L’economia cubana 2016-2017. Valutazione preliminare (IV)

Jose Luis Rodriguez http://www.cubadebate.cu

Dopo aver esaminato le informazioni preliminari sui risultati economici del 2016 e le prospettive per il 2017, è interessante riassumere quei fattori -esterni ed interni- che avranno un maggiore impatto, a breve termine, nell’evoluzione dell’economia nazionale per riprendere il cammino della crescita.

In queste considerazioni s’includono alcune valutazioni su alcune misure che -all’adottarsi- potrebbero migliorare le prospettive a breve termine.

Come notato in precedenza in questi articoli, i fattori esterni hanno un’influenza molto pesante sulle nostre prestazioni, tenendo conto che il livello di apertura dell’economia cubana raggiunge più del 46% [1]. Su di loro sono solo possibili azioni specifiche per mitigare o potenziare il loro impatto a breve termine, giacché trasformazioni strutturali che possano cambiare questa situazione prenderanno tempo per il loro concretizzarsi. Tra i fattori esterni di maggior peso si trovano i seguenti.

Il Blocco economico USA.

L’impatto diretto ed indiretto di questa aggressione è costato cumulativamente 125873 milioni di $. fino al 2016, con un trend crescente del costo, che si è elevato a 4680 milioni solo tra il 2015 ed il 2016. Questo è il principale fattore che le agenzie di valutazione dei rischi considerano nel caso di Cuba, [2] elemento che ha una pesante influenza per qualsiasi affare con il capitale straniero.

Inoltre, la decisione di togliere il blocco non si è concretizzata con l’amministrazione di Barack Obama, che non progredì, sostanzialmente, in tale direzione e la cui soluzione finale si trova nelle mani del Congresso. Le prospettive con la nuova amministrazione di Donald Trump collocano la possibile eliminazione del blocco in un processo più incerto ed a medio termine.

Al riguardo la posizione USA, finora, ha sollevato come premessa per la discussione del tema, la risposta al reclamo per la nazionalizzazione delle proprietà USA a Cuba nel 1960, che attualmente è fissata a circa 7000 milioni di $. Da parte sua, Cuba ha stabilito una richiesta di risarcimento danni, al governo USA, per 121000 milioni, nel 2000, che fu preceduta da un’altra domanda di 181100 milioni, nel 1999, per danni umani. Ovviamente queste cifre dovrebbero attualizzarsi ad oggi, ma in ogni caso una soluzione alla questione della compensazioni – che si pone come precedente per l’analisi del blocco da parte USA – non può essere unilaterale e solo a favore della parte USA.

Infine, per avere un’idea del peso del blocco sulla nostra economia, basti dire che si stima che la sua eliminazione totale aggiungerebbe due punti percentuali alla crescita del PIL cubano ogni anno.

Prevedibile evoluzione dell’economia mondiale ed il suo impatto su Cuba.

A partire dalle principali esportazioni di beni, le prospettive dei prezzi sono favorevoli. Nel caso del nichel per i prossimi anni -secondo dati della Banca Mondiale- le previsioni mostrano una crescita del 40,5% dei prezzi tra il 2017 ed il 2021; quelli dello zucchero decrescono leggermente -2,5%; e nel caso del petrolio aumenteranno del 24,3%, incidendo favorevolmente sui derivati.

Tra le esportazioni di valore aggiunto più elevato -che rappresentano circa il 15% del totale esportato- si continuano evidenziando i prodotti farmaceutici -tra cui prodotti biotecnologici- il cui livello di esportazioni è stato segnalato intorno a 600 milioni di $ già nel 2013. L’evoluzione di questa industria continua ad essere favorevole nel mercato internazionale.

