Una si domanda

Sara Rosenberg https://lapupilainsomne.wordpress.com

Una si domanda, chiedere è il massimo diritto che una persona ha. Una si chiede. Gli amici non vogliono sentire risposte, perché in generale una non è capace di dare e risolvere tutti i temi e adattarli o almeno contrastare ciò che la cosiddetta “informazione” ha lasciato come crosta -già indurita- sulla superficie della nostra pelle.

Perciò una si chiede e la domanda è capace di rompere la crosta finché appare o almeno spunta, ancora, il senso.

Forse la domanda ha quella forza che la risposta annulla, perché quando rispondiamo sembra che stiamo imponendo. Sono i codici della società in cui viviamo per disgrazia di tutti. Ma in quell’interstizio -in quella esatta crepa- è dove si gioca il recupero del pensiero. O la rinascita dalla sconfitta più grande che abbiamo vissuto. La sconfitta dell’umanesimo. Sì, dobbiamo avere molta pazienza e tanta capacità per ampliare lo spazio delle buone domande.

I ripetuti copioni delle “rivoluzioni colorate” perfettamente teorizzate da Gene Sharp, con passaggi completamente definiti che usano i diritti di base come boomerang per sconfiggere e distruggere i governi che si oppongono all’egemonia imperialista, e che promuove il caos matematicamente programmato -la teoria del caos controllato è un asse del suo libro- le manifestazioni, i morti per proiettili di cecchini che sono capaci di creare le vittime necessarie per alimentare la rabbia ed i facili slogan, sentiti da tutti e malversati da pochi. Linera lo studia molto bene e li chiama “movimenti”. Quello dell’acqua in Bolivia ha accelerato una grande trasformazione politica. L’impero impara rapidamente e ha perfettamente riconosciuto quel potenziale di massa per usarlo contro i popoli e le loro rivendicazioni. Ma non voglio sviarmi con tanti esempi di lotte che, secondo il loro carico di classe, sono state capaci di distorcere il corso della storia. Sono molte ed eroiche.

C’è qualcosa di tremendamente perverso nel modo di usare gli slogan giusti per terminare lottando a favore di un boia. Marx ha già parlato, molto tempo fa, sul sistema dell’investimento, del sistema dello specchio deformante lo chiamo io.

Ritorno alle domande Per utilità ed urgenza.

Perché in un’elezione fraudolenta in Honduras, che strappa il governo a coloro che hanno vinto -ed il popolo si mobilitata e continua mobilitato e risulta che ci sono molti morti per difendere la “democrazia”- non sta, in alcun mezzo di informazione, più che due giorni? Ci sono più di 25 morti, ma non contano. Sono “danni collaterali”? Perché i media sono un’arma fondamentale di questa guerra contro la “democrazia”, ​​che si esercitata quando è un’arma contro la volontà maggioritaria?

Perché i media danno un’ampia copertura alle mobilitazioni in Iran e accusano il governo di reprimere, come hanno fatto in Venezuela durante le criminali guarimbas, che costarono tanti morti, distruzione e bruciati dalla barbarie razzista e fascista di un’opposizione genocida?

Perché oggi, mentre Israele bombarda Gaza e la Cisgiordania, la notizia è che il governo iraniano reprime le manifestazioni?

Perché queste rivoluzioni colorate sono lo strumento per separare e incitare coloro che, dietro ad alcuni slogan probabilmente giusti, sono pascolo della manipolazione contro se stessi? Usati contro se stessi con una tecnica perfettamente oleata e pagata da potenti organizzazioni ed istituzioni con carta bianca della NED, cioè degli USA?

Perché -e lo ricordo molto bene- il 15m nella Puerta del Sol presa e con un grande movimento di massa, ha ordinato di non votare per dare il voto di massa alla PP, che vinse le elezioni?

Perché ed in che modo i nazisti hanno preso il potere in Ucraina come parte di un piano perfettamente orchestrato contro la Russia che è costato e continua a costare migliaia di morti? Perché gli assassini di Maidan ed Odessa non sono mai e non saranno -per ora- giudicati?

