La Rivoluzione Cubana ci ha dato diritto al voto

La prima scuola di tutti è la famiglia dove apprendiamo le parole i gusti le abitudini.

L’amore per la Patria, il tuo paese, e anche per la Rivoluzione si apprende in casa, da bambini, con i nostri genitori e gli aneddoti dei nostri nonni Con il passare degli anni giunge la coscienza della rilevanza che hanno determinati eventi nel paese.

Le elezioni sono indubbiamente un fatto rilevante e atteso da tutti.

«A casa mia mamma ci parlava sempre, a mia sorella e a me, delle elezioni. Partecipare quest’anno per la prima volta alle elezioni è buono perché mi dà la possibilità d’eleggere il migliore per rappresentarci nel paese», ha detto il giovane  Samir Santana Orosco, uno studente del primo anno della scuola tecnico professionale Villena Revolución.

Avanero puro sangue e ribelle di spirito, Samir ha la certezza che domenica 16 novembre parteciperà a un processo vitale per Cuba, quello dei ragazzi che credono alla loro giovane età che la gioventù costituisce la maggior forza del paese.

Nel  caso di Susana Arias Bonné, studentessa del primo anno della  Facoltà di  Economia dell’Università de L’Avana, parala di quanto sono importanti per lei queste elezioni «Mio nonno è sempre stato uno dei primi ad andare a votare, non per evitare la coda delle persone, ma perchè era l’impegno da compiere con il processo rivoluzionario e con Fidel.

A me non piace alzarmi presto, ma domenica lo farò, voglio essere una delle prime a votare perché anch’io ho un impegno da mantenere », mi dice con fermezza.

«È importante per un giovane partecipare a un evento trascendentale per il paese come lo sono le elezioni. La Rivoluzione Cubana ci ha dato il diritto al voto e ogni anno siamo di più i giovani che facciamo uso di questo diritto», afferma.

Heriberto González, studente diplomato nella scuola per vocazioni  Eusebio Olivera in provincia de Sancti Spíritus è la seconda volta  che vota e in questa occasione, come nella prima, sente che ha voce in un fatto tanto significativo per il paese.

«Uno, come giovane,  sente che apporta il suo granello di sabbia, che ha voce e che ti ascoltano», ha affermato.

«Da bambino io custodivo le urne durante le elezioni Mi piaceva e mi faceva sentire importante perché mi avevano scelto tra tanti pionieri per custodire l’urna della mia circoscrizione, e quella era una grande responsabilità», commenta.

Heriberto ha  capelli lunghi e arruffati, e di veste alla moda locale come la maggioranza dei ragazzi di 18 anni.  Ha l’assoluta convinzione che i criteri che arricchiscono e  la trasparenza sono attitudini per eccellenza dei giovani cubani, e assieme a una vasta esperienza di altri possono realizzare una votazione democratica e partecipativa.

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