FBI: non ci sono prove di “attacchi sonici” a Cuba

Washington – Il FBI non ha incontrato alcuna  prova dei presunti “attacchi sonici” contro il personale diplomatico statunitense in Cuba, dopo tre mesi d’investigazioni e quattro viaggi a L’Avana, ha rivelato lunedì 8 gennaio la Associated Press (AP).

L’agenzia statunitense ha avuto accesso a una relazione interna della Divisione delle operazioni tecnologiche del FBI con data 4 giugno 2017, che non è ancora stata diffusa pubblicamente.

«Il FBI ha provato l’ipotesi di onde udibili, infrasoniche e o ultrasoniche che potevano essere state usate clandestinamente per ferire gli statunitensi in Cuba, ma non ha incontrato alcuna prova»,  ha riferito la AP.

Le conclusioni degli investigatori statunitensi concordano con quelle del Comitato degli Esperti cubano, che ha svolto un’accuratissima investigazione sui presunti incidenti, indicata dalla massima direzione del governo.

Sin dall’inizio le autorità cubane hanno sottolineato che non è mai stato permesso, né si permetterà che il territorio nazionale sia utilizzato per qualsiasi azione contro funzionari diplomatici accreditati, né contro i loro familiari senza eccezioni.

Nonostante la scarsa chiarezza del, caso Washington ha preso misure unilaterali ed ha ritirato la maggior parte dei suoi diplomatici dall’Isola, paralizzando il processo dei visti a L’Avana, ed inoltre ha ordinato la ritirata di 17 funzionari cubani dagli Stati Uniti.

Il segretario di Stato, Rex Tillerson, ha confermato alla AP che non si maneggia ancora il ritorno del personale statunitense perché, secondo lui “lo esporrebbero intenzionalmente al pericolo”.

Ci si aspetta che si effettui un’udienza sul tema nel Congresso, guidata dal senatore della Florida, Marco Rubio, che cerca di manipolare il caso per smantellare gli scarsi passi avanti registrati nei  vincoli bilaterali.

Il senatore repubblicano, Jeff Flake, ha assicurato a L’Avana, sabato 6, che non esistono motivi per dubitare della posizione del Governo cubano ed ha aggiunto che le relazioni alle quali ha avuto accesso mancano di prove  sul coinvolgimento delle autorità dell’Isola.

Dieci conclusioni del Foro online

01.Non esistono prove con evidenze scientifiche per assicurare che sono stati realizzati attacchi acustici contro diplomatici statunitensi in Cuba

02. La sintomatologia descritta da Washington e filtrata dalla stampa non coincide con gli effetti del suono sulla salute umana.

03. Appare inverosimile il contesto nel quale, presumibilmente sarebbero avvenuti i detti incidenti, in luoghi custoditi dagli stessi statunitensi e e senza accesso diretto all’estero,  così come il fatto che sarebbero state danneggiate delle specifiche persone e non altre.

04. Esistono altre cause probabili, includendo fattori psicosociali, che spiegherebbero meglio la varia sintomatologia allegata da Washington. Le stesse vanno studiate in profondità prima d’emettere un criterio definitivo.

05. Cuba non ha familiarità, nè esistono precedenti dell’uso in territorio nazionale di armi acustiche,  che sì esistono, ma sono nelle mani delle grandi potenze e generano effetti diversi da quelli descritti.

06. Il Comitato degli Esperti cubani che ha analizzato il caso è stato limitato dalla mancanza di collaborazione delle autorità statunitensi, che hanno condiviso tutte le informazioni disponibili e non hanno permesso di accedere ai pazienti o alle loro cartelle cliniche.

07. Gli specialisti della più grande isola delle Antille sono disposti a collaborare con le controparti statunitensi in maniera trasparente per giungere a risultati conclusivi.

08. Cuba spicca per il rispetto della Convenzione di Vienna e non ha mai perpetrato, né prestato il suo territorio per perpetrare attacchi di qualsiasi natura contro il personale diplomatico di nessun paese.

09. Al contrario, i diplomatici cubani sono stati vittime di azioni violente in territorio statunitense, realizzate da gruppi di noti terroristi vincolati a   Washington.

10. I settori che sono contro la maggioranza delle relazioni tra i due paesi stanno manipolando il tema dei presunti incidenti acustici per giustificare l’arretramento nei vincoli bilaterali.

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