OPS/OMS in Bolivia riconosce il lavoro dei medici cubani

ddhh medicoIl rappresentante dell’Organizzazione Mondiale e Panamericana della Salute in Bolivia (OMS/OPS), Luis Fernando Leanes, ha riconosciuto il ruolo svolto da anni dai medici cubani in America Latina e in Africa e in particolare nella battaglia contro l’Ebola.

In un’intervista concessa a Prensa Latina, ha affermato che dopo l’epidemia in Africa Occidentale, la OMS è immersa in un processo di riforme per poter contare su una forza rapida come quella che ha concepito Cuba di fronte a qualsiasi emergenza.

Nel 2014 la più grande delle Antille è stata la prima a dare una risposta al richiamo della OMS e della ONU per affrontare il virus dell’Ebola ed ha inviato nel continente africano 256 collaboratori del Contingente Internazionale dei Medici Specialisti in Situazioni di Disastri Henry Reeve, creato nel 2005.

“Nella OMS abbiamo riconosciuto il lavoro contro l’Ebola in Africa occidentale, cosi come quello che svolgono da vari anni in America Latina” ha detto Leanes ed ha segnalato che in Bolivia il lavoro dei medici ha una dimensione speciale perchè complementa il programma *Mi Salud*, il cui obiettivo è offrire assistenza gratuita e rinforzare i centri d’attenzione in differenti regioni.

“La Bolivia non è un paese con problemi grandi come l’Africa, ma anche qui in Colombia, Perù e Brasile dove ci sono tradizioni di formazione di professionisti, ci sono zone isolate che sono vincolate a un lavoro come quello delle brigate mediche che è di enorme importanza”, ha detto.

Il rappresentante della OMS e OPS ha spiegato che ha avuto la fortuna di parlare con i cubani che stanno sull’altipiano e hanno nostalgia dei Caraibi e della temperatura, ma fanno il loro lavoro con amore, convinti e motivati.

“Questi professionisti della salute danno una dimensione umana al lavoro”, ha affermato Leanes a proposito del decimo anniversario dell’arrivo della Brigata Medica Cubana in Bolivia.

Il funzionario ha fatto riferimento all’allarme recente della OMS per il virus del Zika, assocaito a casi di microcefalia e alla sindrome di Guillain-Barré.

*Non è ancora dimostrato che lo Zika ne sia la causa, ma il fatto della presenza di questi casi dove c’era il virus ha fatto lanciare alla OMS l’allarme mondiale*, ha spiegato.

Il rappresentante della OPS/OMS ha dichiarato che le agenzie del Sistema delle Nazioni Unite sono impegnate nella lotta contro lo Zika ed ha ricordato l’incontro a Montevideo dei paesi dell’Unione delle Nazioni Sudamericane, nel quale tutti hanno accordato d’agire uniti contro il virus.

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