Sconfiggere la GNC contro il Venezuela: comunicazione ed idee

J. Ramón Rodríguez Ruiz http://www.cubadefensa.cu

“Il Venezuela sarà il cimitero dei modelli, strategie e manuali di Guerra Non Convenzionale (GNC)”

Presidente Nicolas Maduro, 27 giugno 2016

imagesCome affrontiamo, noi popoli del Sud, le aggressioni non convenzionali provenienti dal Nord? Come evitiamo che insufflino guerre intestine e dissanguino le nostre società per ottenere i vantaggi del caos sistemico? Come passiamo all’offensiva su terreni in cui l’egemonia la possiede l’imperialismo: comunicazione, tecnologia, cultura?

Valutiamo che una delle chiavi sta nel concepire; nelle parole di José Martí: “Una risorsa per ogni nuova risorsa degli avversari”; nel pensare e prevedere; infine, nel creare.

In questa lotta nessun popolo del Sud può lottare solo. Separati ed in difficoltà non raggiungeremo l’altezza necessaria ad affrontare tanto potenti avversari. Ma insieme, tutte le nazioni che difendono progetti diversi rispetto agli interessi dell’imperialismo, quindi eretiche, possono impegnarsi in un equo combattimento (vedasi la Siria con il supporto russo contro il terrorismo pagato dall’Occidente).

Il 27 giugno 2016, in un incontro con giornalisti e comunicatori, il presidente Nicolas Maduro, ha dichiarato: “Non solo stiamo affrontando una guerra psicologica, politica. Stiamo affrontando un’aggressione politica comunicativa mondiale contro la Rivoluzione Bolivariana”. (1)

Il presidente ha ricordato che la patria di Bolivar affronta una GNC progettata negli USA e ha esortato a sconfiggerla facendo enfasi sul piano mediatico e comunicativo, per cui ha convocato migliaia di giornalisti e comunicatori venezuelani. Risulta bene, allora, chiedersi: Qual è l’importanza della comunicazione e delle moderne tecnologie come i social media in questa era di GNC? Che ruolo gioca la cultura e soprattutto la cultura politica in questa lotta?

Il ruolo delle idee

the-war-you-dont-seeUno dei manuali USA sulla GNC afferma in una delle sue parti: “Per definizione, la GNC consiste in operazioni realizzate da, con o attraverso forze irregolari. Tale impegno in campo umano risulta, fondamentalmente, un conflitto di idee”. (2) Per questa ed altre ragioni, sebbene l’uso della forza (anche militare), in forma indiretta, è l’obiettivo di questo tipo di procedure, questa è usata in molti modi e frequentemente, sono i piani comunicativi e diplomatici i primi a svolgere il loro ruolo.

Nella GNC, che si sviluppa in Venezuela contro la Rivoluzione iniziata da Hugo Chavez, lo strumento informativo del potere nazionale USA (3) finora sta giocando un ruolo determinante, anche se esso sfugge al grande pubblico.

Gli USA considerano che il potere informativo consiste in un universo di influenze diverse e che gli specifici strumenti controllati da Washington possono impiegarsi, deliberatamente, contro audience obiettivo specifici e con un fine determinato. (4) Nel caso del Venezuela: convincere il mondo che il governo di Nicolas Maduro è illegittimo; il venezuelano, uno stato fallito, ed il popolo di quel nobile Paese, un’orda violenta di gente che lotta per il cibo per le strade e richiedono l’intervento umanitario per ripristinare la pace e la stabilità.

A questo sforzo si aggiungono media nazionali nelle mani dell’oligarchia, che fanno parte del reticolo non convenzionale. Attraverso i loro proprietari ed il denaro, Washington anche li orchestra e li utilizza in funzione dei propri interessi. Pertanto, il presidente venezuelano ha recentemente ricordato nel capitolo “Comunicatori” del Congresso della Patria (27 giugno), l’importanza di questo settore strategico.

Le lezioni che il Venezuela estrae dalla sua lotta alla GNC, sul piano mediatico, hanno rilevanza per tutti i popoli del Sud, compresi quelli che affrontiamo forme più profilate e più sottili di aggressione sovversiva. Soprattutto per questi ultimi.

Nelle recenti esperienze di applicazione pratica del GNC (vedasi Libia, Ucraina, Siria) è stato vertebrale l’uso estensivo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazioni come elementi facilitatori, organizzativi e divulgatori delle azioni sovversive; portatori delle principali linee di messaggi; installatori di simboli e slogan; e diffusori di parte dei principali avvenimenti, sostenuti dalle risorse comunicative che attualmente offrono la disponibilità di immagini e video e nelle capacità di trasmetterle, in modo immediato, ad elevati livelli di pubblico. La comunicazione è diventata una risorsa strategica.