Perché c’è stato un colpo di stato giudiziario contro Dilma Rouseff, che -senza errato dubbio- ha permesso che Temer fosse parte del suo governo? Come ha operato questa quinta colonna all’interno di quel governo?

Perché dal 2013 al 2017 è stata intensificata la guerra contro il Venezuela sostenuta da milioni di dollari dagli USA e dall’UE ad un’opposizione violenta e criminale senza altro progetto politico che il furto, la morte e la distruzione di tutte le conquiste popolari duramente ottenute dalla rivoluzione bolivariana?

Perché l’asse USA-Israele punta ad estendere ed approfondire la guerra in Medio Oriente ed in America Latina? Quali sono i loro interessi a medio e lungo termine?

Come USA e Mossad addestrano truppe assassine nel quadro dei grandi genocidi in America Latina e Medio Oriente? Perché i governi fantoccio come quello di Jimmy Morales, in Guatemala, e quello illegale dell’Honduras sono i due che votano a favore del fatto che la capitale di Israele -uno stato fallito, razzista e criminale- sia Gerusalemme? Si tratta di provocare un’altra guerra necessaria? Necessaria a chi, ai grandi capitali finanziari-militari che supportano oggi gli USA?

Domande necessarie per mettere in relazione queste guerre provocate attraverso tecniche di penetrazione interne che usano il bisogno e l’ingiustizia per ottenere maggiori benefici, se possibile. Beneficio per estendere la guerra che è l’unica possibilità di sostentamento del sistema capitalista. Tutto ciò che non si inginocchia all’imperialismo deve essere distrutto, in nome delle grandi corporazioni e dei loro affari.

Altre domande. Molte altre. E un tentativo di risposta: la barbarie è non poter relazionare un fatto con un altro.

Arrivo ad un tema tabù, algido, in Spagna oggi. Il tema catalano. Come bene ha affermato Álvaro García Linera, citando B. Anderson, l’intera comunità è una comunità immaginaria e dipende da cosa e come si carichi e con quale senso di classe per sapere se un processo di emancipazione è un processo davvero di emancipazione o è un’altra volta una rivoluzione colorata -con caratteristiche particolari- destinata a consegnare il governo a forze che sono completamente borghesi in questa fase del capitalismo -capitalismo dell’assoluto spossessamento- dove dire forze borghesi è dire forze eminentemente dipendenti dal capitale finanziario e bellicista. L’imperialismo ha bisogno come l’aria di dividere e frammentare le lotte per nazioni, etnie, sessi, razze, specie, ecc. e di impedire la coscienza chiave: guerra degli sfruttati contro gli sfruttatori.

Per questo conta su un’arma da guerra fondamentale: i media, l’ideologia e la cultura (l’inculturazione promossa in forma allucinatoria).

Perciò è necessario tornare alle domande, perché se non siamo stati in grado di risolvere molte cose nei regimi che hanno combattuto l’imperialismo, è certo che le cose fondamentali per l’umanità sì sono, almeno mediamente, risolte (anche con blocchi criminali e guerre permanenti): salute, istruzione, alloggio, diritti al lavoro dignitoso, legalità e vera rappresentatività… Un altro orizzonte.

Un’altra domanda: questo è il comunismo così temuto? Bene, una volta che i mezzi di produzione -la torta, la grande torta- sono messi nelle mani delle maggioranze, è possibile iniziare il grande cambio. Un’altra domanda: forse per questo si è dovuto malversare il discorso ed imporre il discorso della paura del comunismo, e quella è stata la linea che ha prevalso in occidente, mentre tutti i crimini sono stati commessi con il consenso, figlio della paura? Domando.

Chiedo per distruggere la paura di sapere. È il primo passo della salute di cui abbiamo bisogno.

Ci continueremo a dividere tra uomini e donne, tra etnie e colori e abitudini, tra razze e storie di appartenenza e false identità, tra animalisti e umanisti, tra rockers e salsero, tra ciò che vorranno, ma tutto ciò che sia unità di lotta di classe contro classe e che metta in discussione il sistema di sfruttamento, che è ciò che crea questa infelicità planetaria, ciò verrà messo in discussione e malversato da tutti coloro che ancora, nella loro visione del mondo e di ciò che hanno più vicino, continuano ad essere colonialisti e ciechi.

