Cuba ha richiamato ieri mercoledì 13, nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ad eliminare la doppia facciata a la manipolazione politica in materia di diritti umani.
Nella seconda e ultima giornata di un Forum ad alto livello sul tema, la rappresentante permanente alterna cubana, Ana Silvia Rodríguez, ha precisato che queste pratiche hanno fatto condannare la precedente Commissione dei Diritti Umani.
Il Consiglio dei Diritti Umani è sorto per stabilire una cooperazione genuina nel settore, ma dobbiamo lamentare che negli anni recenti sta transitando in modo accelerato per la stessa rotta della vecchia commissione dei diritti umani.
La Rodríguez ha respinto l’imposizione di ricette o di modelli disegnati in funzione degli interessi di dominio egemonico ed ha invitato ad evitare l’esaltazione d concetti e dottrine che non siano il risultato del dibattito profondo e del consenso tra gli Stati membri della ONU.
In accordo con la diplomatica, non hanno spazio nemmeno le misure coercitive unilaterali contrarie alla Carta delle Nazioni Unite e al Diritto Internazionale, perchè attentano contro il godimento dei diritti umani.
Cuba continua a sopportare l’impatto di un blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti da più di mezzo secolo e si tratta di una violazione flagrante, di massa e sistematica dei diritti umani dei cubani.
L’ambasciatrice dell’Isola ha insistito nel ruolo della cooperazione come via per toccare il tema, un contesto nel quale è stato risaltato il valore dell’Esame Periodico Universale del Consiglio dei Diritti Umani.
“Questo è lo strumento appropriato, è seguire le situazione dei diritti umani in tutti i paesi senza distinzioni, privilegi e politicizzazioni”, ha affermato nell’ Assemblea Generale.
A proposito della discussione nel Forum di tanta importanza come l’Agenda 2030 di Sviluppo sostenibile adottata nel settembre scorso, la Rodríguez l’ha definita una buona piattaforma di promozione e protezione dei diritti umani.
Per la rappresentante cubana permanente alterna presso la ONU va imposto lo stabilimento di un ordine internazionale inclusivo, giusto e solidale, che risponda al richiamo di quasi 800 milioni di persone che hanno fame, di una quantità simile di analfabeti, e che si metta fine alla morte ogni anno di sei milioni di bambini per cause prevenibili.