Very well Obama

Soledad Cruz Guerra*

10001400_10154095672293799_643174076042027522_nVery well Obama. Che peccato che tanta evidente intelligenza e fascino siano al servizio della peggior dittatura che l’umanità ha conosciuto, che non permette di dimenticare il passato perché nel presente continua ad applicare uguali metodi dittatoriali segretamente o apertamente in tutto il mondo, che proprio ora appoggia la destabilizzazione di tutti i governi progressisti dell’America Latina per cercare di trasformarli di nuovo nel “patio trasero” (cortile posteriore) degli Stati Uniti e condizionare l’isolamento di Cuba che è stata per più di 50 anni il sassolino nella scarpa imperiale.


L’aggressione del suo governo al Venezuela ripete quello che i precedenti governi hanno fatto con il governo di Cuba dall’anno ‘59. A che democrazia lei si riferisce quando da sempre e in questo stesso momento i veri governanti del suo paese attaccano qualunque governo che cerchi di fare qualcosa di differente e poi lo accusano di essere inefficiente e, come lei ha fatto a La Habana, intimano ai popoli di ribellarsi, li manipolano con belle paroline e li seducono con lo sperpero della società dei consumi che hanno ottenuto a forza di appropriarsi senza misericordia delle ricchezze altrui e di rovinare il mondo.

Puntare sull’individuo – asse del sistema che difende – condiziona casi come il suo, d’origine povera e nero che arriva alla presidenza del suo paese e deliziato dal suo successo crede di poter ottenere cambiamenti per i suoi elettori meno abbienti e il sistema non glielo permette.

Di quale libertà ha goduto lei realmente durante la sua presidenza?
Nel suo paese governa la plutocrazia, non un sistema multipartitico. E quando le persone decidono di manifestare, contro di loro arrivano le bastonate come si è visto in più occasioni. Allora lei non può dare lezioni di quello che è il modo di agire del suo stesso governo, non crede?

Certo che è stato coraggioso stabilire relazioni con Cuba quando ha ritenuto che le condizioni siano propizie, ma quelle manovre con il blocco, sul quale lei avrebbe potuto essere più audace, quel continuare a dare un pochino per volta qualche briciola per fare bella figura con alcuni e con i loro avversari per me è la prova della sua machiavellica capacità di giocare con il bastone e la carota.

Non condivido l’entusiasmo di altri, che si nota anche a livello governativo, non credo nelle sue buone intenzioni, ma ammiro il modo in cui ha gestito una memorabile performance con il supporto, senza dubbio, di una squadra di consulenti molto capaci.

Tenga conto che conosco e ho sofferto gli “errori” del socialismo cubano, ma nessuno di questi supera le barbarie che fa il suo paese che conta sul vantaggio delle fragilità della natura umana che si abbaglia con le perline, come i bambini, e non si è evoluta spiritualmente abbastanza per raggiungere la sua vera emancipazione da tutto quello che la schiavizza.

*Giornalista, saggista e scrittrice cubana

Traduzione: Redazione di El Moncada
da https://www.facebook.com/soledad.cruzguerra?fref=nf

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