Gli schemi sovversivi applicati, si concentrano nell’amplificazione, attraverso campagne mediatiche, delle debolezze e vulnerabilità del governo del paese obiettivo e la sua presunta mancanza di volontà o incapacità di risolvere, in modo efficace e in termini accettabili, da parte della popolazione. Di tutte queste azioni, il Venezuela è stato un laboratorio di applicazione e sviluppo.

Ma come segnalava il 27 giugno scorso il noto giornalista Walter Martinez, “siamo ancora in tempo”. Nove anni fa, il 6 giugno 2007, il Comandante Hugo Chavez ha spiegato alla stampa accreditata in Venezuela una serie di elementi sulla situazione interna nel paese, che i media raccolgono e lo stesso denominò la strategia della miccia lenta.5

Il leader bolivariano fece, allora, riferimento alle “rivoluzioni colorate” in Europa e sottolineò che la strategia USA e della destra venezuelana era rovesciare il governo bolivariano, attraverso il raggiungimento di una esplosione sociale, alimentata da una “miccia” di disturbi successivi. Questa esplosione fu proprio l’obiettivo previsto, da parte dell’opposizione e dei suoi patrocinatori, nel febbraio 2014, quando pretesero intensificare la strategia allertata dal leader bolivariano, approfittando del contesto successivo alla sua scomparsa fisica.

Lo stesso Chavez aveva previsto che tali metodi non avrebbero funzionato. Avvertì che solo il popolo sarebbero in grado di ottenere quell’esplosione sociale. Condizione che evitò nel 2014 ed evita, anche se in Venezuela funzionino della GNC allertate dal suo leader rivoluzionario.

Riferimenti, citazioni e note:

1. https://www.vtv.gob.ve/articulos/2016/06/27/presidente-asiste-al-congreso-de-la-patria-capitulo-comunicadores-5642.html

2. FM 3-05.130 Manuale campagna militare non convenzionali delle Forze Operazioni Speciali (2008).

3. Si tratta di un componente che è via via diventata più importante in un contesto globale in cui le tecnologie di comunicazione e l’informazione hanno decisamente cambiato il modo di relazionarsi degli esseri umani e come strumento decisivo per influire in rilevanti settori della popolazione o nel suo complesso (Field Manual FM 3-05130 non convenzionali delle Forze Warfare Army Special Operations, 2008).

4. FM 3-05.130 manuale campagna militare non convenzionali delle Forze Operazioni Speciali (2008).

5. Consultare: https://www.youtube.com/watch?v=uVs5aEmkxc4

Derrotar la Guerra No Convencional contra Venezuela: comunicación e ideas

Por José Ramón Rodríguez Ruiz

“Venezuela será el cementerio de los modelos, estrategias y manuales de la Guerra No Convencional”

Presidente Nicolás Maduro, 27 de junio de 2016

¿Cómo enfrentamos los pueblos del Sur las agresiones no convencionales provenientes del Norte? ¿Cómo evitamos que insuflen guerras intestinas y desangren nuestras sociedades para obtener ventajas del caos sistémico? ¿Cómo pasamos a la ofensiva en terrenos donde la hegemonía la posee el imperialismo: comunicación, tecnología, cultura?

Apreciamos que una de las claves está en concebir, en palabras de José Martí: “Un recurso a cada nuevo recurso de los contrarios”; en pensar y prever; en fin, en crear.

En este combate ningún pueblo del Sur puede luchar solo. Separados y difuminados no alcanzamos la estatura necesaria para enfrentar tan poderosos oponentes. Pero juntos, todas las naciones que defienden proyectos diferentes a los intereses del imperialismo, herejes por lo tanto, pueden entablar justo combate, (véase Siria con el apoyo ruso contra el terrorismo pagado por Occidente).

El 27 de junio de 2016, en reunión con periodistas y comunicadores, el presidente Nicolás Maduro señaló: “No solo estamos enfrentando una guerra psicológica, política. Estamos enfrentando una agresión política comunicacional mundial contra la Revolución Bolivariana”.1

El mandatario recordó que la patria de Bolívar enfrenta una Guerra No Convencional (GNC) diseñada en EE.UU. e instó a derrotarla haciendo énfasis en el plano mediático y comunicacional, para lo cual convocó a miles de periodistas y comunicadores venezolanos. Y bien cabe entonces preguntarse: ¿Cuál es la importancia de la comunicación y las modernas tecnologías como las redes sociales en esta era de la GNC? ¿Qué papel juega la cultura y muy especialmente la cultura política en esta confrontación?

El papel de las ideas

Uno de los manuales de EE.UU. sobre la GNC señala en una de sus partes: “Por definición, la GNC consiste en operaciones realizadas por, con o a través de fuerzas irregulares. Tal compromiso en el terreno humano resulta fundamentalmente un conflicto de ideas”.2 Por esta y otras razones, pese a que el uso de la fuerza (incluida la militar) de forma indirecta, es el objetivo de este tipo de procedimientos, esta es empleada de muchas maneras y frecuentemente, son los planos comunicacionales y diplomáticos los primeros en jugar su papel.

