Salute e speranza, il dono di Cuba all’Africa

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africa_-_gente.jpg_1718483346La cooperazione di Cuba con altri paesi non si limita solamente al Sud America. Gli sforzi umanitari e di formazione, frutto delle politiche sociali attuate nell’isola dal trionfo della Rivoluzione, nel 1959, beneficia anche il continente africano.  Dal successo della Rivoluzione cubana, nel 1959, questo paese latinoamericano ha mostrato un particolare interesse nel tema della cooperazione, non solo nelle regioni del Sud, ma ha ampliato il proprio ambito di azione ad altri continenti con situazioni vulnerabili.
In Africa, la cooperazione cubana è stata focalizzata principalmente nel campo medico ed è risultata di grande importanza, dal momento che secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), questo continente ha bisogno di un milione di professionisti della sanità, nel prossimo decennio, per soddisfare le necessità di intervento di base.

Come riportato dalla direttrice generale per la Commercializzazione Servizi Medici Cubani del Ministero della Salute Pubblica (MINSAP), Yilian Jimenez, in questo momento più di duemila professionisti e tecnici di Cuba lavorano in più di 30 paesi del continente africano.

Secondo dati del Ministero degli Esteri di Cuba da quando, nel 1963, partì per l’Algeria la prima brigata medica cubana in missione internazionalista, 131933 operatori sanitari hanno offerto la loro collaborazione ad altre nazioni.

Il Ministero della Salute Pubblica di Cuba sottolinea, a questo proposito, che si è prestato servizio medico a oltre 300 milioni di persone e realizzati due milioni di interventi chirurgici. A cui si aggiungono la vaccinazione di nove milioni di bambini.

Elementi della cooperazione

bannerescuelasmedicinascoopcubana.jpg_1657979115Uno studio su Cuba e l’Africa condotto dal ricercatore statunitense Conner Gorry sottolinea che il successo della cooperazione radica nell’inclusione di elementi quali la promozione, la prevenzione, l’educazione e l’accesso universale ai servizi.

Il rigore del programma cubano di formazione delle risorse umane per la sanità è che, nonostante tale cooperazione internazionale, il paese è stato in grado di mantenere i suoi indicatori sanitari nazionali e la proporzione di un medico ogni 170 abitanti.

Il ricercatore sottolinea che il problema è ottenere che i paesi come la Guinea Equatoriale, che conta con una trentina di medici per centomila abitanti, o come l’Etiopia, con solo tre, imparino da questa esperienza e raggiungano livelli sostenibili di personale per liberarsi dalla dipendenza dell’aiuto esterno e siano in grado di fornire assistenza alla loro popolazione.

Formazione medica professionale

Nell’ambito della cooperazione medica cubana in Africa, si mette in evidenza la formazione a livello professionale, dove la volontà politica è fondamentale, perché senza il sostegno finanziario e strutturale dei governi non può esservi un settore della salute pubblica africano sostenibile, con sufficiente risorse umane.

Con i governi e le autorità sanitarie di molti paesi del mondo, ma con una particolare attenzione in l’Africa, dove le risorse sono più scarse, Cuba ha contribuito a fondare scuole mediche per formare nelle stesse località i professionisti che sono necessari con urgenza.

Prova di ciò è la Guinea Bissau, dove la cooperazione cubana si riflette nella Facoltà di Medicina Raul Dias Arguelles, che conta su un totale di 35 professori cubani, con 352 studenti dal primo al sesto anno di facoltà.

Scuola Latinoamericana di Medicina

Forse lo sforzo più notevole che Cuba realizza per educare i professionisti sanitari del mondo in via di sviluppo è la Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM), che offre lo studio per un periodo di sei anni a studenti borsisti provenienti da diversi paesi.

Gli studenti, a loro volta, hanno un impegno morale di lavorare, dopo la laurea, in comunità svantaggiate nei servizi sanitari.

Attualmente, a Cuba, studiano, in diverse discipline mediche, studenti provenienti da 44 paesi africani.

Azione medica – sociale

africaMediante il programma ‘Operazione Miracolo’ sono stati operati, con attrezzature ad alta tecnologia, oltre 600mila pazienti con problemi visivi di 30 paesi dell’America Latina, dei Caraibi e più recentemente dell’Africa.

