Diario della Bolivia: aprile

A 50 anni da quando la guerriglia  del Che entrò nella selva della Bolivia con un sogno di liberazione, non c’è miglior testimone storico del diario di un uomo che ha impresso un senso nuovo alla parola internazionalismo.

ANALISI DEL MESE

Le cose si presentano normali anche se lamentiamo due severe perdite: Rubio (Jesús Suárez Gayol) e Rolando (Eliseo Reyes Rodríguez); la morte di quest’ultimo è un colpo severo perchè pensavo d’assegnargli l’incarico di un eventuale secondo fronte. Abbiamo realizzato altre quattro azioni tutte con risultati positivi in generale e una molto buona, l’imboscata nella quale è morto Rubio.

Su un altro piano l’isolamento continua ad essere quasi totale. Le malattie hanno minato la salute di alcuni compagni, obbligandoci a dividere le forze e questo ci ha tolto molta efficacia. Tuttavia non siamo entrati in contatto con Joaquín; la base contadina non si sviluppa ancora, anche se sembra che, per il terrore pianificato, otterremo la neutralità della maggioranza e l’appoggio verrà dopo. Non ci sono state incorporazioni e a parte i morti abbiamo la mancanza  del Loro, scomparso dopo l’azione di Taperillas.

Tra i punti scritti sulla strategia militare si può sottolineare che:

a) i controlli non sono stati efficaci sino ad oggi e ci provocano problemi, ma ci permettono di muoverci data la loro scarsa mobilità e la loro debolezza.  Inoltre dopo l’ultima imboscata contro i cani e l’istruttore, si può presumere che metteranno molta attenzione prima di penetrare nella montagna;

b) il clamore continua, ma ora è dalle due parti, e dopo la pubblicazione a L’Avana del mio articolo non ci devono essere più  dubbi sulla mia presenza qui. Sembra sicuro che i nordamericani interverranno forte qui e stanno già mandando elicotteri e sembra baschi verdi, anche se non si sono visti qui;

c) l’Esercito (per lo meno una compagnia o due) ha migliorato la sua tecnica; non ci hanno sorpreso a Taperillas e non si sono demoralizzati nel Mesón; d) la mobilitazione contadina non esiste, a parte i compiti d’informazione che infastidiscono un poco, ma non sono né rapidi npè efficienti e li potremo annullare.

Lo status del Cinese (Juan Pablo Chang) è cambiato e sarà combattente sino alla formazione di un secondo o terzo fronte.

Dantón (Régis Debray) e Carlos (Ciro Bustos) sono stati vittime della loro fretta, quasi disperazione per andare e della mia mancanza d’energia per impedirlo, in modo che si sono tagliate le comunicazioni con Cuba  (Dantón) e si è perso lo schema d’azione in Argentina (Carlos).

Riassumendo: Un mese nel quale tutto si è risolto normalmente considerando le eventualità necessarie della guerriglia. Il morale è buono in tutti  i combattenti che hanno superato il loro esame preliminare di guerriglieri.

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