Chiedo, e per questo domando: fino a quando? Fino a quando l’imbecillità?


Una se pregunta

Por Sara Rosenberg

Una se pregunta, preguntar es el máximo derecho que una tiene. Una se pregunta. Los amigos no quieren escuchar respuestas, porque en general una no es capaz de dar y de solucionar todos los temas y adecuarlos o al menos contrarrestar lo que la llamada “información” ha ido dejando como costra –endurecida ya- en la superficie de nuestra piel.

Por eso una se pregunta y la pregunta es capaz de romper la costra hasta que aparece o al menos asoma otra vez el sentido.

Quizás la pregunta tiene esa fuerza que la respuesta anula, porque cuando respondemos parece que estamos imponiendo. Son los códigos de la sociedad en la que vivimos para desgracia de todos. Pero en ese intersticio –en ese exacto quiebre- es donde se esté jugando la recuperación del pensamiento. O el renacimiento desde la derrota más grande que hemos vivido. La derrota del humanismo. Si, hemos de tener mucha paciencia y mucha capacidad para ampliar el espacio de las buenas preguntas.

Los guiones repetidos de las “revoluciones de colores” teorizadas perfectamente por Gene Sharp, con pasos completamente definidos que usan los derechos básicos como boomerangs para derrotar y aniquilar gobiernos que se oponen a la hegemonía imperialista, y que promueve el caos programado matemáticamente, -la teoría de caos controlado es un eje de su libro- las manifestaciones, los muertos por balas de francotiradores que son capaces de crear las víctimas necesarias para alimentar la ira y las consignas fáciles, sentidas por todos y malversadas por pocos. Linera lo estudia muy bien y los llama “movimientos”. El del agua en Bolivia precipitó una gran transformación política. El imperio aprende rápido y reconoció perfectamente ese potencial de masas para utilizarlo contra los pueblos y sus reivindicaciones.. Pero no quiero desviarme con tantos ejemplos de luchas que según su carga de clase fueron capaces de torcer el rumbo de la historia. Son muchas y heroicas.

Hay algo tremendamente perverso en el modo de utilizar las consignas justas para terminar luchando a favor de un verdugo. Marx ya habló hace mucho tiempo sobre el sistema de la inversión, el sistema del espejo deformante le llamo yo.

Vuelvo a las preguntas. Por utilidad y urgencia.

¿Por qué en una elección fraudulenta en Honduras, que arrebata el gobierno a los que han ganado -y el pueblo se moviliza y sigue movilizado y resulta que hay muchos muertos para defender la “democracia”- no está en ningún medio de información más que dos días? Hay más de 25 muertos, pero no cuentan. ¿Son “daños colaterales”? ¿Por que los medios son un arma fundamental de esta guerra contra la “democracia”, que se ejercita cuando es un arma contra la voluntad mayoritaria?

¿Por qué los medios dan una amplia cobertura a las movilizaciones en Irán y acusan al gobierno de reprimir, tal como hicieron en Venezuela durante las criminales guarimbas, que costaron tantos muertos, destrucción y quemados por la barbarie racista y fascista de una oposición genocida?

¿Por qué hoy, mientras Israel bombardea Gaza y Cisjordania, la noticia es que el gobierno de Irán reprime las manifestaciones?

¿Por qué estas revoluciones de color son el instrumento para separar y azuzar a aquellos que detrás de alguna consigna probablemente justa son pasto de la manipulación contra si mismos? ¿Usados contra si mismos con una técnica perfectamente aceitada y pagada por poderosos organizaciones e instituciones con carta blanca de la NED, es decir de USA?

¿Por qué –y lo recuerdo muy bien-el 15m en la Puerta del sol tomada y con un gran movimiento de masas mandó a no votar para darle el voto masivo al PP, que ganó las elecciones?

¿Por qué y de que manera los nazis se hicieron con el poder en Ucrania como parte de un plan perfectamente orquestado contra Rusia que costó y sigue costando miles de muertos? ¿Por qué los asesinos de Maidan y de Odessa nunca fueron ni serán –por el momento- juzgados?

