Solidarietà con il Venezuela (CTC,ANAP,UJC,FEU,FMJ,CDR,UNEAC)

La Centrale dei Lavoratori di Cuba e i sindacati cubani dichiariamo l’appoggio senza condizioni e la solidarietà militante internazionalista e rivoluzionaria con la risposta forte ed energica che il popolo e il governo legittimo del Presidente Operaio  Nicolás Maduro Moros, hanno dato di fronte al dibattito sulla situazione del Venezuela, convocati da un fazione di paesi nel Consiglio Permanente dell’Organizzazione degli Stati Americani –  OSA – il 28 marzo del 2017, in difesa della  sovranità, l’indipendenza, l’autodeterminazione e per la dignità del Venezuela e di tutta  Nuestra America.


Respingiamo e condanniamo l’ingerenza del Segretario Generale della OSA. Luis Almagro, che con le su azioni di destabilizzazione ha imbaldanzito  una minoranza di venezuelani e rappresentanti della destra nel nostro continente con l’appoggio di Washington, per far applicare la Carta Democratica Interamericana contro Caracas con l’obiettivo d’intervenire nei temi interni del Venezuela e liquidare le conquiste sociali e popolari, conquiste dai lavoratori e dal popolo, tra le quali i benefici nel lavoro e nel salario della nuova Legge Organica del Lavoro che ha come oggetto l’interesse supremo di garantire la protezione integrale di tutti i lavoratori senza eccezioni, rinforzando le prestazioni sociali,  la riduzione settimanale della giornata di lavoro, la garanzia di stabilità del lavoro e il riconoscimento di altri diritti, come la sindacalizzazione,  il negoziato  collettivo, la sicurezza e la salute nel lavoro.

I lavoratori cubani esortiamo le organizzazioni sociali e popolari di Nuestra America e del mondo ad esprimere la loro solidarietà a favore del governo e di tutto il popolo del Venezuela, che si mobilita nelle strade in appoggio alla sua gloriosa Rivoluzione Bolivariana e Chavista.

No all’ingerenza imperialista sui nostri popoli!
Il Venezuela non è solo!
Unità, solidarietà, lotta e vittoria!

L’Avana, 30 marzo del 2017.

DICHIARAZIONE ANAP

L’organizzazione dei contadini cubani ripudia l’ignominia della screditata Organizzazione degli Stati Americani (OSA), che pretendeva di applicare la Carta Democratica Interamericana a questa nazione sorella.

Noi contadini cubani sosteniamo il coraggioso atteggiamento del popolo e del Governo venezuelani di fronte all’ignominia della screditata Organizzazione di Stati Americani (OSA), che pretendeva di applicare la Carta Democratica Interamericana

Di nuovo il ministero delle colonie yankee si scaglia contro la sovranità di uno dei nostri popoli, ma un’altra volta si alza la voce dalla dignità per difendere l’indipendenza e l’autodeterminazione di un paese dove durante gli ultimi due decenni sono cresciuti e si sono consolidati i diritti umani.

Conosciamo gli stratagemmi dell’OSA che tante aggressioni e interventi militari ha favorito e tanto silenzio ha mantenuto davanti a molteplici azioni in violazione dei più elementari diritti umani e democratici della Nuestra América.

L’OSA non riconosce che il Governo bolivariano, guidato dal presidente Nicolás Maduro Moros, ha lavorato per dare dignità al popolo e in particolare ai contadini, soprattutto nell’ordine sociale, economico e produttivo, attraverso programmi volti alla consegna di terre, all’accesso alle tecnologie, all’istruzione, alla salute, alla formazione tecnica e culturale, tra gli altri indicatori.

Sappiamo che per la prima volta dopo tanto tempo i contadini venezuelani sono stati presi in considerazione. La loro voce era presente nella stesura della nuova Costituzione, nella Legge sulla Terra e in tanti benefici. In precedenza, i contadini e i loro leader subivano attentati e omicidi nell’esercizio dei loro diritti di rivendicazione di terre per lavorare. Tutto questo è cambiato al trionfo della Rivoluzione bolivariana.

