“Il blocco contro Cuba è molto di più”

Omar Pérez Salomón https://lapupilainsomne.wordpress.com

Nel 1995 il leader della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, ha dichiarato: “… Non c’è conversazione telefonica ufficiale di questo paese che non captino; non ci sono conversazioni con personalità politiche o con società di certa importanza che non captino. Le captano tutte, perché il blocco è molto più che proibire di vendere e comprare; non vi potete immaginare ciò che è il blocco”. [1]

Un blocco commerciale, economico e tecnologico reale e non virtuale; più di 700 milioni di $ usati in trasmissioni sovversive per radio e tv, e più di 200 milioni di dollari per la sovversione a Cuba attraverso le TIC, negli ultimi anni, confermano le parole di Fidel e attestano le difficili condizioni in cui si è sviluppata la Rivoluzione cubana e l’impegno dell’imperialismo USA per distruggerla.

Con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca si è intensificata la politica aggressiva ed interventista contro Cuba, con l’uso di un binario che mira a rovesciare la Rivoluzione cubana mediante un blocco economico ancora più ferreo, se fosse possibile, le pressioni e le minacce dall’esterno ed un binario due che oggi assume una maggior forza, che persegue l’obiettivo di destabilizzare il nostro paese.

Il 16 giugno 2017, l’attuale presidente del vicino del nord ha annunciato la politica del suo governo verso Cuba che inverte i progressi raggiunti negli ultimi due anni dopo che, il 17 dicembre 2014, i presidenti Raúl Castro e Barack Obama hanno informato della decisione di ristabilire le relazioni diplomatiche e avviare un processo verso la normalizzazione dei legami bilaterali. Questo è un chiaro indizio che si rafforzano le misure per intensificare, ancor più, la politica aggressiva ed ostile contro Cuba, della mano della mafia anticubana di Miami e delle forze ultraconservatrici USA.

Nel settore delle comunicazioni e dell’informatica, si sono registrati danni, negli ultimi otto anni, ascendenti a quasi 400 milioni di dollari, di cui 68,9 milioni nel corso dell’ultimo anno, che rappresenta un’escalation nei danni provocati in relazione agli anni precedenti , come mostrato nella tabella seguente.

Anno Valore dei danni (usd)

2010 – 61240430

2011 – 7396394

2012 – 66766000

2013 – 44200000

2014 – 34200000

2015 – 57122900

2016 – 59208700

 2017 – 68922110

Totale 399056534

Quest’anno l’amministrazione Trump ha impedito che ETECSA consolidi gli accordi d’interconnessioni dirette con quattro aziende USA e l’accesso al mercato USA per acquistare attrezzature tecnologiche di alte prestazioni, telefoni fissi, cellulari, antenne, sistemi informatici, tra altri, anche in succursali di paesi terzi.

Ha rafforzato la persecuzione di aziende di paesi che sono partner strategici di Cuba. Il 2 giugno 2016 si è appreso che la società cinese Huawei ha ricevuto una citazione giudiziale dal Dipartimento del Commercio USA affinché informasse sull’esportazione di tecnologia con componenti USA a Cuba. Queste indagini sono state eseguite per tutto il 2016 e, più recentemente, nell’aprile del 2017, quando il Dipartimento del Tesoro ha deciso riesaminare, in forma più ampia, le sue attività commerciali con i paesi sotto sanzione USA, tra cui Cuba.

La politica di blocco colpisce apertamente il libero accesso da Cuba ai contenuti della rete delle reti, negando il download di informazioni, una volta che si riconosce che il collegamento si realizza da un indirizzo Internet (IP) concessa al dominio cubano .cu. In questo senso, nonostante le visite nell’isola di alti dirigenti di Google ed il forte interesse d’introdurre i loro prodotti e servizi nel mercato cubano, il blocco ancora impedisce l’utilizzo dei loro servizi ed applicazioni. Altri danni si identificano nella proibizione di acquistare licenze di prodotti software e la partecipazione ad eventi commerciali e di altra indole.

In questo periodo ci sono prodotti attacchi informatici alle reti cubane di info-comunicazioni, in violazione del Diritto Internazionale e delle più elementari norme che devono garantire un cyberspazio pacifico, ordinato e sicuro.

Cuba deve destinare importanti risorse alla difesa del suo spettro radio-elettronico. Le trasmissioni anti-cubane originate negli USA hanno totalizzato, nell’ultimo anno, una media di circa 2mila ore alla settimana emesse in 24 frequenze di radio e tv. L’aggressione, contro Cuba, in questo campo viola, tra gli altri, le norme internazionali che regolano l’uso dello spettro radioelettrico, la Convenzione Internazionale delle Radiocomunicazioni di cui il governo USA è parte.

Nonostante le conversazioni e gli accordi adottati tra il Gruppo Imprenditoriale Correos de Cuba ed il Servizio Postale USA, con l’intenzione di ottenere la regolarizzazione di questo servizio, la politica di blocco continua ad impedire la spedizione ed il trasporto di posta in forma diretta e regolare, con i suoi relativi danni.

Di fronte a queste azioni che costituiscono un’escalation nel blocco imposto contro Cuba, la nazione ha l’obbligo ed il diritto di denunciare questa politica nel quadro di vari scenari multilaterali e nell’ordine bilaterale ed intraprendere azioni politico-diplomatiche a tal fine. Il 1 di novembre l’Assemblea Generale dell’ONU nuovamente voterà a favore di Cuba e contro un criminale blocco, il più lungo della storia.