A questo proposito nel 2016 si evidenziava che negli USA l’indice PER [3] -che rappresenta la relazione tra la capitalizzazione di borsa del valore e gli utili netti- era nella biotecnologia un 73% superiore rispetto agli altri settori. [4 ] Tenendo conto di quanto sopra esposto, si aspetta una crescita favorevole della produzione farmaceutica cubana, non solo per l’esportazione, ma anche per la sostituzione delle importazioni, il cui impatto totale è stato recentemente stimato in 1,744 miliardi di $. [5]

Il mercato dell’esportazione di manodopera qualificata si è mantenuto, negli ultimi anni, come la base delle più grandi entrate in valuta estera del paese, contribuendo intorno a 11543 milioni di $ come media annua tra il 2011 ed il 2015. In prospettiva deve tenersi presente che l’esportazione di questi servizi si è basata, finora, su accordi intergovernativi, che -anche se fornisce un mercato garantito alle esportazioni- è soggetta a forti variazioni davanti ad un cambio di politica dei governi che pagano per tali servizi o anche alla loro cancellazione di fronte ad un cambio di governo. [6]

Questa congiuntura indica la convenienza a studiare altre forme di negoziazione, tra cui la possibilità di estendere la fornitura di servizi medici a Cuba per i clienti stranieri che ne facciano richiesta. [7]

Incremento dei livelli dell’investimento straniero diretto e sua efficienza.

Come notato in precedenza in questo articolo, uno degli elementi più importanti per stimolare la crescita, nel 2017, è quello di elevare la spesa pubblica per aumentare il livello degli investimenti, per i quali verranno assegnati 4768 milioni di pesos nel Bilancio dello Stato del 2017 allo scopo di sostenerli.

In questa direzione, sarà necessario aumentare l’efficienza del processo di investimento, eliminando le carenze che impediscono il suo adeguato recupero. A proposito un fattore molto significativo sarà ottenere una maggiore qualificazione e stabilizzazione della forza lavoro nella costruzione attraverso un corretto sistema di stimolazione che impedisca l’alta mobilità di essa. [8] Misure urgenti dovrebbero essere prese in questo settore, tenendo conto che si stima che, tra il 2009 ed il 2014, hanno lasciato il settore delle costruzioni 25000 operai qualificati -secondo quanto informato dal Ministro delle Costruzioni nell’Assemblea Nazionale- mentre d’altra parte, in un studio condotto tra il 2002 e il 2012, si comprovò la perdita di 13 pesos per ogni peso investito prodotto di ritardi, aumento dei costi e la mancanza di finanziamenti per completare il recupero dell’investimento, tra le altre cause. [9]

Oltre alle questioni relative ad ottenere una maggiore agilità nell’approvazione dei progetti d’investimento associati al capitale straniero e alla liquidazione di dividendi in ritardo, deve prestarsi una maggiore attenzione all’incoraggiamento alle imprese statali affinché elaborino proposte che permettano incrementare il Portfolio di Opportunità di Progetti di Investimento attraverso una ritenzione di utili per i fondi di stimolo e sviluppo; è necessario anche esplorare la creazione di fondi di joint venture tra lo Stato, gli emittenti e destinatari delle rimesse per aumentare la capacità di investimento del paese; [10] infine cercare alternative che permettano metodi più flessibili per il reclutamento di forza lavoro, combinando formule che contemplino una migliore combinazione di introiti dello Stato, costi dell’operatore straniero e stimoli per il lavoratore cubano.

In aggiunta ai suddetti fattori esterni, è possibile attuare misure interne che promuovano il recupero e stimolino la crescita economica del paese. Tra loro vorrei evidenziare i seguenti.

Applicazione della scienza e della tecnica nella produzione e nei servizi.

Deve essere riconsiderato la valutazione delle spese per lo sviluppo scientifico del paese ed invertire il declino che ha portato alle spese per I+D (investimenti e sviluppo ndt) a solo lo 0,4% del PIL, quando nei primi anni ’90 aveva raggiunto l’1%.

L’esperienza positiva dei centri del precedentemente chiamato Polo Scientifico dell’Occidente de L’Avana -che concentra le istituzioni più avanzate nel campo della biotecnologia- ha comportato un investimento che alcuni autori hanno stimato in una cifra superiore a 3500 milioni di $ nell’arco di più di 30 anni. Per giungere ai risultati che oggi mostrano come aziende high-tech, è stato necessario garantire la ricerca attraverso il finanziamento dal bilancio dello Stato. Questa esperienza ci dimostra che non è possibile lo sviluppo scientifico solo con uno schema imprenditoriale, se non si completa con il finanziamento a rischio che ogni indagine richiede. [11]

Lo stesso approccio vale anche per l’introduzione dei progressi scientifici nella produzione e nei servizi, per i quali è necessario coprire costi essenziali prima di ottenere i risultati finanziari a cui si aspira.