Con questa nuova aggressione gli imperialisti tentano di impedire i progressi e le rivendicazioni dei contadini e del popolo in generale, facendo ricorso alla violenza e all’ingerenza esterna per ristabilire il regime di obbrobri.

Siamo sicuri che con tutto il popolo venezuelano, i contadini sapranno unire gli sforzi per resistere e vincere gli attacchi dell’imperialismo, che continuerà a insistere per imporre i suoi interessi, tra i quali non figurano la lotta contro la povertà, l’uguaglianza né il benessere collettivo.

Ci appelliamo alle organizzazioni di contadini e a quelle indigene e ai lavoratori di campi di tutto il mondo, affinché mostrino solidarietà con la lotta del popolo della sorella Repubblica bolivariana del Venezuela, di fronte alla nuova vergognosa aggressione dell’OSA, orchestrata dall’imperialismo yankee.

Facciamo nostra la dichiarazione del nostro paese esprimendo “la certezza che il proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, adottata dalla Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici, rifletta i principi per trattarci con rispetto e fraternità, e contemporaneamente la rivendicazione come paesi indipendenti di essere trattati come uguali”.

Appoggiamo anche la posizione del presidente del Venezuela, Nicolás Maduro Moros, e del suo Governo di fronte alla nuova aggressione imperialista.

Riaffermiamo che il Venezuela non è solo. Continueremo a combattere uniti per preservare gli ideali del Comandante Hugo Chávez Frías e del nostro invincibile Comandante in Capo Fidel Castro Ruz.

Associazione Nazionale dei Piccoli Agricoltori
La Habana, 30 marzo 2017

Traduzione: Redazione di El Moncada

http://www.minrex.gob.cu

Dichiarazione UJC

La OSA aggredisce di nuovo il popolo venezuelano. Ancora una volta questa «…vetusta e ripugnante istituzione», come ha detto il nostro Comandante in Capo  Fidel Castro,  si scaglia contro la Rivoluzione Bolivariana.

Cuba, il suo popolo e la sua gioventù, conoscono bene la strategia di un’istituzione che tace di fronte alle aggressioni della destra venezuelana, di fronte alla violazione flagrante dei più elementari diritti della gioventù latinoamericana.

I nostri nonni sono stati espulsi, i nostri genitori hanno rifiutato di rientrarci  e la più giovane generazione di cubani manteniamo la nostra fermezza di non ritornare mai più in un’organizzazione al servizio degli interessi imperiali e dell’oligarchia.

La Rivoluzione Bolivariana ha realizzato importati passi avanti in missione per la sfera sociale, a beneficio del popolo, molte di queste direttamente per la gioventù: l’accesso all’educazione, alla salute, la difesa dell’ identità culturale, l’appoggio ai più necessitati, una miglior ridistribuzione delle ricchezze in funzione di tutti e la costruzione di un’amplia unità civico-militare.

Noi non ci faremo ingannare. Conosciamo le vere intenzioni di questo organismo e dei suoi accoliti . La OSA ha un forte debito storico con Nuestra America.  Sappiamo che questa organizzazione è incompatibile con i più grandi desideri dei popoli dell’America Latina e dei Caraibi ed  è incapace di rappresentare e difendere i loro valori, gli interessi e le vere ansie di democrazia. Abbiamo visto come non hanno saputo dare soluzioni alla disuguaglianza e alla disparità delle ricchezze.

Giunga ai giovani venezuelani la nostra solidarietà con l’impegno di continuare  a denunciare le azioni di destabilizzazione dell’impero.

La gioventù cubana riafferma la convinzione profonda che la Rivoluzione Bolivariana non deve nulla all’impero e ai suoi strumenti d’interventismo.

Il Venezuela non è solo: milioni di giovani stiamo a lato della verità, la ragione e la giustizia.

Viva la pace e la solidarietà!
Hasta la victoria siempre!

