliminará fácilmente el Bloqueo.

Un documento fechado el 15.07.1968, ya desclasificado, referente a la política nacional hacia Cuba del Consejo de Planificación Política del Departamento de Estado, define sus pretensiones con ese tipo de acciones, al aseverar: […] “las dificultades económicas actuales de Cuba y las señales de un creciente descontento indican que las penurias por el aislamiento, están teniendo un efecto real, por lo tanto, debemos mantener toda la presión sobre la política de cuarentena […] (entiéndase el bloqueo).

Al aumentar la entrada de estadounidenses a Cuba, producto de la ampliación a 12 de las licencias para viajar, todo indica que los bancos se han atribuido la autoridad de decidir quién puede viajar a Cuba, a pesar de que el gobierno aseguró a las compañías aéreas que podrían hacer pagos directos a Cuba y los viajeros usar tarjetas de crédito emitidas en Estados Unidos, pero nada de esto ha sido verdad, al menos hasta la fecha.

En su discurso en la ONU el 27 de octubre, el canciller cubano Bruno Rodríguez dijo: “…no sólo los bancos estadounidenses están retrasando los pagos de las compañías de vuelos fletados, sino que el primer pago a Cuba de la telefónica Sprint, para comenzar a ofrecer servicio de roaming en la Isla también fue retrasado y SWIFT, red mundial de mensajes que usan las instituciones financieras para transmitir instrucciones e información de manera segura, canceló recientemente su contrato con Cuba”.

“No debemos confundir la realidad con los deseos y las expresiones de buena voluntad. Asuntos como estos sólo se pueden juzgar por los hechos. Diez meses después del anuncio del 17 de diciembre, no ha habido ninguna modificación tangible y sustancial en la aplicación del bloqueo”.

La justificación de los bancos es ambigua y observada en la respuesta dada por un funcionario: “Los bancos norteamericanos han sido presionados para no realizar transacciones con Cuba, y las multas impuestas han sido enormes, las nuevas reglas son demasiado recientes y poco precisas, lo que crea incertidumbre en algunos bancos que tienen programas informáticos configurados para alertar sobre cualquier transacción con Cuba”.

Es evidente que, ante el aumento del dinero enviado a cuentas del gobierno cubano, aquellos que se oponen a una mejoría de la situación financiera de la Isla, lo entorpecen y atemorizan con altas multas, como la impuesta el pasado mes de octubre al banco francés Crédit Agricole de casi 800 mil dólares.

Por motivos similares José Martí alertaba: “… por este mundo hay que andar con la espada en una mano y el bálsamo en la otra; que desconfiar es muy necesario…”

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