Prova di ciò è la recente inaugurazione di un importante centro oftalmologico in Mali, una regione in cui Cuba è anche inserita nella lotta contro l’ HIV-SIDA.

Cuba ha anche una presenza in Eritrea, dove i suoi cooperanti lavorano, da più di otto anni, in dure condizioni, opera che le ha portato il riconoscimento da parte del Ministero della Salute e dell’Agricoltura del paese africano.

In Sud Africa la cooperazione cubana ha ottenuto importanti progressi nella salute e nella costruzione in Polowane, capitale della provincia di Limpopo, una delle più povere di questo paese.

Risposta immediata

ebolaA causa della recente epidemia di Ebola che ha ampiamente preso di mira la popolazione africana, Cuba ha realizzato un piano d’azione sanitario per fornire aiuto ai paesi colpiti.

“La nostra partecipazione alla lotta contro l’Ebola, in Africa, non è un fatto isolato, è sostenuta dal principio della condivisione di ciò che abbiamo”, ha detto il Ministro della Salute Pubblica di Cuba, Roberto Morales, presso la sede dell’OMS a Ginevra (Svizzera).

Morales ha sottolineato che in coordinamento con l’organismo internazionale di salute, la collaborazione si realizza, specificamente, in Sierra Leone, dopo l’appello effettuato dalla direttrice generale e dal Segretario delle Nazioni Unite di collaborare con i paesi colpiti.

L’epidemia di Ebola, la peggiore dalla comparsa del virus nel 1976, ha lasciato più di 2200 morti in Africa, colpendo principalmente la Liberia, la Sierra Leone e la Guinea.

Prospettive positive

Cuba ha ottime prospettive in Africa. A questo proposito, la direttrice generale della Commercializzazione Servizi Medici Cubani del MINSAP ha detto che “Cuba continuerà ad inviare medici e professionisti ai paesi africani che ne facciano richiesta”.

In diverse occasioni, le autorità cubane hanno espresso che la cooperazione internazionale con l’Africa non ha scopo di lucro, sottolineando l’importanza di ricevere l’esperienza e la formazione dei professionisti.

Dall’Angola allo Zimbabwe, i professionisti della salute cubani stanno cercando che il movimento mondiale per la salute trasformi lo slogan “Salute per Tutti”, in realtà.

Salud y esperanza, el regalo de Cuba a África

La cooperación de Cuba con otros países no se limita solamente a América del Sur. Los esfuerzos humanitarios y de capacitación, producto de las políticas sociales implementadas en la isla desde el triunfo de la Revolución en 1959, beneficia también al continente africano. Desde el éxito de la Revolución Cubana en 1959, este país latinoamericano ha mostrado interés especial en temas de cooperación, no solamente en regiones del Sur, sino que ha expandido su campo de acción a otros continentes con situaciones vulnerables.

En África, la cooperación cubana ha estado orientada principalmente al ámbito médico y ha resultado de gran importancia, ya que según datos de la Organización Mundial de la Salud (OMS), este continente necesitará un millón de profesionales de la medicina en la próxima década para satisfacer las necesidades de intervención básica.

Según lo informado por la directora general de la Comercializadora Servicios Médicos Cubanos del Ministerio de Salud Pública (Minsap), Yilian Jiménez, en estos momentos más de dos mil profesionales y técnicos de Cuba trabajan en más de 30 países del continente africano.

De acuerdo a datos del Ministerio de Relaciones Exteriores de Cuba, desde que en 1963 partió hacia Argelia la primera brigada médica cubana con misión internacionalista, 131 mil 933 profesionales de la salud han brindado su colaboración a otras naciones.

El ministerio de Salud Pública de Cuba destaca en este sentido que se ha prestado servicio médico a más de 300 millones de personas y realizado dos millones de intervenciones quirúrgicas. A lo que hay que añadir la vacunación de nueve millones de niños.

Elementos de la cooperación

Un estudio sobre Cuba y África realizado por el investigador estadounidense Conner Gorry destaca que el éxito de la cooperación radica en la inclusión de elementos como promoción, prevención, educación y acceso universal a los servicios.