Infine, non deve perdersi di vista la necessaria correzione dei sistemi di stimolazione e retribuzione dei lavoratori dei settori della scienza e dell’istruzione per preservare la forza lavoro altamente qualificata, che costituisce la risorsa principale per lo sviluppo del paese. Si tratta di una decisione politica che è indispensabile per garantire la continuità dello sviluppo e il cui costo a breve termine può essere compensata nel Bilancio dello Stato in altri modi.

-Promozione di esportazioni a maggior valore aggiunto e sostituzione delle importazioni.

Per quanto riguarda le esportazioni il cammino più rapido consiste nell’aggregazione di valore ai prodotti già esistenti, prima di iniziare nuove linee di esportazioni. Sarebbe il caso della produzione di nichel raffinato e acciai speciali; la produzione di conserve alimentari; la raffinazione di prodotti petroliferi di qualità superiore; la produzione di derivati della canna da zucchero, come lo zucchero ecologico, rum, mangimi per animali e la carta tra gli altri elementi da considerare, che hanno già una base produttiva nel paese.

Per quanto riguarda la sostituzione delle importazioni, è necessario prendere in considerazione che per ogni peso che si smetta di comprare all’estero, si rende necessario un previo investimento da 16 a 17 centesimi. Un settore di prima priorità in questo contesto, sarebbe la sostituzione delle importazioni di prodotti alimentari.

Un elemento comune e di gran importanza è quello di assicurare una adeguata logistica per la fluidità, sia delle esportazioni come della produzione nazionale che sostituisca le importazioni. In questo senso, è fondamentale garantire i flussi di materie prime e materiali, gli imballaggi, trasporto, assicurazione energetica e l’indispensabile finanziamento, creando per tutti il trattamento differenziato che si richiede al fine di assicurare le produzioni e servizi corrispondenti, è un percorso critico che garantisce i risultati attesi.

Secondo le proiezioni dell’EIU già citato, si potrebbe raggiungere una crescita del 35,5% delle esportazioni di merci tra il 2016 ed il 2021, superando l’incremento delle importazioni che sarebbe del 34,6% nello stesso periodo. [12]

-Potenziale di sviluppo delle imprese statali.

L’impresa statale continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo del Paese.

Tuttavia, sarà necessario accelerare i processi che consentano una gestione decentrata ed efficiente di queste imprese, che oggi non hanno un contesto normativo che faciliti la loro gestione. Concetti come la pianificazione flessibile e partecipativa, la gestione del rischio, sistemi di controllo economico il cui costo non sia superiore ai loro benefici, così come maggior autonomia per la gestione finanziaria, si convertono in indispensabili requisiti al fine di elevare l’efficienza d’impresa e competere, in parità di condizioni, con il settore non statale.

-Potenziale di sviluppo ed il ruolo del settore privato e cooperativo.

Oltre allo spazio che già occupano nei servizi come la gastronomia, la locazione di case, è molto importante incorporare sia il settore cooperativo come il privato, ​​nelle aree urbane e rurali, all’impulso della produzione materiale del paese.

A questo proposito, lo sviluppo delle cooperative di costruzione e dei trasporti, così come le Pymes (piccole e medie imprese ndt) private, in settori come l’abbigliamento e calzaturiero, devono incoraggiarsi affinché si integrino ai processi di espansione delle produzioni di beni e servizi, individualmente o in associazione con la proprietà statale, con le necessarie garanzie per loro.

Il trattamento inclusivo e la stimolazione della produzione agricola -specialmente alimentare- di agricoltori, affittuari e cooperativisti devono, anche, avere un trattamento preferenziale in termini di assicurazione logistica di beni produttivi e di dotazione -anche se minima- di strumenti ed attrezzature, che permettano elevare la loro produttività.

