Il vicepresidente esecutivo del Venezuela, Aristóbulo Istúriz, ha sottolineato che le recenti misure economiche proposte dal Governo Bolivariano superano il vecchio sistema della resa dipendente dal petrolio con un modello di produzione che proteggerà i servizi sociali, creando nuove ricchezze e nuove fonti di moneta forte.
“Il ha la finalità di poter passare da un’economia di resa molto stanca, a un’economia di produzione che permetta di garantire i diritti sociali” ha affermato in una riunione con imprenditori e investitori dello stato di Vargas, a nord di Caracas.
Istúriz ha spiegato che il Decreto presentato dal presidente Nicolás Maduro, promuove la differenza della produzione di beni nel paese e fomenta l’esportazione di prodotti diversi dal petrolio in modo che si generino benefici finanziari e materiali in breve tempo, senza cadere in formule neo liberiste.
“Un’economia produttiva, robusta, indipendente, inclusiva e sovrana”, ha detto, riferendosi alla necessità di rompere con i limiti del mercato del petrolio, i cui prezzi sono scesi del 70%, ma senza tralasciare nessuna delle conquiste che in materia sociale ha realizzato la Rivoluzione chavista.
Aristóbulo Istúriz, ha commentato che con questo strumento legale l’Esecutivo attenderà in maniera prioritaria i settori della salute, l’educazione, gli alimenti e la casa, ai quali si assegneranno risorse straordinarie.
Inoltre si stabiliranno misure per stimolare l’investimento straniero, sviluppare l’infrastruttura produttiva nazionale e l’esportazione di prodotti non tradizionali, e questo permetterà di generare nuove fonti di lavoro, di divise e di entrate.
Poi Isturiz ha spiegato che in tutto il paese si creano tavoli di lavoro dove produttori e investitori parlano e informano sulle loro proposte direttamente con i ministri di ogni settore, ed ha ricordato l’installazione di martedì 19, del Consiglio Nazionale d’economia produttiva.
Le proposte approvate nel Consiglio si sommeranno al piano dell’Esecutivo per consolidare 50 prodotti e servizi vitali in un periodo di tre anni, partendo da nove motori economici definiti nell’emergenza : idrocarburi petrolchimica, agroalimentare, miniere, telecomunicazioni e informatica, industria, costruzione, industria militare e turismo.
Maduro durante la presentazione del suo messaggio annuale, ha segnalato che il piano economico concepisce la partecipazione attiva della popolazione.