En la GNC que se libra en Venezuela contra la Revolución iniciada por Hugo Chávez, el instrumento informacional del poderío nacional de EE.UU.3 hasta el momento está jugando un papel determinante, aunque ello sea esquivo para el público en general.

EE.UU. considera que el poderío informativo consiste en un universo de influencias diversas y que los instrumentos específicos controlados por Washington pueden emplearse de forma deliberada contra audiencias objetivo específicas y con un fin determinado.4 En el caso de Venezuela: convencer al mundo de que el gobierno de Nicolás Maduro es ilegítimo; el venezolano, un Estado fallido, y el pueblo de ese noble país, una horda violenta de gente que pelea por comida en las calles y requieren de intervenciones humanitarias para recuperar la paz y la estabilidad.

A este esfuerzo se suman los medios nacionales en manos de la oligarquía, que forman parte del entramado no convencional. Mediante sus dueños y el dinero, Washington también los orquesta y los usa en función de sus intereses. Por ello, el mandatario venezolano recordaba recientemente en el capítulo “Comunicadores” del Congreso de la Patria (27 de junio), la importancia de este sector estratégico.

Las lecciones que Venezuela extrae de su combate a la GNC en el plano mediático, tienen relevancia para todos los pueblos del Sur, incluidos aquellos que enfrentamos formas más perfiladas y sutiles de agresión subversiva. Sobre todo para estos últimos.

En las experiencias recientes de aplicación práctica de la GNC (véase Libia, Ucrania, Siria) ha sido vertebral el empleo extensivo de las tecnologías de la informática y las comunicaciones como elementos facilitadores, organizativos y difusores de las acciones subversivas; portadores de las principales líneas de mensajes; instaladores de símbolos y eslóganes; y difusores parcializados de los principales sucesos, apoyados en los recursos comunicativos que actualmente ofrecen la disponibilidad de imágenes y video y en las capacidades de transmitirlas de forma inmediata, a elevados niveles de audiencia. La comunicación se ha convertido en un recurso estratégico.

Los esquemas subversivos aplicados, se concentran en la amplificación, mediante campañas mediáticas, de las debilidades y vulnerabilidades del gobierno del país objetivo y su supuesta falta de voluntad o incapacidad para resolverlas con efectividad y en plazos aceptables por la población. De todas estas acciones, Venezuela ha sido un laboratorio de aplicación y desarrollo.

Pero como señalara el 27 de junio pasado el destacado periodista Walter Martínez, “aún estamos a tiempo”. Hace nueve años, el 6 de junio de 2007, el Comandante Hugo Chávez explicó a la prensa acreditada en Venezuela una serie de elementos sobre la situación interna en el país, que los medios recogen y él mismo denominó la estrategia de mecha lenta.5

El líder bolivariano hizo entonces referencia a las “revoluciones de colores” en Europa y puntualizó que la estrategia de EE.UU. y la derecha venezolana era derrocar al gobierno bolivariano, mediante el logro de una explosión social, alimentada por una “mecha” de disturbios sucesivos. Esa explosión, fue precisamente la meta pretendida por la oposición y sus patrocinadores en febrero de 2014, cuando pretendieron recrudecer la estrategia alertada por el líder bolivariano, aprovechando el contexto posterior a su desaparición física.

El propio Chávez había adelantado que tales métodos no funcionarían. Él alertó que solo el pueblo sería capaz de conseguir esa explosión social. Condición que evitó en 2014 y evita, aunque funcionen en Venezuela los procedimientos de Guerra No Convencional alertados por su líder revolucionario.

Referencias, citas y notas:

1. https://www.vtv.gob.ve/articulos/2016/06/27/presidente-asiste-al-congreso-de-la-patria-capitulo-comunicadores-5642.html

2. Manual de Campaña FM 3-05.130 Guerra No Convencional de las Fuerzas de Operaciones Especiales del Ejército (2008).

3. Es un componente que ha adquirido paulatinamente mayor relevancia, en un contexto global donde las tecnologías de la comunicación y la información han modificado de forma decisiva la forma de relacionarse de los seres humanos y como herramienta decisiva para influir en sectores relevantes de la población o en su conjunto (Manual de Campaña FM 3-05.130 Guerra No Convencional de las Fuerzas de Operaciones Especiales del Ejército, 2008).

4. Manual de Campaña FM 3-05.130 Guerra No Convencional de las Fuerzas de Operaciones Especiales del Ejército (2008).

5. Consultar: https://www.youtube.com/watch?v=uVs5aEmkxc4

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