Cuba invia medici cubani in Sierra Leone per combattere Ebola

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Intervento del Ministro della Salute Pubblica di Cuba, Dott. Roberto Morales Ojeda, nella conferenza stampa congiunta con la Direttrice dell’OMS, Margaret Chan, che ha avuto luogo a Ginevra venerdì 12 settembre 2014.

ojedo chanL’obiettivo della nostra visita a Ginevra é di avere una riunione con la Direttrice Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la dottoressa Margaret Chan, per dare risposta, a nome del nostro governo, alla richiesta di aiuto presentata dalla stessa e dal Segretario Generale dell’Organizzazione della Nazioni Unite, Signor Ban Ki-Moon, al Presidente del Consiglio di Stato e dei Ministri di Cuba, Generale di Esercito Raúl Castro Ruz,  come parte dello sforzo mondiale che bisogna compiere  per combattere l’epidemia di ebola nell’Africa occidentale.

Il governo cubano, come lo ha fatto sempre in questi 55 anni di Rivoluzione, ha deciso di partecipare a questo sforzo globale sotto la guida della Organizzazione Mondiale della Sanità per far fronte alla drammatica situazione che si presenta oggi nell’Africa occidentale. A sua volta, chiama i governi e i ministri della sanità di tutti i paesi ad aggiungersi alla lotta contro questo flagello.

Fin dal primo momento Cuba decise di mantenere le proprie brigate che oggi prestano la loro opera in Africa, ed in modo particolare quelle che si trovano in Sierra Leone e in Guinea Conakry. In particolare, abbiamo in Sierra Leone 23 collaboratori ed in Guinea Conakry 16. Nel caso particolare della Guinea Conakry, i collaboratori si trovavano in vacanza a Cuba, ciò che ha permesso di fornire loro una preparazione ed allo stesso tempo consegnargli attrezzature di protezione che gli permettessero di tornare nel paese in cui si trovavano a lavorare  in modo di poterlo fare e allo stesso tempo di  evitare di ammalarsi. Tutto ciò è stato realizzato attraverso una previa consultazione, e in maniera volontaria, di ognuno di coloro che hanno fatto parte di queste brigate.

L’aiuto che offriremo sarà attraverso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, con risorse umane selezionate a partire da tutti coloro che volontariamente hanno espresso la propria disponibilità a lavorare insieme, gomito a gomito, con i medici di qualsiasi paese, compresi gli Stati Uniti.

Coopereremo con una brigata di 165 collaboratori, costituita da 62 medici e 103 infermieri che hanno, in media, 15 anni di esperienza lavorativa. Tutti sono stati impegnati in precedenza in situazioni di disastri naturali ed epidemiologici, come anche in missione di collaborazione medica e il 23% ha alle spalle più di una missione internazionalista.

In coordinazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, abbiamo deciso che questa collaborazione sia realizzata in Sierra Leone, dati i precedenti che esistono  di attività realizzate attraverso missioni mediche come quella che ho indicato, che attualmente presta la propria opera con 23 esperti in scienze mediche.

In modo che, con l’appello fatto dalla Direttrice Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanitá e dal Segretario Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, e quello che noi stiamo realizzando, diretto al resto dei governi e dei ministri della sanitá, si possa  dare un contributo  al resto dei paesi colpiti.

Inoltre, abbiamo adottato misure nel nostro paese come parte del Controllo Sanitario Internazionale sull’ entrata ed uscita di passeggeri, oltre al rafforzamento del Sistema di Vigilanza Igienico-Epidemiologioco Nazionale.

Questa risposta di Cuba ha come precedente il fatto che la Rivoluzione non ha aspettato lo sviluppo dei propri servizi sanitari per iniziare ad offrire aiuto ad altri popoli. Appena un anno dopo il trionfo, nel 1960, venne offerto il primo aiuto medico internazionale al Cile per assistere la popolazione colpita dal terremoto; e nel maggio del 1963 partì per l’Algeria la prima Brigata Medica , composta da 55 collaboratori per offrire i propri servizi per un anno.

Nella decade del ’70  la collaborazione  solidale si estese ai paesi dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia e nel 1998, con gli uragani George e Mitch nei Caraibi e Centroamerica, inizia il Programma Integrale della Salute, al quale hanno partecipato  25 mila 288 collaboratori della sanità in 32 paesi.

Cuba ha inoltre collaborato alla formazione di professionisti in  scienze mediche di 121 paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America. Ha  laureato a tutt’oggi 38 mila 940 medici, dei quali 24 mila 486 appartengono alle 10 promozioni delle Scuola Latinoamericana di Medicina, inaugurata dal nostro Comandante in Capo Fidel Castro Ruz nel novembre del 1999, come parte della sostenibilitá del Programma Integrale della Salute.

Attualmente, collaboriamo attraverso i professori alla formazioni di risorse umane delle scienze mediche in 10 paesi, con una matricola di 29 mila 580 studenti.

Uno dei programmi più sensibili ed umani iniziò nel mese di luglio del 2004 con l’Operazione Miracolo (Operación Milagro), nella quale abbiamo potuto contare  con la collaborazione della Repubblica Bolivariana del Venezuela. Abbiamo cooperato con 35 paesi e si é ottenuto il miglioramento o il recupero della vista in 2.890.000 pazienti, dei quali 36.636 del continente Africano.

Di fronte al flagello causato dall’uragano Katrina nella città di New Orleans , il 19 settembre del 2005, venne creato il Contingente Internazionale di Medici Specializzati per Affrontare i Disastri e le Grandi Epidemie “Henry Reeve”. In quel momento sono stati offerti 10.000 medici per aiutare il popolo nordamericano, aiuto che non é stato accettato dal governo, ma a partire dal contingente sono state formate 39 brigate che sono state presenti in situazioni di emergenza in 23 paesi.

La disabilità, come uno dei problemi più pressanti nelle nostre popolazioni ha stimolato, a partire dal 2008, la realizzazione di uno Studio Psicosociale e Clinico-Genetico della popolazione che ha permesso di raggiungere le abitazioni di 1.500.000 persone con disabilità in Venezuela, Ecuador, Nicaragua, Bolivia e San Vicente e le Granadine.

In Africa, a tutt’oggi, hanno partecipato 76.744 collaboratori della salute in 39 paesi. In questo momento ci sono  4.048 collaboratori in 32 paesi, di questi 2.269 sono medici.

Cuba é presente oggi in 66 paesi con 50.731 cooperanti, di cui il 64,6% sono donne e 25.412 medici.

Come risultato di tutti questi anni di solidarietà e cooperazione sono state compiute 595.482 missioni in 159 paesi, con la partecipazione di 325.710 operatori sanitari, molti di essi con due, tre e più missioni.

Durante questi anni di cooperazione sono state effettuare oltre  1.207 milioni di visite mediche, piú di 2.280.000 parti, 8 milioni di interventi chirurgici e oltre 12 milioni di bambini e gestanti sono stati vaccinati.

Come si può apprezzare, ciò fa parte dell’aiuto e della solidarietà che Cuba ha offerto in questi 55 anni di Rivoluzione a settori come l’istruzione, lo sport, la cultura, la scienza e in modo particolare al settore  della sanità, in base al principio di non dare ciò che ci avanza, ma di dividere ciò di cui disponiamo.

A nome del Governo di Cuba, reiteriamo l’appello ai governi e ai ministri della Sanità di tutti i paesi che possono aggiungersi a questo sforzo globale, in un momento in cui l’Africa ha urgenza di riceverla solidarietà internazionale.

 

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