La regolamentazione di questi settori nell’economia non statale dovrebbe essere raggiunta mediante strumenti economici, lasciando dietro di sé il peso che ora hanno i regolamenti amministrativi sul mercato, che hanno storicamente dimostrato la loro inefficienza.

In breve, come recentemente ha detto l’economista inglese Emily Morris, Cuba affronta una sfida non una crisi. [13]

La logica della performance dell’economia cubana negli ultimi cinque anni è ancora solida. Prima di tutto bisogna ripristinare la fiducia finanziaria nel paese, che è stata realizzata attraverso il processo di rinegoziazione e pagamento del debito estero scaduto. Questo è un requisito indispensabile affinché entri l’investimento straniero diretto, indiscutibile necessità data la bassa capacità di risparmio interno che l’economia cubana ha presentato per anni. Da un più alto livello di investimento -sino a raggiungere tra il 20-25% del PIL- il paese assicurerà tassi di crescita più elevati nell’ordine dal 5 al 7% e saremo entrati nella via dello sviluppo, stabilmente.

Al momento, è necessario tornare a crescere nel 2017 ed è possibile farlo.

17 febbraio 2017

link III parte


La economía cubana 2016-2017. Valoración preliminar (IV)

Por: José Luis Rodríguez

Después de examinar la información preliminar sobre los resultados económicos del 2016 y las perspectivas para el 2017, resulta interesante resumir aquellos factores -externos e internos- que tendrán una incidencia mayor a corto plazo en la evolución de la economía nacional para retomar la senda del crecimiento.

En estas consideraciones se incluyen algunas valoraciones sobre determinadas medidas que -de adoptarse-, pudieran mejorar las perspectivas a corto plazo.

Como se apuntó con anterioridad en estos trabajos, los factores externos tienen una influencia de mucho peso en nuestro desempeño, tomando en cuenta que el nivel de apertura de la economía cubana alcanza más de un 46%[1]. Sobre ellos solo caben acciones puntuales para mitigar o potenciar su impacto a corto plazo, ya que transformaciones estructurales que pueden modificar esta situación tomarán tiempo para su materialización. Entre los factores externos de mayor peso se encuentran los siguientes.

–El bloqueo económico de Estados Unidos.

El impacto directo e indirecto de esta agresión ha costado acumulativamente 125 873 millones de dólares hasta el 2016, con una tendencia creciente del costo, que se elevó a 4 680 millones solo entre el 2015 y el 2016. Este es el principal factor que las agencias evaluadoras de riesgos consideran en el caso de Cuba,[2] elemento que tiene una influencia de mucho peso para cualquier negocio con el capital extranjero.

Por otra parte, la decisión de levantar el bloqueo no se concretó con la administración de Barack Obama, que no avanzó sustancialmente en esa dirección y cuya solución final se encuentra en manos del Congreso de EEUU. Las perspectivas con la nueva administración de Donald Trump colocan la posible eliminación del bloqueo en un proceso más incierto y a mediano plazo.

Al respecto la posición de EEUU hasta el presente ha planteado como premisa para la discusión del tema, la respuesta a la reclamación por las nacionalizaciones de propiedades norteamericanas en Cuba en 1960, la que se fija actualmente en unos 7 000 millones de dólares. Por su parte, Cuba estableció una demanda por daños al gobierno norteamericano por 121 000 millones en el año 2000, la que fue precedida por otra demanda de 181 100 millones en 1999 por daños humanos. Lógicamente estas cifras habría que actualizarlas hasta el presente, pero en cualquier caso una solución al tema de las compensaciones -que se ubica como precedente para el análisis del bloqueo por parte de EEUU- no puede ser unilateral y sólo a favor de la parte norteamericana.

Finalmente, para tener una idea del peso del bloqueo sobre nuestra economía, baste decir que se ha estimado que su levantamiento total añadiría dos puntos porcentuales al crecimiento del PIB cubano cada año.

–Evolución previsible de la economía mundial y su impacto sobre Cuba.

