Il commercio estero cubano è danneggiato dal blocco degli USA

Raul Menchaca http://www.granma.cu

bloccocomercio-1I danni provocati dal blocco degli USA si evidenziano in maniera particolare nel commercio estero cubano.

La politica di blocco degli USA tra l’aprile dell’anno scorso e giugno di quest’anno ha provocato danni corrispondenti a 3.900 milioni  di dollari.

Il direttore della Politica Commerciale del Ministero del Commercio Estero e l’Investimento Straniero, Pedro Luis Padrón, ha dettagliato le cifre corrispondenti contenute nel rapporto che prossimamente Cuba presenterà nelle Nazioni Unite su questo tema.

Padrón ha segnalato che in virtù di questa politica, l’Isola continua a non poter esportare e importare liberamente prodotti e servizi verso o dagli Stati Uniti, nè può utilizzare il dollaro nelle sue transazioni commerciali, nè usare questa moneta in banche di terzi paesi.

Il funzionario ha ricordato che i costi delle operazioni finanziarie dell’Isola dall’ estero crescono per il detto “rischio paese”, per la perenne minaccia di sanzioni contro tutti coloro che commerciano con Cuba.

Danni generali

Non c’è un settore dell’economia cubana che sfugga ai danni provocati dal blocco, ma nel commercio estero si evidenziano in maniera particolare, ha segnalato il direttore della Politica Commerciale, Pedro Luis Padrón.

Il funzionario del Ministero del Commercio Estero e l’Investimento Straniero ha spiegato che le ditte commercianti cubane sono obbligate ad  erogare importanti somme addizionali in noleggi e assicurazioni, per la proibizione fatta alle navi di toccare  porti nordamericani se arrivano a Cuba.

Padrón ha affermato che la persecuzione include gli imprenditori stranieri che devono affrontare l’ostacolo delle leggi  Torricelli ed Helms-Burton, destinate ad impedire qualsiasi tentativo in questo senso.

Uno degli aspetti più aberranti del blocco è precisamente la extra territorialità, che stabilisce sanzioni a cittadini di terzi paesi perché commerciano con Cuba.

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