¿Por qué hubo un golpe de estado judicial contra Dilma Rouseff , que –sin duda equivocada- permitió que Temer fuera parte de su gobierno? ¿Cómo operó esta quinta columna dentro de ese gobierno?

¿Por qué desde el 2013 al 2017 se intensificó la guerra contra Venezuela apoyada por millones de dólares desde Usa y la UE a una oposición violenta y criminal sin más proyecto político que el robo, la muerte y la destrucción de todas las conquistas populares duramente conseguidas por la revolución bolivariana?

¿Por qué el eje USA –Israel pretende extender y profundizar la guerra en el medio oriente y en América Latina? ¿Cuáles son sus intereses a mediano y largo plazo?

¿Cómo adiestran Usa y el Mossad a tropas asesinas en el marco de los grandes genocidios de América Latina y el Medio Oriente? ¿Por qué gobiernos títeres como el de Jimmy Morales en Guatemala y el del ilegal de Honduras son los dos que votan a favor de que la capital de Israel- un estado fallido, racista y criminal- sea Jerusalén? ¿Se trata acaso de provocar otra guerra necesaria? ¿Necesaria a quién, a los grandes capitales financiero-militares que sostienen hoy a Estados Unidos?

Preguntas necesarias para poner en relación estas guerras provocadas a través de técnicas de penetración internas que utilizan la necesidad y la injusticia para sacar más provecho si cabe. Provecho para extender la guerra que es la única posibilidad de sustento del sistema capitalista. Todo aquello que no se arrodille al imperialismo ha de ser destruido, en nombre de las grandes corporaciones y sus negocios.

Más preguntas. Muchas más. Y un intento de respuesta: la barbarie es no poder relacionar un hecho con otro.

Llego a un tema tabú, álgido en España hoy en día. El tema catalán. Como bien dice Álvaro García Linera, citando a B. Anderson, toda comunidad es una comunidad imaginaria y depende de qué y de cómo se cargue y con qué sentido de clase, para saber si un proceso emancipatorio es un proceso emancipatorio de verdad o es otra vez una revolución de color-con características particulares- destinada a entregar el gobierno a fuerzas que son completamente burguesas en esta etapa del capitalismo –capitalismo de la desposesión absoluta- donde decir fuerzas burguesas es decir fuerzas eminentemente dependientes del capital financiero y guerrerista. El imperialismo necesita como el aire dividir y fragmentar las luchas por naciones, etnias, sexos, razas, especies, etc. e impedir la conciencia clave: guerra de los explotados contra los explotadores.

Para eso cuenta con un arma de guerra fundamental: los medios, la ideología y la cultura ( la incultura promovida de forma ya alucinatoria).

Por eso es necesario volver a las preguntas, porque si no hemos podido solucionar muchas cosas en los regímenes que se han batido contra el imperialismo, es seguro que las cosas fundamentales para la humanidad si están al menos medianamente solucionadas (incluso con bloqueos criminales y guerras permanentes) : salud, educación, vivienda, derechos de trabajo digno, legalidad y verdadera representatividad…Otro horizonte.

Una pregunta más: ¿esto es el comunismo tan temido? Pues si, una vez que los medios de producción –la torta, la gran torta- se ponen en manos de las mayorías es posible iniciar el gran cambio. Otra pregunta: ¿Acaso por eso hubo que malversar el discurso e imponer el discurso del miedo al comunismo, y esa ha sido la línea que se impuso en occidente mientras todos los crímenes se cometían con el consenso, hijo del miedo? Pregunto.

Pregunto para destruir el miedo a saber. Es el primer paso de la salud que necesitamos.

Nos van a seguir dividiendo entre hombre y mujeres, entre etnias y colores y costumbres, entre razas e historias de pertenencia e identidades falsas, entre animalistas y humanistas, entre roqueros y salseros, entre los que se les de la gana, pero todo aquello que sea unidad de lucha de clase contra clase y que ponga en cuestión el sistema de explotación que es el que hace esta infelicidad planetaria, eso será cuestionado y malversado por todos aquellos que todavía en su mirada al mundo y a lo que tienen más cerca siguen siendo colonialistas y ciegos.

Pregunto, y por eso pregunto: ¿Hasta cuando? ¿Hasta cuando la imbecilidad?

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