Burò Nazionale dell’Unione dei Giovani Comunisti.

Dichiarazione FEU

Non si può dire che è recente l’aggressione della mal chiamata Organizzazione degli Stati Americani-  OSA – verso il popolo di Bolívar, di Chávez e di Maduro.

La OSA è sempre stata al servizio degli Stati Uniti del Nord America, compiendo la sua missione  come ministero delle colonie, attaccando con la politica e i media dell’informazione i governi progressisti della regione, con il fine di provocare l’isolamento degli stessi e satanizzarli  di fronte alla comunità internazionale.

Noi cubani conosciamo molto bene la sua strategia: un giorno fummo  espulsi  e non rientreremo mai più.

Negli ultimi giorni è stata notizia la trappola politica perpetrata dalla OSA contro la fraterna Repubblica del Venezuela, nazione con un presidente eletto democraticamente dal popolo, con un governo progressista  che ha fomentato al suo interno politiche sociali per favorire i più umili, per cercare di cancellare le deformazioni esistenti in una società sottomessa al neoliberalismo economico da molti anni.

Il Venezuela  che attacca la OSA è la stessa nazione che, appoggiata dal suo popolo, ha creato meccanismi d’integrazione nella regione, per consolidare l’unità latinoamericana attorno ai nostri popoli.

Il Venezuela  che oggi è assediato è il Venezuela del Comandante Chávez, espressione genuina del popolo  venezuelano.

La Repubblica Bolivariana non è sola non sarà mai sola.

Con la guida di Bolívar, Martí, Chávez y Fidel; con l’appoggio dei popoli americani, continueremo a fare rivoluzione, continueremo a lottare per i nostri sogni.

Chi si alza oggi con il Venezuela si alza per tutti i tempi!

Tutta la nostra forza morale e rivoluzionaria per il presidente Maduro e per il popolo venezuelano.

Dalla Federazione Studentesca Universitaria ratifichiamo l’appoggio assoluto degli universitari cubani con la Rivoluzione Bolivariana, con il popolo bolivariano e con gli universitari venezuelani che hanno nelle loro mani il futuro del Venezuela e  della Patria Grande latinoamericana.

A questi ultimi è dedicato il nostro messaggio:

Abbiamo Patria! Adesso tocca difenderla.
Un abbraccio rivoluzionario.

FEU di Cuba.

Dichiarazione FMC

L’ Organizzazione degli Stati Americani  (OSA), la stessa che nel 1962 espulse  Cuba, e accumula innumerevoli tradimenti ai popoli per soddisfare i disegni imperiali, ha assunto ancora una volta posizioni  antidemocratiche che violano i suoi stessi principi.

L’atteggiamento servile, senza scrupoli e di totale sottomissione ai meschini interessi dell’impero, del suo segretario generale, Luis Almagro, nell’interesse d’applicare la Carta Democratica alla fraterna Repubblica Bolivariana del Venezuela, costituisce una prova indiscutibile.

È inaccettabile che nel XXI secolo in nome della democrazia si violi il diritto alla sovranità e all’autodeterminazione dei popoli.

È vergognoso che si promuova l’ingerenza nei temi interni dei paesi e che, lontani dal pronunciarsi contro le costanti violazioni dei diritti umani nel continente, contro la criminalizzazione delle proteste dei movimenti sociali, i femminicidi che ogni giorno costano la vita di centinaia di donne, dal consolidare  l’unità di Nuestra America e lavorare uniti per rendere realtà il Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, adottato dalla Celac nel gennaio del  2014, s’intraprendano azioni per destabilizzare la Rivoluzione Bolivariana e il suo presidente Nicolás Maduro.

Il Venezuela non è solo, lo accompagniamo nella sua lotta, apprezziamo la grandezza della sua Rivoluzione e il legato umanista e solidale del comandante Hugo Chávez

Noi ci alziamo in difesa del suo progetto sociale, emancipatore, fedeli seguaci di coloro che hanno scritto e scrivono la vera storia dell’ America Latina e dei Caraibi.

