Fidel Castro ha reso omaggio a Vilma Espín

Il leader cubano Fidel Castro ha partecipato a una cerimonia in omaggio a  Vilma Espín, eroina della Rivoluzione, ha informato il telegiornale della televisione cubana.


Fidel  ha visitato il complesso scolastico  Vilma Espín ubicato nel municipio Playa, a L’Avana, dove con gli alunni e i maestri dell’asilo e della scuola elementare ha partecipato all’omaggio alla fondatrice della Federazione delle Donne Cubane – FMC – nella giornata in cui è stato celebrato l’86º anniversario della nascita di Vilma.

“Sono sicuro che in un giorno come questo  Vilma sarebbe molto contenta”, ha detto il leader storico della Rivoluzione Cubana, Starebbe vedendo perché ha sacrificato la sua vita, perché chi muore lottando per la Rivoluzione lascia energie nel cammino, lascia lo sforzo e lotta per questo”, ha aggiunto.

La televisione ha trasmesso le immagini di Fidel, che in agosto compirà 90 anni,  mentre conversava animatamente,  salutava i bambini e i maestri della scuola e parlava di temi relazionati all’educazione, la salute e l’alimentazione.

“Noi che siamo qui consideriamo un privilegio stare oggi in questa scuola, perché questo tipo di scuola si avvicina ad una specie di sogno.  Ho cercato di ricordare se conoscevo un posto dove esiste una scuola come questa, ma non mi appare da nessuna parte”, ha detto Fidel.

Boris Fuentes, giornalista della Televisione cubana che ha ripreso l’incontro, ha assicurato che Fidel ha segnalato l’esperienza di questo tipo di scuola per la sua utilità per le zone rurali.

Nella Scuola Vilma Espín c’è l’asilo infantile con la scuola elementare e dal prossimo settembre ci sarà anche la scuola media.

Il Complesso per l’Educazione è stato inaugurato il 9 aprile del 2013 e dispone di blocchi docenti che includono la biblioteca e  i laboratori di computazione.

Vi lavorano 43 dipendenti tra maestri, ausiliari e personale di servizio.

Omaggio a Vilma Espín nel 86º anniversario della sua nascita

Il legato dell’eroina della lotta clandestina e guerrigliera, Vilma Espín Guillois, ha di nuovo illuminato questo luogo montagnoso della provincia di Santiago, dove in occasione del 86º anniversario della sua nascita è stato realizzato  un omaggio nel Mausoleo dei Martiri del II Fronte Orientale Frank País.

I membri del Comitato Centrale del Partito, Lázaro Expósito e Teresa Amarelle, primo segretario nella provincia e segretaria generale della FMC, rispettivamente, hanno guidato l’omaggio ponendo una corona di fiori a nome del popolo di Cuba davanti alla roccia monumento che custodisce le sue ceneri in questo sacro luogo.

Già i raggi del sole avevano illuminato la tradizionale processione che ogni 7 aprile le dedicano gli abitanti e poi artisti dilettanti l’hanno ricordata tra la frescura del luogo e il profumo dei fiori, con le canzoni *Si llego a besarte* e *Damisela encantadora*.

La giovane segretaria della Federazione delle Donne Cubane in questo municipio, Yipsi Torres Reyes, nel suo discorso ha messo in risalto la partecipazione notevole di Vilma alla lotta rivoluzionaria e alla costruzione della società, come esempio della fermezza con cui si deve continuare di fronte ai nuovi metodi della impero per distruggere la Rivoluzione.

Rose rosse ed altri fiori sono stati posti dai presenti, tra i quali s’incontravano  Reinaldo García, presidente dell’organo di governo nel territorio santiaghero e altri dirigenti del partito della FMC, capi e ufficiali delle FAR e del  Minint.

Quando i bambini chiamano Fidel

Ogni volta che lo vedono avvicinarsi alle aree della scuola Vilma Espin nel municipio Playa  della capitale, i bambini si riuniscono e gli dicono in coro: “Fidel amico, io voglio stare con te”, e allora il leader della Rivoluzione li saluta e in molte occasioni ordina di fermare l’auto e si ferma a parlare con loro.

Mercoledì 6 aprile è successo così mentre stavamo provando il mattutino, la cerimonia per il 3º anniversario della scuola, gli 86 anni di Vilma e i 55 degli asili d’infanzia, una delle opere più sensibili dell’Eroina della Sierra e del Piano.

“Eravamo nel portale controllando gli ultimi dettagli della cerimonia, quando abbiamo visto passare Fidel per la strada lì di fronte”, racconta emozionata Rubizaida Riverón Pozo, direttrice del Complesso scolastico.

Subito i saluti e le parole d’ordine e il Comandante di nuovo tra di noi.

“Immediatamente si è interessato a quello che stavamo facendo.

