Chi sono i protagonisti della storia?

Lisbet Penin Matos http://razonesdecuba.cubadebate.cu

america-latina-e-neoliberismoTutti dicono che la storia è raccontata dai trionfatori. Può essere. Ma a volte, più che i trionfatori, la raccontano i protagonisti vittoriosi, gli sconfitti e anche quelli che hanno come proiezione la modifica della sua realtà, al fine di costruire un futuro diverso per le nuove generazioni.

Nel corso della storia, i processi sociali hanno avuto origine da diversi condizionamenti. Inoltre, risulta comune che agli inizi, gran parte della gente guardi passivamente, ed in modo indifferente, coloro che iniziarono il cammino, tuttavia, una volta compreso il motivo, si aggiungono o si oppongono.

In America Latina, da anni, i popoli hanno deciso trasformare questa realtà, in cui predominavano forme di sfruttamento capitalistico, modelli economici neoliberisti, dittature, ingiustizia sociale … Oggi, in molti paesi della regione molti movimenti sociali sostengono questi cambiamenti, che sono supportati dai governi con ideali rivoluzionari.

Ecco perché, in questi giorni, si celebra in tutta la Nostra America, la Giornata Continentale per la Democrazia e contro il Neoliberalismo in cui partecipano movimenti sociali, organizzazioni contadine, sindacali, femministe e ambientaliste.

Ma, perché lottano? 11 anni fa, l’America Latina era sotto le ombre dell’Area di Libero Commercio delle Americhe, che supponeva un’organizzazione per il libero scambio tra paesi con l’obiettivo di creare un’agenda comune per il futuro delle Americhe, agenda che si tradusse in privatizzazione, esclusione, povertà, perdita della sovranità alimentare…, uno scenario ideale per la neo-colonizzazione del continente.

A Cuba, la giornata ha avuto luogo presso l’Università di L’Avana, spazio dove i si sono riuniti rappresentanti della società civile. “Il nostro discorso è moralizzatore, la nostra lotta è giusta, nessuno ha il diritto d’interferire nel destino del nostro paese, a decidere per noi come vogliamo il nostro presente ed il futuro”, ha affermato Jennifer Martinez Bello, presidentessa della FEU.

Anche in altre latitudini molte persone si sono mobilitate per difendere la democrazia, poiché nel trascorso di dodici anni, sono avvenuti colpi di stato in nazioni come: Paraguay, Honduras, Haiti e Brasile, il che dimostra fino a che punto possono giungere gli interessi del capitale neoliberale che cercano di fermare i processi di trasformazione in America Latina.

golpe-dilmaCosì ha riferito, in Uruguay, la ex presidente del Brasile, Dilma Rousseff: “non sto parlando della restaurazione della dittatura militare nella forma in cui noi la vivemmo e conoscemmo, purtroppo, tuttavia, ciò che stiamo vedendo nel mondo, non solo in America Latina, è la coesistenza all’interno del regime democratico di tali misure di emergenza”.

Ed è che eventi come questo rappresentano la violazione della democrazia dei paesi, perché i promotori di questi golpe parlamentari responsabilmente prendono le costituzioni e le usano contro lo stesso popolo per, alla fine, raggiungere i loro interessi.

Pertanto, il voto è per la democrazia, la giustizia, l’integrazione, il benessere sociale, con l’obiettivo che i popoli, ed in particolare quelli latinoamericani, facciano del loro futuro un percorso più certo, sicuro e continuino ad essere i protagonisti delle storie.

¿Quiénes protagonizan la historia?

Por Lisbet Penín Matos

Todos dicen que la historia es contada por los trinfadores. Puede ser. Pero a veces, más que los trinfadores, la cuentan los protagonistas vctoriosos, los derrotados y hasta aquellos que tienen como proyección la modificación de su realidad con el objetivo de edificar un futuro diferente para las nuevas generaciones.

A lo largo de la historia, los procesos sociales se han originado por disímiles condicionantes. También, resulta común que en los inicios, gran parte de la gente mire de manera pasiva e indiferente a quienes comenzaron el camino, sin embargo, una vez comprendido el motivo, se suman o se oponen.

En América Latina, desde años atrás, los pueblos han decidido transformar esa realidad, en la que predominaban formas de explotación capitalista, modelos económicos neoliberales, dictaduras, njusticia social… Hoy, en numerosos países de la región muchos movimientos sociales impulsan esos cambios, los cuales son apoyados por gobiernos con ideales revolucionarios.

Es por eso que, por estos días, se celebra en toda Nuestra América, la Jornada Continental por la Democracia y contra el Neoiberalismo en la cual participan movimientos sociales, organizaciones campesinas, sindicales, femilnistas y ecologistas.

Pero, ¿por qué luchan? Hace ya 11 años, América Latina estaba bajo las sombras del Área de Libre Comercio de Las Américas, lo cual suponía una organización para el libre comercio entre países con el objetivo de crear una agenda común para el futuro de las Américas, agenda que se tradujo en privatización, exclusión, pobreza, pérdida de la soberanía alimenticia…, un escenario ideal para la neocolonización del continente.

En Cuba, la jornada por tuvo lugar en la Universidad de La Habana, espacio donde se reunieron representantes de la sociedad civil. “Nuestro discurso es moralizante, nuestra lucha es justa, nadie tiene derecho a interferir en los destinos de nuestro país, a decidir por nosotros cómo queremos nuestro presente y futuro” , afirmó Jennifer Bello Martínez, presidenta de la FEU.

También en otras latitudes numerosas personas se movilizaron por defender la democracia, pues en el trnscurso de doce años, han ocurrido golpes de estado en naciones como: Paraguay, Honduras, Haití y Brasil, lo que demuestra hasta dónde pueden llegar los intereses del capital neoliberal que intentan detener los procesos de transformación en América Latina.

Así lo refierió en Uruguay la expresidenta de Brasil, Dilma Rouseff: “no estoy hablando del restablecimiento de la dictadura militar en la forma en que nosostros las vivimos y las conocimos desafortunadamente, sin embargo, lo que nosostros estamos viendo en el mundo, no solamente en América Latina es la convivencia dentro del régimen democrático de este tipo de medidas de excepción”.

Y es que sucesos como este representan la violación de la democracia de los países, porque los promotores de estos golpes parlamentarios responsablemente toman las constituciones y las utilizan contra el propio pueblo, para finalmente lograr sus intereses.

Por eso, el voto es por la democracia, la justicia, la integración, el bienestar social con el objetivo de que los pueblos, y en especial los latinoamericanos, hagan de su fututo un camino más cierto, seguro y continúen siendo los protagonistas de las historias.

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