Mafia anticubana ha forza nel congresso yankee

Arthur Gonzalez https://heraldocubano.wordpress.com

Mafia1Coloro che pensarono che la mafia terrorista anticubana stesse per morire si sono sbagliati; qualcosa che dovrebbe servire da esperienza per non sottostimare i nemici della Rivoluzione cubana.

Centinaia di migliaia di dollari spende, ogni anno, tale mafia per sostenere, a base di pressione, la politica anti-cubana all’interno del Congresso USA, finanziando le campagne elettorali di Senatori e Rappresentanti da più di 35 anni; una situazione che incatena la politica verso Cuba.

Il fatto più recente è stato il ritiro di due emendamenti presentati dal rappresentante repubblicano dell’Arkansas, Rick Crawford, lo scorso 07.07.2016 che se fosse stato approvato avrebbe permesso, per la prima volta in 56 anni, la vendita di prodotti agricoli degli USA al Governo cubano, qualcosa che i membri della mafia anticubana non accettano.

Per rendere più chiaro il loro potere di pressione sui congressisti, l’anche rappresentante repubblicano del South Carolina, Mark Sanford, ha fatto lo stesso con il suo emendamento che proponeva eliminare le restrizioni di viaggio, agli statunitensi, verso Cuba, ciò che faciliterebbe il turismo e la libertà di viaggio di cui non godono (i cittadini USA ndt) dal 1961.

posadaassA tal proposito Ileana Ros-Lehtinen, leader mafiosa di terroristi e assassini come i fratelli Novo Samper, autori tra altri dell’assassinio dell’ex cancelliere cileno, la sua segretaria e l’autista; degli assassini terroristi Orlando Bosch e Luis Posada Carriles, autore dell’esplosione dell’aereo civile cubano, nel 1976, ha dichiarato che Cuba si deve continuare a soffocarla.

Posizione simile assunse Mario Diaz-Balart, un altro mafioso, figlio di un ex ministro del dittatore Fulgencio Batista, che ha anche fatto pressione direttamente su entrambi i rappresentanti affinché ritirassero i loro emendamenti in cambio di mantenere il sostegno e il finanziamento della mafia per le campagne elettorali.

Così agiscono questi mafiosi contro tutto ciò che sia un miglioramento per l’economia cubana, poiché sognano di vedere cadere la Rivoluzione, nonostante abbiano fallito per 58 anni, con centinaia di miliardi di dollari spesi in azioni terroristiche e oltre 700 piani per assassinare Fidel Castro.

Loro furono gli autori delle provocazioni effettuate da aerei dell’organizzazione controrivoluzionaria “Hermanos al Rescate” progettata per impedire che il Presidente W. Clinton sollevasse il divieto dei viaggi portando, come conseguenza, la firma, nel 1996, della Legge Helms-Burton, redatta dai membri della mafia togliendo il potere, al presidente USA, di decidere la politica verso Cuba.

Davanti alla recente notizia che Cuba passa per una nuova crisi economica, soprattutto come risultato della guerra applicata contro il Venezuela, i membri di tale mafia si affilano i denti pensando che, ora sì, cade la Rivoluzione, non conoscendo, realmente, il popolo cubano e la difesa che fa della sua sovranità.

Un altro dei membri della “Cosa Nostra” anticubana, al conoscere la notizia della decisione del Dipartimento dei Trasporti di approvare, provvisoriamente, i voli della United Airlines dall’aereoporto Newark Liberty a L’Avana, espresse il suo disaccordo.

Con questo segnale ci si deve aspettare una forte pressione sulle compagnie aeree affinché non si decidano a volare verso l’isola, poiché senza il turismo USA le previsioni cambieranno radicalmente.

E’ noto che il Consiglio di Sicurezza Nazionale USA (CSN) è stato la spina dorsale del cambio di politica verso Cuba per tentare di rovesciare il processo rivoluzionario con metodi simili a quelli applicati, con risultati positivi, contro i paesi dell’Europa orientale e l’URSS, e la faccia più visibile, di questo processo, è il consigliere del presidente, Ben Rhodes.

Lo stesso Rhodes aveva dichiarato lo scorso 10.06.2016 che “le restrizioni a L’Avana possono essere sollevate prima di quanto la gente pensi”, forse contava sull’approvazione dei due emendamenti che sarebbero stati discussi al Congresso, sapendo che il 73% degli statunitensi sono a favore dell’eliminazione del più lungo e criminale blocco economico, commerciale e finanziario contro un paese del mondo.