El rigor del programa cubano de formación de recursos humanos para la salud es que, a pesar de esa cooperación internacional, el país ha sido capaz de mantener sus indicadores de salud nacionales y la proporción de un doctor por cada 170 residentes.

El investigador señala que la cuestión consiste en lograr que países como Guinea Ecuatorial, que cuenta con treinta médicos por cada cien mil habitantes, o como Etiopía, con sólo tres, aprendan de esa experiencia y alcancen niveles sostenibles de personal para liberarse de la dependencia de la ayuda externa y puedan brindar atención a su población.

Formación médica profesional


Como parte de la cooperación médica de Cuba en África, destaca la capacitación a nivel profesional, donde la voluntad política es clave, ya que sin el apoyo financiero y estructural de los gobiernos no puede haber un sector de salud pública africano sostenible, con suficiente recurso humano.

Con los gobiernos y las autoridades de salud de muchos países del mundo, pero con un énfasis especial en África, donde los recursos son más escasos, Cuba ha ayudado a fundar escuelas de medicina para formar en las propias localidades a los profesionales que se necesitan con urgencia.

Muestra de ello es Guinea Bissau, donde la cooperación cubana se ve reflejada en la Facultad de Medicina Raúl Días Arguelles, que cuenta con un total de 35 profesores cubanos, con 352 alumnos del primero al sexto año de la carrera.

Escuela Latinoamericana de Medicina

Quizás el esfuerzo más notable que realiza Cuba para educar a profesionales de la salud del mundo en vías de desarrollo sea la Escuela Latinoamericana de Medicina (ELAM), la cual ofrece estudios durante un período de seis años a estudiantes becados de diferentes países.

Los estudiantes, a su vez, hacen un compromiso moral de trabajar después de su graduación en comunidades desprovistas de servicios de salud.

En la actualidad estudian diferentes disciplinas médicas en Cuba alumnos de 44 países africanos.

Acción médica-social

Mediante el programa de la Operación Milagro se han intervenido con equipos de alta tecnología a más de 600 mil pacientes con problemas de visión de 30 países de América Latina, El Caribe y más recientemente de África.

Muestra de ello, es la reciente inauguración de un importante centro oftalmológico en Mali, región en la que Cuba también está insertada en la lucha contra el VIH-Sida.

Cuba tiene a la vez presencia en Eritrea, donde sus colaboradores llevan trabajando más de ocho años en duras condiciones, labor que le ha traído el reconocimiento del Ministerio de Salud y de la Agricultura de ese país africano.

Por su parte, en Sudáfrica, la cooperación cubana ha logrado importantes avances en salud y construcción en Polowane, capital de la provincia Limpopo, una de las más pobres en este país.

Respuesta inmediata

Debido a la reciente epidemia del ébola que ha atacado en gran medida a la población africana, Cuba ha llevado a cabo un plan de acción sanitario de emergencia para brindar ayuda a los países afectados.

“Nuestra participación en la lucha contra el ébola en África no es un hecho aislado; está sustentada bajo el principio de compartir lo que tenemos”, expresó el ministro de Salud Pública de Cuba, Roberto Morales, en la sede de la OMS en Ginebra (Suiza).

Morales destacó que en coordinación con el organismo de salud internacional, la colaboración se realiza específicamente en Sierra Leona, tras el llamado realizado por la directora general y el secretario de las Naciones Unidas de colaborar con los países afectados.

La epidemia del ébola, la más grave desde la aparición del virus en 1976 ha dejado más de dos mil 200 muertos en África, afectando principalmente a Liberia, Sierra Leona y Guinea.

Perspectivas positivas

Cuba tiene muy buenas perspectivas con África. Al respecto, la directora general de la Comercializadora Servicios Médicos Cubanos del Minsap ha dicho que “Cuba continuará enviando médicos y profesionales a los países africanos que lo soliciten”.

En reiteradas oportunidades, las autoridades cubanas han expresado que la cooperación internacional con África no tiene fines de lucro, destacando la importancia de recibir la experiencia y formación de los profesionales.

Desde Angola hasta Zimbabwe, los profesionales de la salud cubanos están tratando de que el movimiento global de salud transforme la consigna de “Salud para Todos” en una realidad. 

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