L’educazione è la chiave

nessuno200milioniPiù di 168 milioni di bambini nel mondo sono vittime del traffico e della schiavitù infantile. Tra loro 85 milioni lavorano in condizioni disumane, è stato sottolineato nel Congresso  Pedagogia 2017.


Il Premio Nobel della Pace 2014, Kailash Satyarthi, ha iniziato la seconda giornata dell’Incontro con un intervento speciale nel quale ha citato i fattori principali che riguardano il lavoro infantile: prima di tutto l’analfabetismo e l’assenza di leggi solide e di volontà politica dei governi.

“Mi rallegra sapere che Cuba, nonostante il periodo speciale e il blocco economico imposto dagli  Stati Uniti, tra le altre difficoltà, investe più del 10% del suo PIL in educazione, quando altri paesi dedicano dal 2% al 6%”, ha indicato.

Il signor Satyarthi  ha insistito sulla mancanza di compassione da parte dell’umanità di fronte a questo tema.

“È responsabilità delle persone, delle istituzioni e degli organismi denunciare e combattere la schiavitù infantile, perché i bambini non possono creare sindacati o fare sciopero”.

Sono necessari 22.000 milioni di dollari per far sì che questi bambini frequentino le scuole elementari e 39.000 milioni addizionali perché possano accedere ad altri livelli”, ha riferito il Premio Nobel ed ha sostenuto che questa cifra non è impagabile, se si paragona alle spese quotidiane  di 18.000 milioni di dollari in pubblicità e di 1.6 bilioni annuali nel settore militare.

“Il mondo non è povero se può spendere queste cifre”, ha aggiunto l’attivista mondiale”.

“Non potremo avere un’educazione per tutti se non mettiamo fine allo sfruttamento infantile, al lavoro forzato (…) e sarà tardi per i milioni di bambini che lavorano nella loro infanzia (…) sarà tardi perchè loro non hanno sogni?”, ha chiesto il Premio Nobel.

LA SCIENZA IN FUNZIONE DEL PROGRESSO

Aggiustare le proposte politiche di Scienza, Tecnologia e Innovazione (CTI) alle decisioni del 7º Congresso del Partito, in particolare al Piano di  Sviluppo  Economico e Sociale sino al 2030 e delle Linee, cercando trasversalità, tra assi e settori, e identificare vuoti d’investigazione e limiti per le innovazioni in questi settori sono propositi  che, come ha detto la ministro di Scienza, Tecnologia e Ambiente, Elba Rosa Pérez Montoya, riguardano il settore della scienza, pilastro indispensabile per il presente e il futuro della nazione.

La ministro, intervenendo in Pedagogía 2017, ha detto che le altre sfide sono incrementare l’impatto economico e sociale delle investigazioni e preservare e sviluppare il potenziale umano creato dalla Rivoluzione, per cui la politica di riorganizzazione del sistema del CTI è fondamentale.

“Tra i risultati di questo settore, in 58 anni di Rivoluzione, ha sottolineato,  in Cuba ci sono più di un milione di laureati universitari e che il 53% dei lavoratori del sistema di CTI sono donne”.

Parlando del riordino del sistema iniziato nel 2014, ha spiegato che è stato accompagnato da una norma giuridica di rango superiore che prima non esisteva, per sostenere l’attività scientifica e che il processo ha avuto come premessa fondamentale la proiezione delle risorse umane vincolate a questo compito. Inoltre ha segnalato che è fondamentale il lavoro con i giovani.

Il professor Ismael Santos, di Villa Clara, all’inizio dell’incontro ha sottolineato la pertinenza di questi temi nel perfezionamento del sistema nazionale e dell’educazione.

“Questo è il momento di riflettere su questi piani e sui programmi di studio in tutto il sistema, su  queste priorità, sulle conquiste e le motivazioni, perché coloro che in qualche maniera realizzeranno questo sviluppo sono coloro che stanno per nascere o si trovano già seduti nelle nostre aule.

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