Comenzando por las principales exportaciones de bienes, las perspectivas de precios son favorables. En el caso del níquel para los próximos años –según datos del Banco Mundial-los pronósticos muestran un crecimiento del 40,5% de los precios entre el 2017 y el 2021; los del azúcar decrecen ligeramente -2,5%; y en el caso del petróleo aumentarán un 24,3%, incidiendo favorablemente en los derivados.

Entre las exportaciones de mayor valor agregado –que representan alrededor del 15% del total exportado- se continúan destacando los productos farmacéuticos –incluyendo los productos de la biotecnología- cuyo nivel de exportaciones se reportaba en torno a los 600 millones de dólares ya en el 2013. La evolución de esta industria continúa siendo favorable en el mercado internacional.

Al respecto en el 2016 se destacaba que en EEUU el índice PER[3] -que representa la relación entre la capitalización bursátil del valor y los beneficios netos-, era en la biotecnología un 73% superior al del resto de los sectores.[4] Tomando en cuenta lo anterior, cabe esperar un crecimiento favorable de la producción farmacéutica cubana, no solo para la exportación, sino también para la sustitución de importaciones, cuyo impacto total se calculó recientemente en 1 744 millones de dólares.[5]

El mercado de exportación de fuerza de trabajo calificada se ha mantenido en los últimos años como la base de los mayores ingresos en divisas del país, aportando un estimado de 11 543 millones de dólares como promedio anual entre el 2011 y el 2015. En la perspectiva debe tenerse presente que la exportación de estos servicios se ha basado hasta el momento en convenios intergubernamentales, lo cual –si bien brinda un mercado asegurado a las exportaciones- está sometido a fuertes variaciones ante un cambio de política de los gobiernos que pagan por esos servicios, o incluso a su cancelación ante un cambio de gobierno.[6]

Esta coyuntura indica la conveniencia de estudiar otras fórmulas de negociación, incluyendo la variante de ampliar la prestación de servicios médicos en Cuba para los clientes extranjeros que lo soliciten.[7]

–Incremento de los niveles de la inversión extranjera directa y su eficiencia.

Como se apuntó anteriormente en este trabajo, uno de los elementos de mayor importancia para estimular el crecimiento en el 2017 consiste en elevar el gasto de gobierno para aumentar el nivel de las inversiones, para lo cual se destinarán 4 768 millones de pesos en el Presupuesto del Estado de 2017 con el objetivo de apoyarlas.

En esa dirección, será preciso incrementar la eficiencia del proceso inversionista, eliminando las deficiencias que impiden su adecuada recuperación. Al respecto un factor muy significativo será lograr una mayor calificación y estabilización de la fuerza de trabajo en la construcción mediante un adecuado sistema de estimulación que impida la alta movilidad que la misma.[8] Medidas urgentes deberán adoptarse en este ámbito tomando en cuenta que se estima que entre 2009 y 2014 abandonaron el sector de la construcción 25 000 operarios calificados –según informó el Ministro de la Construcción en la Asamblea Nacional-, mientras que por otra parte, en un estudio realizado entre el 2002 y el 2012, se comprobó la pérdida de 13 pesos por cada peso invertido producto de demoras, sobregiros en los costos y falta de financiamiento para completar la recuperación de la inversión, entre otras causas.[9]

Además de los temas relativos a lograr una mayor agilidad en la aprobación de los proyectos de inversión asociados al capital extranjero y la liquidación de dividendos atrasados, debe prestarse mayor atención al estimulo a las empresas estatales para que elaboren propuestas que permitan incrementar la Cartera de Oportunidad de Proyectos de Inversión mediante una retención de utilidades para los fondos de estimulación y desarrollo; es preciso también explorar la creación de fondos de inversión conjunta entre el Estado, los emisores y receptores de remesas para aumentar la capacidad inversionista del país;[10] finalmente, deben buscarse alternativas que permitan métodos más flexibles para la contratación de fuerza de trabajo, conjugando formulas que contemplen una mejor combinación de ingresos del Estado, costos del operador extranjero y estímulos para el trabajador cubano.

Además de los factores externos referidos, es posible aplicar medidas internas que favorezcan la recuperación y el impulso al crecimiento económico del país. Entre ellas cabría destacar las siguientes.

–Aplicación de la ciencia y la técnica en la producción y los servicios.