Le donne cubane, testimoni di un simile assedio contro la nostra Rivoluzione, ci sommiamo al fianco dei coraggiosi, dei patrioti, di coloro che non  chiedono briciole in elemosina per quote di potere e denaro.

Dalla terra di Mariana, Martí, Celia, Vilma, Fidel e Raúl, dichiariamo il nostro assoluto rispetto e solidarietà al governo venezuelano, al popolo e alle sue eroiche donne, beneficiarie e protagoniste d’una profonda rivoluzione sociale, e al suo presidente Nicolás Maduro Moros.

Federazione delle Donne  Cubane

Dichiarazione CDR

La voce di Chávez emoziona sempre il popolo venezuelano. Oggi vibra con maggior forza nei suoi viva! Si ascoltano in tutta l’America.

«Gloria al bravo popolo che si è liberato dal giogo rispettando la Legge, la virtù e l’onore  (…)

Gridiamo con brio: Muoia l’oppressione! Compatrioti fedeli la forza è l’unione!».

Di fronte all’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) e al suo SegretarioGenerale, il tristemente celebre «per gli Stati Uniti», Luis Almagro, l’eco della voce di Chávez, reincarnata nei suoi figli è suono pungente, freccia nel cuore di coloro che si sono impegnati nel sequestrare la vera democrazia venezuelana, le sue risorse e le sue ricchezze.

Questa nuova  OSA,  che tenta di distruggere il Venezuela è stessa che pretese di frenare l’esempio della Rivoluzione cubana per l’America Latina e i Caraibi. Mentre in una piccola isola si approvavano misure di beneficio popolare, come la Legge di Riforma Agraria, o si svolgeva la campagna d’alfabetizzazione, il «ministero delle colonie», guardò un assoluto silenzio di fronte all’invasione di Playa Girón.

Non è casuale che solo dopo pochi giorni che gli Stati Uniti ruppero le relazioni con Cuba, la OSA escludesse l’Isola  grande delle Antille dal sistema interamericano. La storia del suo ruolo nefasto iscrive una nuova aggressione contro il popolo bolivariano e il suo governo democratico, uno di quelli che con maggior impeto ha stimolato il benessere della regione.

Non è casuale nemmeno il mutismo di  Almagro e del suo seguito di fronte alle impunite violazioni democratiche in paesi come Brasile e Argentina, nazioni nelle quali migliaia di cittadini sono stati licenziati, ci  sono costanti casi di corruzione politica, scomparse, uccisioni di leaders sociali e  di studenti, migrazioni irregolari e aggressioni di ogni tipo contro le classi più spogliate
dell emisfero.

Nell’ aprile del  2009, il Comandante in Capo della Rivoluzione  Cubana, Fidel Castro, pubblicò in una delle sue Riflessioni che «la OSA  ha una storia che raccoglie tutta la spazzatura di 60 anni di tradimenti ai popoli dell’America Latina».

I cubani e i venezuelani hanno dimostrato ancora una volta con José Martí che «Gli alberi si devono mettere in fila perchè non passi il gigante delle sette leghe».

Questo 28 marzo nemmeno le pressioni statunitensi, nè i paesi che hanno tentato d’utilizzare la OSA contro il Venezuela, hanno potuto con il suo popolo.

«Trionfo popolare, vittoria popolare per  il Venezuela.

Abbiamo sconfitto il Dipartimento di Stato, abbiamo sconfitto la cancelleria messicana e la destra venezuelana», sono state le dichiarazioni del presidente Nicolás Maduro.

I più di otto milioni e mezzo di cederisti vi accompagniamo.

Non siete soli. La Rivoluzione Bolivariana è erede dei più degni patrioti latinoamericani e nelle sue fondamenta  sono presenti i valori più nobili di un popolo.