Bisognerà aspettare quali manovre legali potrà eseguire il Consiglio di Sicurezza Nazionale, in modo che i suoi piani non si vedano ostacolati dalla mostruosità mafiosa, a meno che la CIA davanti allo scenario che attualmente si presentata nel panorama economico cubano, abbia ripreso i criteri che esposero il 27.06.1968 nella Valutazione Speciale della Intelligence Nazionale (SNIE 85-86, pagg. 752 e 753), sui problemi e prospettive di Cuba per i prossimi due anni, in cui osservava: “I problemi di Castro hanno dato una svolta verso il peggioramento… la siccità ha depresso la produzione di zucchero e l’agricoltura in generale. Le condizioni di vita sono diventate più gravi a causa delle ridotte forniture alimentari e tutta una serie di altri fattori, tra cui i tentativi dello stesso Castro di superare i propri problemi economici costringendo la popolazione a lavorare di più. Si è prodotto un aumento del malcontento popolare … “

Realmente l’attuale situazione cubana è molto simile a quella di quella data, dove si dibatteva, nel Dipartimento di Stato, un cambiamento di politica verso Cuba e anche l’eliminazione parziale del blocco.

Una riunione avvenuta il 15.08.1968 tra i funzionari del Dipartimento di Stato e la CIA, per discutere le future azioni nei confronti di Cuba, portò come risultato contraddizioni tra coloro che erano a favore e chi contro il cambiamento di politica.

Uno di coloro che si pronunciò contro fu John W. Ford, Direttore dell’Ufficio di Affari Inter-Americani, che espresse per iscritto il 28.08.1968: “… non il momento più propizio per imbarcarci in un programma come questo, dal momento che la attuali difficoltà economiche di Cuba e i segnali di un crescente malcontento indicano che le penurie per l’isolamento stanno avendo un effetto reale, pertanto dobbiamo mantenere tutta la pressione sulla nostra attuale politica… “

L’arma fondamentale di Cuba è la sua resistenza, fiducia e unità, qualcosa di sconosciuto per gli USA e contro cui non trovano come affrontarlo, per questo sono 58 anni di glorie contro migliaia di piani e programmi di atti terroristici, perché, come disse José Martí “… le lotte stancano meno quando le corona la vittoria”.

Mafia anticubana demuestra su fuerza en el Congreso yanqui

Por Arthur González.

Quienes pensaron que la mafia terrorista anticubana estaba a punto de morir se equivocaron, algo que debe servir de experiencia para no desestimar a los enemigos de la Revolución cubana.

Cientos de miles de dólares gasta anualmente esa mafia para sostener, a base de presiones, la política anticubana dentro del Congreso de Estados Unidos, financiando las campañas electorales de Senadores y Representantes desde hace más de 35 años, situación que encadena la política hacia Cuba.

El hecho más reciente fue la retirada de dos enmiendas presentadas por el representante republicano por Arkansas, Rick Crawford, el pasado 07.07.2016, la que de ser aprobada hubiese permitido por primera vez en 56 años la venta de producciones agrícolas de Estados Unidos al Gobierno cubano, algo que los integrantes de la mafia anticubana no aceptan.

Para hacer más evidente su poder de presiones sobre los congresistas, el también representante republicano por Carolina del Sur, Mark Sanford, hizo lo mismo con su enmienda que proponía levantar las restricciones de viaje de los estadounidenses a Cuba, lo que facilitaría el turismo y la libertad de viajes de la que no gozan desde 1961.

Sobre el hecho Ileana Ros-Lehtinen, líder mafiosa defensora de terroristas y asesinos como los hermanos Novo Samper, autores entre otros del asesinato del ex canciller chileno, su secretaria y el chofer; de los asesinos terroristas Orlando Bosch y de Luis Posada Carriles, autores de la voladura del avión civil cubano en 1976, declaró que a Cuba hay que seguirla ahogando.

Similar posición asumió Mario Díaz-Balart, otro mafioso, hijo de un ex ministro del dictador Fulgencio Batista, quien también presionó directamente a ambos representantes para que retirarán sus enmiendas a cambio de mantener el apoyo y el financiamiento de la mafia para las campañas electorales.