Debe reconsiderarse la elevación de los gastos para el desarrollo científico del país y revertir el descenso que ha llevado a los gastos en I+D a solo el 0,4% del PIB, cuando a inicios de los años 90 se lograba un 1%.

La positiva experiencia de los centros del anteriormente denominado Polo Científico del Oeste de La Habana –que concentra las instituciones más avanzadas en el campo de la biotecnología-, supuso una inversión que algunos autores han estimado en una cifra superior a 3 500 millones de dólares durante más de 30 años. Para llegar a los resultados que hoy exhiben como empresas de alta tecnología, fue preciso garantizar la investigación mediante el financiamiento del presupuesto del Estado. Esta experiencia nos muestra que no es posible el desarrollo científico solo con un esquema empresarial, si no se complementa con el financiamiento a riesgo que toda investigación requiere.[11]

Ese mismo criterio también aplica para la introducción de los adelantos científicos en la producción y los servicios, para lo que se requiere cubrir costos indispensables antes de obtener los resultados financieros a que se aspira.

Finalmente, no debe perderse de vista la necesaria corrección de los sistemas de estimulación y retribución de los trabajadores de los sectores de la ciencia y educación para preservar la fuerza de trabajo de alta calificación, que constituye el principal activo para el desarrollo del país. Esta es una decisión política que resulta indispensable para garantizar la continuidad del desarrollo y cuyo costo a corto plazo puede compensarse en el Presupuesto Estatal por otras vías.

–Promoción de exportaciones de mayor valor agregado y sustitución de importaciones.

En relación a las exportaciones el camino más expedito consiste en la agregación de valor a los productos ya existentes, antes de iniciar nuevas líneas de exportación. Sería el caso de la producción de níquel refinado y la de aceros especiales; la producción de conservas de alimentos; la refinación de derivados del petróleo de mayor calidad; la producción de derivados de la caña de azúcar, como el azúcar ecológica, el ron, alimento animal y el papel entre otros renglones a considerar, que ya cuentan con una base productiva en el país.

En lo referido a la sustitución de importaciones, es necesario tomar en cuenta que para cada peso que se deje de comprar en el exterior, se requiere una inversión previa de entre 16 y 17 centavos. Un sector de primera prioridad en este contexto sería la sustitución de la importación de alimentos.

Un elemento común y de gran importancia es asegurar una logística adecuada para la fluidez, tanto de las exportaciones, como de la producción nacional que sustituya importaciones. En este sentido, es imprescindible garantizar los flujos de materias primas y materiales, los envases, el transporte, el aseguramiento energético y el financiamiento indispensable, creando para todo ello el tratamiento diferenciado que se requiere a fin de asegurar las producciones y servicios correspondientes, en una ruta critica que garantice los resultados previstos.

Según las proyecciones del EIU ya citado, se pudiera alcanzar un crecimiento del 35,5% de las exportaciones de bienes entre el 2016 y 2021, superando el ritmo de incremento de las importaciones que sería del 34,6% en ese período.[12]

–Potencial de desarrollo de las empresas estatales.

La empresa estatal seguirá desempeñando un rol fundamental en el desarrollo del país.

No obstante, será preciso acelerar los procesos que permitan una gestión descentralizada y eficiente de estas empresas, que hoy no cuentan con un entorno regulatorio que facilite su gestión. Conceptos tales como la planificación flexible y participativa, la gestión del riesgo, sistemas de control económico cuyo costo no sea superior a sus beneficios, así como mayor autonomía para la gestión financiera, se convierten en requisitos indispensables para elevar la eficiencia empresarial y competir en igualdad de condiciones con el sector no estatal.

–Potencial de desarrollo y el papel del sector privado y el cooperativo.

Además del espacio que ya ocupan en servicios como la gastronomía, o el arrendamiento de viviendas, resulta muy importante incorporar tanto al sector cooperativo como al privado, en áreas urbanas y rurales, al impulso de la producción material del país.