Così come siamo capaci di donare il nostro sangue per qualsiasi essere umano in qualsiasi parte del mondo, senza differenza di razza, sesso pensiero, il popolo venezuelano si è spogliato in varie occasioni delle sue risorse per aiutare la nostra gente. Il più recente esempio sono gli aiuti offerti a Cuba dopo il passaggio devastante dell’ uragano Matthew nell’oriente dell’isola.

La Rivoluzione Chavista continuerà. Cuba e il suo popolo sono al suo fianco. Questo è stato l’impegno  del Generale d’Esercito Raúl Castro durante il XVI Vertice del’ALBA, agli inizi di marzo.

«Vi  ratifico l’impegno assunto nella nostra dichiarazione d’accompagnare la difesa del Venezuela e  la posizione degna, coraggiosa e costruttiva  del presidente Nicolás Maduro».

55 anni dopo l’uscita di Cuba dalla OSA, il Venezuela convoca a un dibattito  «Con il popolo, con la gente onesta, patriota che vuole la pace».

Il mandatario venezuelano ha aperto «Un dibattito nazionale e internazionale sulla violazione della Carta della fondazione della OSA e l’aggressione di un gruppo unito di governi della destra contro il Venezuela e la pertinenza dell’ Organizzazione degli Stati Americani, la sua vigenza e la sua utilità».

Il popolo di Cuba ha dimostrato l’incompetenza e lo spirito interventista di questo organismo.

Siamo sicuri che ora lo farà il venezuelano.

Rimbomba nei nostri cuori la voce inconfondibile del comandante eterno Hugo Chávez. «Unita con vincoli formati dal cielo, tutta l’America Latina esiste in questa nazione e se il dispotismo alza la voce, seguite l’esempio che vi ha dato Caracas! »

È spada, è scudo, è la forza con cui vibra l’America.

Segreteria Nazionale dei Comitati  di Difesa della Rivoluzione.

Dichiarazione JUNEAC

Di fronte alle manovre d’ingerenza che l’imperialismo e i suoi accoliti regionali pretendono implementare nel seno dell’Organizzazione degli Stati Americani- OSA – per togliere legittimità al processo bolivariano, l’Unione degli Scrittori e degli artisti di Cuba -UNEAC-  e l’Associazione Hermanos Saíz (AHS), in rappresentazione dell’ avanguardia intellettuale e artistica, manifestiamo la nostra solidarietà con il popolo venezuelano.

La destra internazionale pretende aprire le porte a un intervento straniero e restaurare con la forza, contro la volontà popolare in questa nazione,  un regime d’oppressione, violenza, sottomissione e rinuncia.

Luis Almagro, Segretario Generale della OSA, e i suoi complici aspirano a fratturare l’ordine costituzionale e far cadere il Governo bolivariano per sottomettere la società venezuelana nel caos e attentare contro le conquiste sociali arduamente conquistate.

Ai nemici della Rivoluzione  latinoamericana punge forte che il popolo venezuelano faccia suoi diritti irrinunciabili come l’indipendenza, la libertà, la sovranità, l’integrità territoriale e la sua auto determinazione.

Non  interessano loro l’accesso universale all’educazione, alla conoscenza, nè il fomento di spazi per lo sviluppo spirituale degli esseri umani, come quelli propiziati dalla Missione culturale nei quartieri e nelle comunità.

Facciamo nostra la dichiarazione della Rete in Difesa dell’Umanità, quando allerta e convoca: «È l’ora di far rispettare la dignità dei popoli e mantenere erette le teste. È l’ora di non tornare a permettere che s’infanghino i passi avanti di un popolo con tonnellate di calunnie mediatiche e campagne per togliergli il prestigio, è l’ora dell’unità, della lotta e della vittoria definitiva sui sinistri disegni dell’imperialismo ».

In questo momento cruciale gli scrittori e gli artisti di Cuba pronunciamo le parole che  José Martí disse parlando agli intellettuali di Caracas il 21 marzo del 1881.  «Così, armato d’amore (…) vengo a chiedere ai figli di Bolívar un posto nella milizia della pace ».

L’Avana – 1º aprile del 2017

Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba.
Associazione  Hermanos Saíz

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