[1] Discorso in chiusura del Festival Internazionale della Gioventù Cuba Vive, Citttà dell’Avana, 6 agosto 1995. Giornale Granma, Havana City, 9 agosto 1995, pp. 3-4


“El bloqueo a Cuba es mucho más”

Por Omar Pérez Salomón

En 1995 el líder de la Revolución Cubana, Fidel Castro, apuntó: “… No hay conversación telefónica oficial de este país que no la capten; no hay conversaciones con personalidades políticas o con empresas de cierta importancia que no las capten. Las captan todas, porque el bloqueo es mucho más que prohibir vender y comprar; no se imaginan ustedes lo que es el bloqueo”.[1]

Un bloqueo comercial, económico y tecnológico real y no virtual; más de 700 millones de dólares utilizados en transmisiones subversivas por radio y televisión, y más de 200 millones de dólares para la subversión en Cuba a través de las TIC en los últimos años, confirman las palabras de Fidel y dan fe de las difíciles condiciones en que se ha desarrollado la Revolución cubana, y el empeño del imperialismo norteamericano por destruirla.

Con la llegada de Donald Trump a la Casa Blanca se ha arreciado la política agresiva e injerencista contra Cuba, con el empleo de un carril que pretende derrocar a la Revolución Cubana mediante un bloqueo económico todavía más férreo si fuera posible, las presiones y amenazas desde el exterior y un carril dos que hoy toma una mayor fuerza, que persigue el objetivo de desestabilizar nuestro país.

El 16 de junio de 2017 el actual presidente del vecino del norte anunció la política de su gobierno hacia Cuba que revierte avances alcanzados en los dos últimos años, después que el 17 de diciembre de 2014 los presidentes Raúl Castro y Barack Obama dieran a conocer la decisión de restablecer las relaciones diplomáticas e iniciar un proceso hacia la normalización de los vínculos bilaterales. Ello es un claro indicio de que se refuerzan las medidas para recrudecer aún más la política agresiva y hostil contra Cuba, de la mano de la mafia anticubana de Miami y las fuerzas ultraconservadoras de Estados Unidos.

En el sector de las comunicaciones y la informática, se registraron afectaciones en los últimos ocho años ascendentes a casi 400 millones de dólares, de ellos 68,9 millones en el último año, que representa una escalada en los daños provocados en relación con años precedentes, como se muestra en la tabla siguiente.

Año Valor de las afectaciones (usd)

2010 61 240 430

2011 7 396 394

2012 66 766 000

2013 44 200 000

2014 34 200 000

2015 57 122 900

2016 59 208 700

2017 68 922 110

Total 399 056 534

En el presente año la Administración Trump ha impedido que ETECSA consolide los acuerdos de interconexiones directas con cuatro empresas estadounidenses y el acceso al mercado norteamericano para adquirir equipamiento tecnológico de altas prestaciones, teléfonos fijos, móviles, antenas, sistemas informáticos, entre otros, aún en sucursales de terceros países.

Ha fortalecido la persecución a empresas de países que son socios estratégicos de Cuba. El 2 de junio de 2016, se conoció que la compañía china Huawei recibió una citación judicial del Departamento de Comercio de los Estados Unidos para que informara sobre la exportación de tecnología con componentes estadounidense a Cuba. Estas investigaciones se sucedieron a lo largo del 2016 y más recientemente en abril de 2017, cuando el Departamento del Tesoro decidió revisar de forma más amplia sus actividades comerciales con los países bajo sanción de los Estados Unidos, incluida Cuba.

La política de bloqueo afecta abiertamente el libre acceso desde Cuba a los contenidos de la red de redes, negando la descarga de información, una vez que se reconoce que el enlace se realiza desde una dirección de Internet (IP) otorgada al dominio cubano .cu. En este sentido, a pesar de las visitas a la Isla de altos directivos de Google, y el marcado interés de introducir sus productos y servicios en el mercado cubano, el bloqueo todavía impide el uso de varios de sus servicios y aplicaciones. Otras afectaciones se identifican en la prohibición para adquirir licencias de productos de software y la participación en eventos comerciales y de otra índole.

En este período se han producido ataques informáticos a las redes cubanas de infocomunicaciones, en violación del Derecho Internacional y de las normas más elementales que deben garantizar un ciberespacio pacífico, ordenado y seguro.

Cuba debe destinar importantes recursos a la defensa de su espectro radioelectrónico. Las transmisiones anticubanas originadas en los Estados Unidos totalizaron en el último año un promedio de casi 2 mil horas semanales, emitidas en 24 frecuencias de radio y televisión. La agresión contra Cuba en esta esfera viola, entre otras, las normas internacionales que rigen el uso del espectro radioeléctrico, del Convenio Internacional de Radiocomunicaciones, del cual el Gobierno de Estados Unidos es parte.

A pesar de las conversaciones y acuerdos adoptados entre el Grupo Empresarial Correos de Cuba y el Servicio Postal de los Estados Unidos, con la intención de lograr regularizar este servicio, la política de bloqueo continúa impidiendo que se realicen despachos y transportaciones del correo en forma directa y regular, con sus correspondientes afectaciones.

Ante estas acciones que constituyen una escalada en el bloqueo impuesto contra Cuba, la nación está en la obligación y el derecho de denunciar esta política en el marco de diversos escenarios multilaterales, y en el orden bilateral, y emprender acciones político-diplomáticas con dicho fin. El primero de noviembre la Asamblea General de la ONU votará nuevamente a favor de Cuba y en contra de un criminal bloqueo, el más largo de la historia.

[1] Discurso en la clausura del Festival Internacional Juvenil Cuba Vive, Ciudad de La Habana, 6 de agosto de 1995. Periódico Granma, Ciudad de La Habana, 9 de agosto de 1995, pp.3-4.

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