En tal sentido, el desarrollo de las cooperativas de la construcción y las de transporte, así como las Pymes privadas, en sectores tales como las confecciones y la fabricación de calzado, deben estimularse para que se integren a los procesos de expansión de las producciones de bienes y servicios, individualmente o en asociación con la propiedad estatal, contando con los aseguramientos indispensables para ello.

El tratamiento inclusivo y la estimulación de la producción agrícola –especialmente de alimentos- de campesinos, arrendatarios y cooperativistas debe tener también un trato preferencial en términos de aseguramiento logístico de insumos productivos y dotación –siquiera mínima- de herramientas y equipos, que permitan elevar su productividad.

La regulación de estos sectores en la economía no estatal deberá lograrse mediante instrumentos económicos, dejando atrás el peso que hoy tienen las regulaciones administrativas sobre el mercado, que han demostrado históricamente su ineficiencia.

Resumiendo, como ha dicho recientemente la economista británica Emily Morris, Cuba enfrenta un desafío no una crisis.[13]

La lógica de desempeño de la economía cubana en los últimos cinco años sigue siendo sólida. Primero hay que restaurar la confianza financiera en el país, lo que se ha ido logrando mediante el proceso de renegociación y pago de la deuda externa vencida. Esto es un requisito indispensable para que ingrese la inversión extranjera directa, necesidad incuestionable dada la baja capacidad de ahorro interno que la economía cubana ha presentado durante años. A partir de un mayor nivel de inversión –hasta llegar a entre 20-25% del PIB- el país asegurará ritmos de crecimiento mayores del orden del 5 al 7% y habremos entrado en la senda del desarrollo establemente.

Por el momento, es preciso volver a crecer en el 2017 y es posible hacerlo.

Febrero 17 del 2017.

[1] El nivel de apertura se mide sumando las exportaciones y las importaciones y dividiendo esa suma entre el PIB.

[2] En el 2015 la agencia Moody’s le otorgó a Cuba una calificación Caa2, que significa una economía con riesgo manejable, pasando de estable a positiva. Ver EFE “Mejora la calificación internacional de Cuba” diciembre 11 de 2015 en www.efe.com. No obstante, el Economist Ilelligence Unit ubicó el riesgo nuevamente en CCC, lo que representa un empeoramiento, tal y como se señala en su último reporte. Ver Economist Intelligence Unit “Country Report Cuba. February 9th 2017” en www.eiu.com

[3] PER = Price to Earnings Ratio.

[4] Ver “¿Hay oportunidades en el sector de la biotecnología de Estados Unidos?,  marzo 24 del 2016 en www.estrategiasdeinversion.com

[5] Ver “BioCubaFarma a la vanguardia de la biotecnología cubana” periódico Granma, julio 6 del 2016 en www.granma.cu

[6] Este parece ser el caso del gobierno de Temer en Brasil, que ha planteado reducir la presencia de médicos cubanos en los próximos años.

[7] Existen experiencias positivas en este sentido para  los casos de la India y Costa Rica en años recientes.

[8] En fechas recientes se han producido incrementos salariales para los constructores que laboran en obras del turismo y también se benefician con otras medidas aquellos que trabajan en empresas mixtas y en la Zona Económica Especial del Mariel. No obstante, el diferencial existente entre estos pagos y los ingresos de los constructores del  sector privado y cooperativo es todavía notable.

[9] Ver “Proceso inversionista. Camino empedrado de buenas intenciones” Economía. Separata del periódico Trabajadores, 29 de agosto del 2016, p. 3.

[10] Ya antes de los años 80 existían experiencias favorables en este sentido en países como Yugoeslavia. El capital de trabajo que entra a Cuba via remesas se puede estimar entre 1 000 y 1 250 MM de dólares en estos momentos. Ver de Cheney Wells (2011) “The Role of Remittances in Cuba’s Non State Sector” en www.thecubaneconomy.com

[11] Sobre el tema puede verse el trabajo de Carlos Rodríguez “El financiamiento de la ciencia” Cubadebate, 15 de enero de 2017 en www.cubadebate.cu

[12] Ver EIU Op. Cit., p.9.

[13] Ver “La Habana se enfrenta a un desafío, no a una crisis” enero 9 de 2017 en www.lapupilainsomne.wordpress.com

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