Así actúan esos mafiosos contra todo lo que sea un mejoramiento para la economía cubana, pues sueñan con ver caer la Revolución a pesar de que han fracasado durante 58 años, con cientos de miles de millones de dólares gastados en acciones terroristas y más de 700 planes para asesinar a Fidel Castro.

Ellos fueron autores de las provocaciones efectuadas por aviones de la organización contrarrevolucionaria “Hermanos al Rescate”, diseñada para evitar que el presidente W. Clinton levantara la prohibición de los viajes, trayendo como consecuencia la firma en 1996 de la Ley Helms-Burton, redactada por los integrantes de la mafia quitándole el poder al presidente de Estados Unidos de dicidir la política hacia Cuba.

Ante la reciente noticia de que Cuba pasa por otra crisis económica, principalmente como resultado de la guerra aplicada contra Venezuela, los integrantes de esa mafia se afilan los dientes pensando que ahora sí se cae la Revolución, desconociendo realmente al pueblo cubano y la defensa que hace de su soberanía.

Otro de los miembros de la “cosa nostra” anticubana, el al conocer la noticia de la decisión del Departamento de Transporte de aprobar de forma provisional los vuelos de United Airlines desde el aeropuerto Newark Liberty a La Habana, expresó su desacuerdo.

Con esa señal debe esperarse una fuerte presión sobre las compañías aéreas para que no se decidan a volar a la Isla, pues sin el turismo norteamericano los pronósticos cambiarán radicalmente.

Es conocido que el Consejo de Seguridad Nacional de EE.UU.(CSN), ha sido el eje central del cambio de política hacia Cuba para intentar derrocar el proceso revolucionario con métodos similares a los aplicados con resultados positivos contra países del Este Europeo y la URSS, y la cara más visible en ese proceso es el asesor presidencial, Ben Rhodes.

El propio Rhodes había declarado el pasado día 10.06.2016 que “las restricciones a La Habana pueden ser levantadas más temprano de lo que la gente piensa”, quizás contaba con la aprobación de las dos enmiendas que serían debatidas en el Congreso, conocedor de que el 73% de los estadounidenses están a favor de levantar el más largo y criminal bloqueo económico, comercial y financiero contra un país en el mundo.

Habrá que esperar que maniobras legales pudiera ejecutar el Consejo de Seguridad Nacional, para que sus planes no se vean entorpecidos por el engendro mafioso, a no ser que la CIA ante el escenario que se presenta actualmente el en panorama económico cubano, haya retomado los criterios que expusieron el 27.06.1968 en el Estimado Especial de Inteligencia Nacional (SNIE 85-86, pp. 752 y 753), sobre los problemas y perspectivas de Cuba para los próximos dos años, el cual apuntaba: “Los problemas de Castro han dado un giro hacia el empeoramiento…la sequía ha deprimido la producción azucarera y la agricultura en general. Las condiciones de vida se han vuelto más rigurosas debido a los reducidos suministros alimenticios y toda una serie de otros factores, incluidos los intentos del propio Castro de vencer sus problemas económicos forzando a la población a trabajar más duro. Se ha producido un incremento en el descontento popular…”

Realmente la situación actual cubana es bastante similar a la de esa fecha, donde se debatía en el Departamento de Estado un cambio de política hacia Cuba e incluso el levantamiento parcial del Bloqueo.

Una reunión sostenida el 15.08.1968 entre funcionarios del Departamento de Estado y la CIA, para discutir las acciones futuras hacia Cuba, trajo como resultado contradicciones entre los que estaban a favor y en contra del cambio de política.

Uno de los que se pronunció en contra fue John W. Ford, Director de la Oficina de Asuntos Interamericanos, quien expresó por escrito el 28.08.1968: “…no es el momento más propicio para embarcarnos en un programa como este, ya que las dificultades económicas actuales de Cuba y las señales de un creciente descontento indican que las penurias por el aislamiento están teniendo un efecto real, por lo tanto, debemos mantener toda la presión sobre nuestra actual política…”

El arma fundamental de Cuba es su resistencia, confianza y unidad, algo desconocido para Estados Unidos y contra lo que no encuentran como enfrentarlo, por eso son los 58 años de glorias contra miles de planes y programas de acciones terroristas, porque como dijo José Martí: “…Las luchas cansan menos cuando las corona la victoria”

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