Quando gli abbiamo spiegato che stavamo provando l’attività del giorno dopo e l’abbiamo invitato ad assistere, ci ha ringraziato e ha detto che avrebbe cercato di venire ch enon era sicuro ma che dovevamo cominciare all’ora prevista anche se lui non era ancora arrivato…”

Così le aspettative sono cresciute tra  gli insegnanti e il centinaio di alunni del Complesso, un centro fondato da lui nel 2013, nel quale si transita dall’asilo alla scuola media, ha segnalato Rubizaida.

Fidel considera che questo tipo di scuola e asilo fondato dalla Rivoluzione nelle città, va rivoluzionato per stare all’altezza  della nostra strana epoca.

Lui spiega che: “Questo è un dovere come militante rivoluzionario sino a che respiro”.

COME IN UN SOGNO

Come tutti desideravano, Fidel ha visitato il centro docente per la seconda volta in meno di 24 ore.

“ Sono arrivato tardi?, ha chiesto, mentre i piccoli accompagnati dai genitori o dai maestri dicevano di nuovo “Fidel, amigo! Yo quiero estar contigo!”

Precisamente ai bambini ha dedicato molte delle sue idee nell’incontro.

La pioniera di quinta elementare Lorena Reyes Ramírez, a capo del collettivo, considera un grande privilegio ascoltarlo e lo ha ringraziato a nome di tutti per la sua presenza fisica e per tutto quello che ha fatto per noi.

“Fidel ha raccontato aneddoti di quando era studente nel capitalismo”.

“Ha paragonato quell’epoca a tutto quello che abbiamo oggi, per esempio nella nostra scuola, e vedendo la nostra preparazione ci ha detto che abbiamo più esperienza che i nostri maestri, eccellenti e combattivi giovani, che non hanno avuto però il privilegio di condividere le nuove esperienze”.

“Ci ha parlato dell’importanza di studiare molto, di comportarci bene, di avere disciplina. Si è preoccupato per quello che vogliamo essere nel futuro. Ha anche parlato della necessità d’alimentarci correttamente, di avere una dieta bilanciata” ha commentato.

“Ci ha detto che ci vedeva molto sani e si è interessato al menù del giorno”, ha commentato Lorena.

La stessa soddisfazione l’hanno provata altri pionieri come Maryanis, Talía o Zurizaday, che hanno potuto parlare direttamente con il Comandante, che ha stretto loro le mani, ad ognuno.

“Prima loro dovevano percorrere circa tre chilometri per andare a scuola, o prendere un trasporto con i rischi che implica”, ha segnalato Yordanka Fernández Trujillo, l’amministratrice del centro.

“Adesso nel Complesso Vilma Espín, possono entrare dall’asilo, frequentare le elementari e presto anche le medie nella stessa scuola rurale”.

Queste caratteristiche, con l’eccellenza del luogo, hanno richiamato l’attenzione di Fidel,  che ha esclamato : “ Noi che siamo qui consideriamo un privilegio riunirci in questa scuola, perchè questa istituzione è vicina a quello che è un sogno”.
“Stavo cercando di ricordare se ci sono altri posti dove si applica questo concetto, ma non mi appare. Speriamo che l’idea si possa applicare a tutti i bambini. Sarà doveroso seguire da vicino questa esperienza!”

Giovani maestri come Elsa María Bermúdez vedono i momenti trascorsi con Fidel come una giornata d’impegno eterno con la Patria perché: “Abbiamo avuto la fortuna di parlare con lui direttamente. Lui ha riconosciuto che questa scuola potrà diventare un modello per l’educazione, con l’apporto dei giovani”.

Yailenis Pérez, Yaicel Ramírez, Elimay Piloto e altri che con soli 20 anni insegnano nei distinti blocchi docenti dell’istituzione, che include la biblioteca e i laboratori di computazione, la pensano come lei.

Durante l’incontro alcuni dei 22 bambini dell’asilo hanno mostrato spontaneamente al Comandate quello hanno appreso dai loro maestri e dagli ausiliari.  Uno di loro, Keyler Bryan Portelles, di quattro anni ha preso il microfono e ha recitato “Coltivo una rosa bianca”, di  José Martí.

Un altro piccolo di quattro anni, Alex David Ramírez, ha declamato una decima dedicata a Vilma, scritta dopo la sua morte: “Vilma, Cuba sta soffrendo, ma non è malata né triste, perché sa che tu compiuto l’opera della vita. La tua anima è sempre vestita d’amore e Rivoluzione, indomabile passione, un cammino d’oro, quello in cui passa, il tesoro immortale della nazione”.

Lo spirito dell’Eroina ha presieduto ogni gesto, ogni abbraccio, ogni parola detta, ogni canzone.

E Fidel, interpretando il sentimento di tutti, ha sintetizzato in una frase il valore dell’omaggio.

“Io sono sicuro che in un giorno come oggi Vilma sarebbe stata molto contenta, perché starebbe guardando. Lei ha sacrificato la sua vita, ma tutti quelli che muoiono lottando per la Rivoluzione lasciano energia nel cammino, lasciano lo sforzo e trasformano in realtà i loro sogni.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.