La cultura cubana soffre per la politica genocida del blocco USA

Amelia Duarte http://www.granma.cu

bloqueONUDopo più di mezzo secolo il blocco economico, finanziario e commerciale imposto dagli Stati Uniti a Cuba persiste e intensifica i suoi danni alle distinte sfere della cultura nazionale.

In accordo con le fonti del  Ministero della Cultura, se stima che dall’ aprile del  2013 a marzo di quest’anno i danni economici ai settori della musica, le belle arti, la letteratura, l’insegnamento artistico e l’industria cinematografica, toccano i 22 milioni di dollari.

Il blocco, come espressione della sua extraterritorialità, impedisce l’adeguata promozione, diffusione e commercio dei talenti artistici cubani; deprime a infimi valori i prezzi di vendita dei loro prodotti e dei servizi culturali e limita l’ascolto della musica cubana da parte del pubblico internazionale. Questo si deve essenzialmente al controllo che esercitano le grandi multinazionali dell’arte e della musica, in maggioranza nordamericane.

I dati del MINCULT dimostrano che nel caso della musica, le presentazioni dal vivo dei musicisti cubani che si realizzano negli Stati Uniti devono avere solo carattere di scambio culturale, senza contratti commerciali tra le parti.

Le imprese cubane non ottengono benefici economici e non possono commerciare questo gruppo in altri mercati durante il periodo di scambio.

Dal 2013 a marzo del 2014 il governo nordamericano ha negato 97 visti agli artisti cubani.

Nel campo della musica,  un tema importante sono i limiti da affrontare per partecipare ai Premi Grammy, dato che è molto difficile inviare i prodotti,  perché non c’è una via diretta e legale per mandarli con sicurezza  non si possono effettuare pagamenti da Cuba per trasferimenti bancari come si chiede a tutti i partecipanti.

Per il commercio e la promozione delle Belle Arti si mantengono le disposizioni del Dipartimento del Tesoro degli USA, anche quando l’emendamento Bergman permette l’ acquisto legale dell’arte cubana.

La base materiale per lo studio e la formazione degli artisti figura tra i mezzi educativi più costosi del mondo e la costante difficoltà per ottenerla si somma agli ostacoli di una politica ostile, nemica di Cuba, applicata da mezzo secolo da ripetute amministrazioni statunitensi.

Tutto questo limita l’acquisto di strumenti e materiali necessari per lo studio di differenti discipline.

A questo si somma la partecipazione di studenti e professori cubani a differenti incontri  negli Stati Uniti,  limitandola per tutte le specialità : teatro, danza, balletto, arti plastiche e musica.

Ugualmente si proibisce la visita negli USA di studenti e professori cubani vincolati al sistema d’insegnamento artistico, con il fine di non permettere lo sviluppo di scambi tra i due paesi, limitando le possibilità di relazioni e di concetti sui metodi, l’educazione e l’arte che possono apportare benefici all’insegnamento.

Inoltre impediscono l’ottenimento di risorse finanziarie che permettano di partecipare a queste azioni.

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